The Queen

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La macchina nera si fermò nel bel mezzo del nulla, in un viale lungo ed estremamente stretto. Di fronte a noi, un vecchio edificio abbandonato che nemmeno in passato sembrava aver conosciuto splendore. 

<<Tutto ciò che accadrà da questo momento in poi, Clarke, sarà colpa di Niylah>>, mi disse Nia, indicandomi di aprire la portiera con un cenno della mano. Scesi, lasciando che l'aria fredda mi colpisse il volto. Mi guardai intorno, cercando un auto o qualsiasi altro segno che mi avrebbe potuto aiutare a comprendere se Niylah fosse già arrivata o meno. Eppure, non c'era traccia di niente e nessuno. 

Entrai nell'edificio, seguita da Nia e alcuni suoi uomini, tra cui Ontari. In passato, doveva essere stata una fabbrica poiché nel pavimento si notavano dei buchi, che se avessi provato ad unire avrebbero dato vita alla base di un macchinario, dove in passato dovevano esserci stati dei chiodi che tenevano fissi le macchine della fabbrica. 

<<Clarke>>, sussurrò una voce femminile. Smisi di guardarmi intorno, incontrando lo sguardo confuso di Niylah. Strinsi le sopracciglia, sospirando.

<<Mi dispiace>>, mormorai, osservando il ghigno divertito di Nia. Mi poggiò una mano sulla spalla, scostandomi bruscamente all'indietro. Qualcuno mi prese un polso e mi ritrovai vittima di una stretta decisa, poi con la coda dell'occhio notai Ontari fare alcuni passi indietro per portarmi lontano dal gruppo di Grounders. 

<<Quando te lo dirò, senza esitare, senza guardarti indietro, senza fare storie, andrai via Clarke>>, ordinò a voce bassa, assicurandosi che nessuno ci stesse prestando attenzione.

<<Cosa le hai detto per convincerla a farmi questo?>>, volle sapere Niylah, inarcando un sopracciglio.

<<Le ho solo chiesto quali fossero le sue priorità: tu o la donna che non potrà mai avere. Indovina chi ha scelto>>, mormorò con noncuranza Nia, mettendo le mani nelle tasche del suo pantalone nero. 

<<Priorità...scelte...buffo che tu abbia usato proprio queste parole>>, disse Niylah. Camminò verso uno degli "scheletri" delle finestre, poiché ormai prive di vetri e cornicioni e lasciate come semplici quadrati, prendendo una cartellina impossibile da notare da dove eravamo noi.

<<Perché sto per chiedere agli uomini e alle donne che si trovano alle tue spalle di rivedere le proprie priorità; di fare una scelta>>, disse la ragazza, aprendo la cartella. <<L'hai già vista? So che la cercavi da tempo>>, aggiunse, stuzzicando sua madre.

Nia si voltò, i suoi occhi glaciali mi studiarono con attenzione. Strinse la mascella, come se si fosse appena resa conto che le era sfuggito qualcosa. C'erano dei dettagli che non conosceva; le cose non stavano più andando secondo i suoi piani.

<<Sì. Sono le informazioni che stava raccogliendo Costia Green riguardo i nostri crimini. Per questo l'ho dovuta fermare: ci avrebbe fatto arrestare tutti>>, disse la donna, ripetendo la seconda parte della frase come se volesse ricordare a tutti di aver avuto ottimi motivi per far uccidere Costia.

<<Strano. Perché a Clarke hai detto che di cartelle con i crimini dei Grounders non potrebbe fregartene di meno. Dopotutto, hai amici così potenti sparsi in giro per il mondo che potrebbero insabbiare tutto in un batter d'occhio se venissero alla luce queste fatidiche informazioni. Eppure Costia ti preoccupava>>, mormorò Niylah, passando tra una pagina e l'altra della cartella. Notai alcuni agitarsi, una donna lanciò un'occhiata a me ed Ontari, poi strinse la mascella. 

<<Era una traditrice. Anche se le informazioni non mi preoccupavano, dovevo occuparmi di lei. Il tradimento non  può essere lasciato impunito>>, borbottò Nia, incrociando le braccia al petto. 

The future I found in the pastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora