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<<E' Octavia. Dice che tra un paio di giorni avrà i dati: Costia ha criptato le cartelle per bene e le ci vuole un po' di tempo per bypassare i codici>>, dissi leggendo il messaggio che mi aveva inviato la ragazza. Raven annuì, sedendosi di fronte a me al tavolo della sua cucina.

<<Vorrei parlare con te, Clarke>>, esordì, incrociando le dita delle mani. 

<<Non mi sono comportata molto bene in questi giorni: sono stata distante, forse anche cattiva. Mi dispiace, ma non ho processato pienamente quello che successe quelle notte>>, mormorò, aggrottando le sopracciglia. Sospirai.

<<Capisco, Raven. Immagino che non sia facile accettarlo, perché nonostante tutto ho comunque ucciso una persona e come se non bastasse era qualcuno che tu amavi>>, dissi. 

<<No, Finn è stato un verso stronzo e in un certo senso mi avete evitato una brutta fine. Ma proprio per questo motivo, non posso non pensare che se voi due non aveste cercato di proteggermi alcune cose non sarebbero accadute. Mi dispiace perché sento che è colpa mia se tu te ne sei andata, se Costia ha chiamato Roan e in qualche modo questo ha peggiorato la sua situazione con i Grounders. Mi dispiace perché Anya e Lexa avevano passato mesi ad avvertirmi riguardo Collins, però non le ho mai ascoltato. Mi dispiace, Clarke>>, sussurrò, stringendo la mascella e fissando lo sguardo sulle sue mani. 

<<Non hai niente per cui dispiacerti, Raven. Tutte prima o poi ci innamoriamo della persona sbagliata e quasi sempre non diamo ascolto a coloro che non guardano con gli occhi dell'amore: i tuoi sentimenti erano veri e non è colpa tua se i suoi non lo erano. Infine, Costia era estremamente protettiva di tutte noi e non l'avresti potuta fermare. Al tempo stesso, non avresti potuto fermare me perché insieme ad Octavia sei sempre stata la nostra bambina e non potevo permettere che qualcuno ti facesse del male>>, le dissi, senza poter evitare un piccolo sorriso. 

<<Scusami! Io e te abbiamo solo due mesi di differenza>>, esclamò sconvolta. 

<<Sì, ma sei così carina ed innocente. L'istinto di protezione sorge spontaneamente>>, scherzai, facendole un occhiolino. 

<<Ti odio davvero tanto>>, mi stuzzicò, mettendosi in piedi. Immaginai che andasse via, invece mi stupii venendo verso di me per avvolgermi le spalle con un braccio, prima di lasciarmi un bacio tra i capelli.

<<Mi sei mancata davvero tanto, Griffin>>, sussurrò.

<<Mi sei mancata anche tu, Reyes>>, ammisi. 

***

Dopo la conversazione con Raven, sentii il bisogno di andare a chiarire anche con mia madre. Non avevo idea di cosa mi avrebbe riservato il futuro, però sapevo che era arrivato il momento che avessimo un testa a testa. Dovevo parlarci con il cuore in mano, poiché ero sicura che entrambe avevamo milioni di cose da dirci che si erano accumulate nel corso degli anni. 

Perciò, mi recai verso quella casa conosciuta che tuttavia mi sembrava di vedere per la prima volta. Aveva smesso di sembrare un mostro che si gonfiava, adesso quella che avevo di fronte era una semplice struttura di mattoni rossi. Salii i tre gradini che portavano al portico, decorato con un piccolo dondolo che aveva spazio per sole due persone e un tavolino in mogano con due sedie. Sul tavolo, un vaso blu in ceramica conteneva un gelsomino. Il fiore preferito di papà. Con quel dettaglio ben in mente, suonai il campanello e ne seguì un breve suono melodioso. 

Mia madre aprì la porta, guardandomi con gli occhi fuori dalle orbite. 

<<Hai un minuto per me?>>, chiesi, nascondendo le mani nelle tasche del cappotto. Lei annuì, consentendomi di entrare in casa sua e di Marcus. La prima cosa che notarono i miei occhi fu una foto, posta sul comodino accanto alla porta, che ritraeva me intorno ai due anni, papà, mamma, Marcus e una donna dai lunghi capelli mori e gli occhi verdi. Ero troppo piccola per ricordarmela, tuttavia sapevo benissimo che si trattava della defunta moglie di Marcus. Nella mia rabbia, avevo dimenticato che anche lui aveva sofferto tantissimo e mi aveva sempre detto che gli sarebbe stato impossibile dimenticarla. 

The future I found in the pastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora