The future I found in the past

Ontari

Sapevo che sarebbe arrivata da me. Non potevo avere la certezza se avesse scoperto che la donna della sera prima era Niylah o meno, però immaginavo che mi avrebbe raggiunto quella mattina stessa. Proprio per quel motivo, mi ero recata all'Arkadia, allontanandola il più possibile dalle case di Lexa ed Anya e Raven. Sapevo che conosceva già il loro indirizzo, poiché ovviamente aveva avuto più tempo per schiacciarle con la sua presenza, tuttavia speravo che nessuno ci vedesse e facesse delle domande. 

Proprio come avevo previsto, Nia Queen si sedette di fronte a me con un bicchiere di caffè tra le mani. Alzai lo sguardo dal mio quaderno, inarcando un sopracciglio. Insieme a lei, presero posto anche altre due persone: un uomo ed una donna. Lui era alto e possente come Roan, tuttavia piuttosto che possedere due occhi color ghiaccio, i suoi erano di un verde smeraldo. Sempre a differenza del nostro "nemico, amico", la barba di costui era estremamente curata così come i capelli ricci, tenuti in ordine con del gel. Indossava un cappotto nero che gli giungeva fino alle ginocchia, coprendo la maglietta e metà del jeans che portava. Il tutto era rigorosamente nero. Lei aveva invece dei lunghi capelli castani, legati in una coda di cavallo alta. A differenza di lui, la donna indossava un vestito a collo lungo completamente bianco, che copriva fino al ginocchio un paio di calze color carne. Nia, invece, aveva optato per un completo elegante femminile completamente grigio, mentre i suoi capelli castano chiaro cadevano ordinatamente lungo le sue spalle. 

<<Direi che sono sorpresa, ma mi aspettavo una visita>>, ammisi, lasciando la matita tra le pagine del quaderno per poi chiuderlo. 

<<Ti ho dato quasi una settimana di tempo, Clarke. Dimmi, cosa hai scelto?>>, chiese, aprendosi in un ghigno divertito. Passai lo sguardo tra lei e i suoi due accompagnatori, poi sospirai.

<<Ieri sera, Niylah si è fatta sentire. Mi ha detto che in questi giorni, mi dirà precisamente dove incontrarci. Quando lo saprò, lo riferirò a te>>, dissi, stringendo la mascella. 

<<Carina e intelligente. Combinazione letale>>, esclamò, poggiando i gomiti sulla tavola per sporgersi in avanti. <<Eppure, la tua non mi sembra una scelta presa con difficoltà>>, aggiunse, guardandomi con sospetto. Sostenni il suo sguardo, consapevole del fatto che abbassarlo sarebbe significato mostrare che effettivamente stavo mentendo.

<<Ancor prima che mi contattasse, avevo già fatto la mia scelta. Spero che tu non la prenda sul personale, ma...Niylah si è avvicinata a me, mi ha mentito ed ha finto per otto anni, forzando un rapporto a cui io ero molto legata. Scoprire la verità è stato devastante. E...in un certo senso, non ho con lei lo stesso legame che ho con le persone che vivono qui>>, dissi con convinzione.

<<Non la prendo sul personale. E' mia figlia dopotutto, non potevi aspettarti altro. Inoltre, penso di comprendere cosa vuoi dire: bisogna proteggere quelli a cui teniamo>>, mormorò, piegando la testa di lato. Non era facile fingere che non mi importasse di Niylah o che comunque fossi arrabbiata con lei, ma era qualcosa che dovevo fare affinché Nia ci credesse.

<<Almeno qui siamo sulla stessa lunghezza d'onda>>, dissi. Passarono interminabili secondi in cui non fece altro se non guardarmi negli occhi, poi annuì e lanciò un'occhiata ai suoi due accompagnatori.

<<E' arrivato il momento di andare, miei cari>>, disse, mettendosi in piedi. <<Quando Niylah ti avrà contattato, verrai da me e mi dirai dove dobbiamo incontrarla>>, aggiunse, passando al mio fianco. <<Se ti domandi dove trovarmi, mi sto occupando dell'azienda di Costia. Lexa saprà dirti come raggiungerla>>, sussurrò, recandosi verso l'uscita. Strinsi la mascella ed i pugni, lottando con me stessa per non perdere il controllo anche perché gli altri due si erano appena alzati, perciò mi stavano ancora osservando con attenzione. Lui si allontanò per primo, seguito subito da lei che tuttavia, passandomi accanto, fece cadere un bigliettino sulle mie gambe.