Capitolo II

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Niall tentennò un po' prima di bussare, era arrivato precisamente in orario e non sapeva se ciò sarebbe potuto risultare maleducato o assolutamente il contrario.

"Niall! Entra!" lo accolse calorosamente Louis, quasi come se lo conoscesse da più di dieci minuti, forse anche meno, stando alla durata della loro conversazione sulla sua porta.
"Ho un bel po' di cose da sistemare, come puoi vedere, però hanno scaricato tutto.. il che è positivo. Siediti! Ho un paio di birre e se siamo fortunati ho anche una busta di patatine, aspetta un momento." e sparì dentro.

Osservò il giardino con la bocca spalancata, era sicuro che in quella casa non vivesse più nessuno da tempo ormai, suo nonno glielo disse più volte. E invece era tutto curato nei minimi dettagli, le piante erano rigogliose, cespugli di rose spuntavano in ogni dove, alternandosi a tanti altri fiori colorati. Poteva scorgere anche una piscina, vuota.. per adesso, ma immaginava che presto sarebbe stata riempita fino all'orlo. Si sedette su uno scalino, poiché è li che trovò il ragazzo ad aspettarlo e non sapendo più cosa guardare cominciò a girarsi i pollici nervosamente. Fino a quando una birra ghiacciata non gli sfiorò la spalla.
"Oh cazz- grazie!"

"Beh Niall, come mai vivi qui?" chiese schietto Louis, mettendosi a sedere affianco al ragazzo. Da quella vicinanza poté vedere i suoi occhi azzurri, che sembrava di aver già visto in passato.. non ricordandosi esattamente dove.

"Oh.. beh. La casa appartiene.. apparteneva a mio nonno. È morto l'estate scorsa e da allora vengo di tanto in tanto a far ordine, respirare un po' d'aria pulita. Io vivo in città, condivido un appartamento con un paio di amici, così per dividere le spese.. sai.."
"Capisco perfettamente! È proprio bello qui.. a contatto con la natura, e poi questo bel lago.. magnifico."
"E tu come sei arrivato qui?" chiese Niall curioso.
"Avevo bisogno di cambiare aria." disse solamente. Seguirono un paio di minuti di silenzio, mentre sorseggiavano le loro birre. Il disagio dell'ospite era palpabile.

"Potresti darmi una mano, se ti va! La casa è pronta, devo solo disporre i mobili che vedi qui fuori, ma è quasi tutto al suo posto." chiese speranzoso.
"Certo, ti aiuterò molto volentieri"
"Vorrei terminare il prima possibile, così da poter dare una grande festa!-" e poi si girò a guardarlo "ci sarai, sì?"
"Non vedo perché no! È estate!"

Passarono un paio d'ore, seduti sugli scalini all'esterno con la stessa birra in mano, discutendo del più e del meno. Apprese che Louis aveva 29 anni, erano coetanei insomma. Ma era un tipo piuttosto vago, parlava di tutto e di niente, alle domande su se stesso non entrava mai nei dettagli. Ciò lo incuriosì non poco.

"Beh amico! Ci vediamo" salutò Niall mentre usciva dal cancello del giardino, ricambiato da un cenno con la mano di Louis "Mi raccomando, puntuale domani!".

Quell'incontro lo turbò, sembrava un ragazzo pronto al divertimento, ma aveva qualcosa negli occhi.. qualcosa di non facilmente decifrabile. E continuò a pensarci mentre prese la busta della spazzatura per legarla e portarla fuori.

Mentre la disponeva fuori il suo viale lo vide. Louis era sul molo, sul lago, e fissava qualcosa davanti a lui, qualcosa che Niall non poteva vedere, gli sembrò dannatamente impegnato nel cercare di scorgere qualcosa tra la nebbia che aveva di fronte.

Un po' confuso guardò la foto sul comodino, raffigurante suo nonno e un suo caro amico in un elegante completo bianco e lentamente chiuse gli occhi.

Che strana giornata.

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