Capitolo III

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Questa mattina Niall si svegliò di buon'ora, con l'intenzione di buttare giù qualche strofa. Era lì per questo, infondo. A 27 anni ancora non aveva trovato una vera e propria occupazione, sì.. lavoricchiava in un ufficio, ma niente che lo entusiasmasse. Gli serviva semplicemente per occupare il tempo. I soldi non gli mancavano, in realtà aveva una sostanziosa eredità lasciata da suo nonno, ma lui non li aveva mai toccati. Voleva cercare di realizzarsi da solo.

Prese la sua chitarra e si sistemò sul porticato fuori la baita, guardando il lago di fronte a lui con estrema passione, quasi volendo imitare Louis Tomlinson la notte precedente.. cercando di capire quali misteri si celassero dietro quella vasta distesa d'acqua. Ma lui non capiva. E mentre accarezzava dolcemente le corde, il suo cellulare iniziò a vibrare rumorosamente.

- Videochiamata in arrivo da: Zayn Malik, Liam Payne -

"Ragazzi!" li salutò sorridendo nel suo piccolo schermo.
"Bellezza! Stiamo andando a fare due passi in centro, ci chiedevamo se volessi venire con noi!" chiese Liam felice.
"Mi piacerebbe tanto, davvero. Ma-"
"Ma devi stare un po' da solo, si la conosciamo la storia." lo interruppe Zayn bruscamente.
"Esatto, sono arrivato qui solo da pochi giorni, vi prometto che in settimana passerò in città e andremo a prendere una birra.. o due"
"Sì, certo.. sempre se il fidanzato dell'anno non scapperà via!" lo ammonì Liam, rivolgendosi a Zayn
"Dici così soltanto perché sei solo!"
"Ragazzi, mi sembrate una vecchia coppia, smettetela" rise Niall, gli mancavano, ed era via da solo una settimana "facciamo così, perché non venite qui qualche volta? Non c'è molto spazio, ma ho un divano e possiamo arrangiare, che ne dite?"
"Mh.. ti faremo sapere! Ci sentiamo amico! Zayn ha appena fermato un taxi, devo salire prima che mi lascino a piedi. Ti voglio bene"

E conclusero la loro videochiamata. Uno dei motivi per cui si era allontanato dalla città era che Charlie l'aveva lasciato, non stava troppo male per la verità, non era mica l'amore della sua vita, però un po' di lontananza dai rumori della città poteva soltanto fargli bene. E se i suoi amici fossero venuti a fargli visita sarebbe stato decisamente meglio, nonostante fosse in una specie di ritiro solitario.

Ripose la chitarra nella sua fodera dopo aver canticchiato per una buona mezz'ora e si diresse verso il bagno. Quel giorno avrebbe dovuto dare una mano al suo nuovo vicino, dopo le incessanti richieste di quest'ultimo il pomeriggio precedente.

Nella villa affianco Louis guardava con disappunto la disposizione dei quadri. Erano delle realistiche imitazioni di Caravaggio, lo adorava. Ma chiunque avesse appeso quei quadri non aveva idea di quale fosse il modo giusto per farlo. E mentre li osservava con prepotenza, quasi come a volersi aspettare una risposta da loro, suonò il campanello.

"Niall! Mio caro! Entra, sai.. hanno fatto un lavoraccio con i miei quadri, non mi piacciono per niente qui. Mi daresti una mano a spostarli?" lo salutò con affetto "oh, ma che maleducato! Vuoi qualcosa da bere? O da mangiare?" chiese visibilmente mortificato.
"No! Ti ringrazio. Andiamo a vedere questi quadri"

Rimase a bocca aperta, un dipinto in particolare catturò la sua attenzione.

"Vedo che ti piace Giuditta e Oloferne, io lo trovo magnifico, come ogni altra sua opera, a dire il vero.. " indicò Louis, con ammirazione.
"Sì, è molto bello.. cos'hanno che non va?"
"Non mi piace come li hanno disposti, credo che sarebbe molto più incisivo sistemarli a debita distanza gli uni dagli altri, così da poterne apprezzare maggiormente il significato e l'unicità, non trovi?"
"Uhm, credo di sì" in realtà Niall non ne capiva niente, li trovava belli, sì, ma gli sembravano semplici stampe di gente a cui veniva mozzata la testa, estremamente cupi e tristi.

"Ti piace molto l'arte?" chiese poi.
"Sì, trovo che sia magnifica, amo tutto ciò che esprime qualcosa, tutto quello che ti provoca emozioni. Ad esempio la musica, i vecchi film.. e anche l'alcool!" a quell'affermazione risero insieme, e Niall parve rassicurato, iniziava a prendere le sembianze di un ragazzo della sua età, e non quelle di uno strampalato collezionista di mezza età.

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