10 - Finalmente ci conosciamo

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Faccio un respiro profondo e poi entro nella misteriosa stanza-cella dove Loki è rimasto da quanto è arrivato, mentre Steve a Nat si raccomandano di chiamare se ho bisogno di aiuto.
La porta davanti a me si apre riconoscendo il mio volto, io entro e questa si richiude alle mie spalle.

L'ambiente è molto luminoso, quasi accecante: prima della stanza vera e propria c'è uno spazio dalle pareti scure con un tavolo rettangolare e una sedia, mentre poi c'è un vetro che separa l'ingresso dalla cella con le pareti di un bianco fin troppo luminoso.
«Finalmente ci conosciamo»
Poso lo sguardo su di lui, l'unica cosa colorata in tutta la camera, che intanto si alza venendo verso di me con fare curioso.
Ha un aspetto quasi affascinante: è molto alto, ha i capelli corvini che gli ricadino appena più giù delle spalle, gli occhi azzurri e indossava la stessa divisa verdastra di quando l'ho visto la prima volta. Emanava un aurea di mistero e paura, ma allo stesso tempo appariva stanco ai miei occhi, come se non sopportasse più la situazione in cui si ritrova.

«Quindi sei tu»
Rifletto ad alta voce, mentre lo squadro da cima a fondo e mi avvicino lentamente al vetro.
Anche lui fa lo stesso con me e arriviamo a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra, separati dalla barriera.
«Con chi ho il piacere di parlare?»
«Keira Aberson»
Loki mi guarda con un'espressione prima confusa e poi stupita, tanto che sgrana gli occhi e si allontana dal vetro come se avesse appena visto un fantasma.
«Aberson? Sei asgardiana»
Afferma, guardandomi sempre più incuriosito, ed io annuisco.
«Bene, bene, cosa ci fa un'asgardiana sprovveduta nella torre degli Avengers?»
«È una lunga storia»
«Come vedi, non ho tutte queste cose urgenti da fare»
Dice indicandomi la stanza praticamente vuota.

Solo ora mi rendo conto che intorno a lui c'erano solo un letto, che poi altro non era che un materasso buttato per terra, e delle cose buttate disordinatamente sul pavimento, tra cui un libro, una pallina e degli avanzi di cibo.
«Sei speciale, non è vero?»
Chiede, risvegliandomi dai miei pensieri, volendo a tutti i costi continuare la conversazione, iniziando ad irritarmi.

«So che eri dalla parte degli ulkos» dico, cambiando discorso «perché hai voltato loro le spalle?»
Un ghigno appare sulla sua faccia come se si aspettasse questa domanda e io aspetto che risponda, trascinando la sedia vicino al vetro in modo da tenerlo d'occhio mentre parliamo.
«Erano un branco di idioti e io sono più forte di tutti loro messi insieme»
«E allora perché li hai reclutati?»
«Perché avevo un piano»
Inclino la testa, scocciata dal fatto che sia così vago e misterioso, quindi insisto.
«Ovvero?»
Mi rivolge uno sguardo talmente pungente che mi sembra di percepire una coltellata, per poi sedersi di fronte a me.

«Avevo un accordo ma poi ho preso da solo ciò che mi serviva, così mi sono liberato di quegli esseri fastidiosi. Ora smettila con le domande»
Lo fisso per qualche minuto, studiando ogni suo minimo dettaglio per capire cosa si nascondesse dietro quella maschera e riflettendo sulle cosa che già sapevo di lui.
«Che poteri hai?»
Chiedo, appoggiandomi allo schienale della sedia.
«Sono il re degli inganni e delle malefatte mia cara, posso modellare realtà e illusioni a mio piacimento»
Cerco di nascondere la mia sorpresa, mostrandomi il meno impressionata possibile, anche se devo ammettere che non è una persona con cui scherzare.

«Non sei sorpresa?»
Mi chiede, come se mi avesse letto nel pensiero, tanto che io mi domando se ne sia in grado.
«Conosco persone con poteri anche più forti del tuo»
Rispondo scrollando le spalle, al che mi rivolge uno sguardo truce e si alza in piedi, venendo nella mia direzione.
Cazzo Keira tieni a freno quella lingua.
Lo guardo mentre si avvicina e realizzo che c'era qualcosa nel suo aspetto che mi aveva già convinta della sincerità del suo pentimento, cosa che non riesco a spiegarmi dato che lo conosco da meno di un'ora e... beh è Loki.
Mi guarda con uno sguardo strano e io seguo i suoi movimenti, confusa, fino a quando smette di camminare.

The old man I'm in love withDove le storie prendono vita. Scoprilo ora