Da lontano riesco a eliminare diversi nemici, ma lascio che Clint si diverta con quello che sembra essere diventato il suo nuovo migliore amico, ridendo sotto i baffi.
Finalmente riesce a trafiggerlo con una delle sue frecce e cade a terra quasi sfinito.
«Divertito, Barton?»
«Taci, Aberson»
Sorrido e gli porgo una mano, che lui dopo poco afferra, così lo aiuto ad alzarsi.
Un'esplosione mi fa spaventare e tutti e tre ci giriamo di scatto, mentre guardiamo un auto distruggersi, ormai in fiamme.
Tento di capire cos'è successo e cerco con lo sguardo qualcuno nella zona, quando vedo una piccola bambina vicino alle fiamme, così d'istinto corro nella sua direzione.La ragazzina sta rannicchiata vicino all'auto, abbracciandosi le ginocchia con le braccia, così mi inginocchio davanti a lei e le accarezzo il viso leggermente sporco per il fumo.
«Ehi piccolina, stai bene?»
Annuisce, così mi tranquillizzo un po', ma la sua espressione spaventata mi mette agitazione.
«Come ti chiami? Come mai sei qui?»
Cerco di capire come abbia fatto a raggiungerci dato che la barriera creata da me e Wanda era ancora attiva, quando noto un piccolo buco che si era formato su di essa.
La bambina non mi risponde, quindi la prendo in braccio stando attenta a non fare movimenti bruschi per non spaventarla, ma, sollevandola, una fitta di dolore travolge il mio corpo.Tossisco per cercare di nascondere la sofferenza e la ragazzina sembra calmarsi, tanto che inizia a giocare con i miei capelli.
«Keira, che stai facendo?»
Mi chiede Tony dall'auricolare.
«C'è una... una bambina, ci penso io»
Con non poca fatica arrivo al foro che si era formato nella barriera, al di là della quale una signora arriva disperatamente nella nostra direzione, urlando un nome e agitando le braccia.
«Morgan! Morgan!»
Metto a terra la bambina, che appena vede la signora passa attraverso l'apertura e le va incontro, finché questa non la prende in braccio.
«Grazie mille signorina!»
«Non si preoccupi»
Corre via in fretta e furia, probabilmente spaventata a morte, e io cerco di richiudere il buco, mettendo le mani sulla barriera e concentrandomi.Dopo qualche secondo il foro si è chiuso, quindi mi alzo, ma sento di nuovo qualcosa che non va, una strana stanchezza.
Controllo di non essere ferita, ma tutto sembra normale, quindi torno dagli altri e con mia enorme sorpresa trovo Loki e Thor combattere fianco a fianco, facendomi sorridere.
Tra confusione e rumore, mi avvicino ai due, mentre Thor scatena i suoi fulmini contro i nemici.
«Loki, sei qui»
Lui si gira di scatto e si rilassa, vedendomi.
«Sono qui»
Ripete più a se stesso come per convincersi di meritare di stare tra di noi.
Aspetta un attimo. Loki è qui.
No.... no. No, no, no!Un ulkos gli si avvicina pericolosamente quando lui è ancora girato, quindi con i miei poteri lo sollevo e lo scaravento lontano, distruggendolo in mille pezzi.
«Grazie»
Dice, tirando un sospiro di sollievo.
«Ragazzi...»
Steve e Tony ci raggiungono, entrambi abbastanza stanchi e con qualche ferita sul viso.
«Cosa?»
Mi guardo intorno disperatamente e sperando che ciò che penso non sia vero, ma sempre più dettagli mi sembrano familiari.
«Keira cose c'è?»
«È... uguale alla visione. La visione che ho avuto, è tutto uguale.. voi, Loki e..»
Mi giro verso Steve con le lacrime agli occhi mentre i ragazzi si guardano non sapendo cosa fare.Non posso perdere Steve ora che l'ho ritrovato.
Cala il silenzio tra di noi perché nessuno sa cosa dire o fare, quando Wanda ci raggiunge e mi guarda preoccupata.
«Wanda..»
«Lo so, lo so. Lo sento anche io»
Le emozioni si mischiano e la confusione nella mia testa aumenta.
«Cosa facciamo?»
«Combattiamo. Quel che deve succedere, accadrà»
Scuoto la testa e lei mi guarda mortificata, così mi avvicino a Steve e mi metto davanti a lui, per difenderlo e non lasciare che il peggio accada.
STAI LEGGENDO
The old man I'm in love with
Hayran KurguA New York è una giornata normale per Keira, una ragazza dai capelli castani e occhi smeraldo: dopo aver bevuto la sua tazza di caffè, come tutti i giorni si reca al lavoro, in quell'ufficio con vista sulla città che tanto amava. Ma da quel giorno n...