Le sue parole rimbombano nelle mie orecchie e per qualche secondo rimango immobile, non sapendo cosa rispondere.
«Che vuoi dire? Sono io, Steve»
La sua espressione non cambia e quando si accorge di essere ancora tra le mie braccia, si sposta leggermente sedendosi davanti a me e Tony.
«Io non... mi dispiace, ci conosciamo?»
Le sue parole mi colpiscono come delle coltellate nel petto e d'istinto mi allontano, mettendomi le mani tra i capelli.
«Keira è Steve, andiamo come puoi non..»
Tony prova a parlarle, ma vedendo la confusione sul suo volto si ferma e si volta verso di me, con uno sguardo incredulo.«Wanda.. che cosa..?»
Chiede Nat, mentre tutti si guardano scioccati.
«Io..»
Rialzo lo sguardo, mentre aspetto che spieghi cos'è successo.
«Ho dovuto aggrapparmi a dei ricordi per distruggere la gemma e.. uno di questi eri tu»
«Perché si ricorda di tutti noi invece?»
«Non lo so.. Steve, mi dispiace»
Alterno lo sguardo tra Keira e il vuoto, mentre Tony la aiuta ad alzarsi, assicurandosi che stia bene.
Dopo qualche secondo mi alzo ed esco dalla stanza, nonostante gli altri mi chiamino, e mi dirigo verso la palestra, non sapendo come agire.
La ragazza che amo non si ricorda di me.
Tutte le speranze che avevo su di noi svaniscono lentamente, mentre ripenso a tutto quello che abbiamo passato insieme, dal momento dell'esplosione.
Non mi interessa nemmeno come era successo tutto ciò, l'unica cosa che riesco a vedere è lo sguardo di Keira che mi guarda chiedendosi chi io sia.Tutte le sicurezze che avevo, avevamo acquisito, tutti i dubbi che avevo visto svanire, rassicurato dalla sua presenza, ora riaffiorano e mi assalgono nuovamente ed io cerco di soffocarli come avevo fatto in passato, ma questa volta da solo.
Mi avvicino al mio amato sacco, che ormai sa più di me ciò che mi tormenta, e inizio a colpirlo, per scaricare tutta la rabbia e la frustrazione, allontanandomi da tutto e da tutti.
Tiro pugni finché il sacco stesso non ne ha abbastanza e cade rumorosamente a terra: solo dopo mi accorgo di aver in qualche modo tagliato le corde che lo tenevano appeso.
Come un automa, prendo un sacco nuovo e lo rimetto in posizione, ma una voce, quella voce, mi richiama alla realtà, costringendomi a voltarmi.«Steve?»
Alzo lo sguardo su di lei, mentre cerco qualcosa di famigliare sul suo volto, qualche particolare che mi faccia convincere di avere davanti la stessa persona che tuttora amo.
Distolgo lo sguardo poco dopo, non riuscendo nemmeno a guardarla.
Sento i suoi passi che si avvicinano, titubanti, finché non arriva proprio davanti a me, guardandomi con quei suoi occhi smeraldo che tanto conosco.
«Gli altri mi hanno detto...» non riesce a trovare le parole giuste e noto il dispiacere nei suoi occhi «mi dispiace davvero».
Annuisco, ormai stanco di queste parole che tutti usano ma che sono a dir poco inutili.Non sono arrabbiato con lei, né tanto meno con Wanda, ma sono solo stanco, stanco del fatto che ogni volta che trovo qualcosa, questa mi viene portata via: prima Peggy, poi Buck, ora lei.
«Capisco che per te sia difficile, quindi se non vorrai più vedermi, a me sta bene, rispetterò ogni tua decisione al riguardo»
Quasi mi viene da sorridere. Lei è sempre lei. Così premurosa, che accudisce gli altri ancora prima di prendersi cura di se stessa.
Ma non vederla proprio sarebbe ancora peggio.
«Però..»
Alzo di nuovo lo sguardo su di lei e vedo della speranza nei suoi occhi, che mi fa credere che possiamo fare qualcosa per sistemare questo enorme casino.
«Wanda dice che posso ricordare. Piano piano, con il passare del tempo insieme a te, i miei ricordi dovrebbero tornare e potremmo essere felici di nuovo. Io voglio ricordare, Steve»
Il mio cuore perde un battito e la speranza mi invade, una sensazione che nella mia vita raramente ho provato.«Davvero?»
Annuisce sorridendo e io d'istinto la abbraccio, sollevandola da terra, godendomi il suo profumo, ma appena realizzo ciò che ho fatto, mi stacco da lei, imbarazzato di aver fatto un gesto così avventato con una donna che sa a malapena chi sono.
«Ehi smettila di pensare, fai ciò che ti senti»
Le sorrido, ma poi vedo che fissa un punto preciso del mio viso con un'espressione confusa.
«Tony mi ha detto che siete andati in missione, che cosa è successo? Ti fa male?»
Chiede, sfiorando con il pollice il taglio sulla mia guancia che avevo completamente dimenticato di avere.
Al suo tocco mi sento avvampare, ma lei, nella sua ingenuità, non se ne accorge e continua a fissare preoccupata la mia ferita.«Non è niente, non ti preoccupare»
«È meglio medicarla, non sembra una cosa da nulla»
«Davvero Keira, sto b-»
«Aspetta qui»
Mi interrompe, per poi andare non so dove a passo svelto, mentre io sorrido per la sua testardaggine.
Ritorna da me poco dopo, con una bottiglietta di disinfettante e un piccolo dischetto bianco in mano.
Questa scena l'ho già vista.
«Posso?»
Annuisco e lei mi fa sedere su una sedia accanto alla zona dove ci alleniamo, per poi avvicinarsi pericolosamente a me.
Mi prende un po' alla sprovvista, ma cerco di ignorare tutte le sensazioni che mi provoca e lascio che la sua mano si avvicini al mio viso.Picchietta il dischetto, dopo averlo imbevuto di disinfettante, contro il mio viso, mentre io fisso il suo, concentrato, finché nota che la stavo guardando e arrossisce appena.
«Che c'è?»
Chiede sorridendo, quindi io mi riprendo e cerco di formulare una risposta sensata.
«Nulla, solo che.. è vero che non ricordi più niente? Di me intendo»
«È una sensazione strana perché ricordo perfettamente tutto ciò che è successo da quando sono arrivata a quando Wanda stava cercando di togliere la gemma dal mio sangue, ma è come se mancasse qualcosa nella mia storia e sento che questa cosa sei tu»
«Che vuoi dire?»
«È come se fossi.. attratta da te, come se il destino mi stesse dicendo di avvicinarmi a te.. e non so il perché»
Rimango un attimo interdetto dalle sue parole e fisso quegli occhi smeraldo che mi fanno perdere la testa senza dire niente, mentre ripone la bottiglietta sul tavolo a fianco a noi.«Steve, tu stai bene?»
Mi chiede dopo qualche secondo di silenzio.
«Si, almeno credo»
Mi alzo e solo ora noto la differenza di altezza tra me e lei, dato che io sono molto più alto.
«Mi hanno detto tutto.. mi dispiace per averti quasi ucciso»
Dice, ridendo nervosamente, al che sorrido.
In effetti avrebbe potuto mettermi fuorigioco in un batter d'occhio.
«Non fa niente»
Rimaniamo a guardarci per un po' di tempo e cerco di capire cosa le passa per la testa, fallendo miseramente come al solito.
«Grazie»
«Per cosa?»
«Per essere come sei, per riuscire a trovare sempre le parole giuste. Voglio aiutarti a ricordare»
Sorrido di fronte alla sua sua forza, accantonando per un attimo la mia sofferenza ed immaginando di essere nei suoi panni.
«Capitano?»
Jarvis ci interrompe, avvisandoci che la cena è pronta, e realizzo di avere una fame tremenda, dato che nessuno di noi aveva pranzato.
«Andiamo?»
Annuisco e ci avviamo insieme verso scale, mentre tutti ci guardando prendere posto a tavola, sorpresi.«Rogers, stai bene?»
«Si, Stark»
Rispondo a Tony, che mi guarda con aria curiosa e confusa allo stesso tempo.
«Ah.. come faremmo senza di te ragazzina»
Tutti sorridono, ma vedo Keira tornare improvvisamente seria.
«Ragazzi mi dispiace davvero. Non so neanche come ho fatto a fare tutto quello che ho-»
«Oh mamma mia, questi adolescenti sono sempre più insopportabili! Ti ho già detto che è tutto a posto, basta colpevolizzarti»
Sorrido di fronte al solito tono ironico di Tony, ma soprattutto davanti alla faccia offesa di Keira.«Stark, per tua informazione ho più di vent'anni»
«Finché sei più giovane di me, rientri negli adolescenti»
Si alza una risata generale, ma vedo che ancora qualcosa turba il viso di Keira.
«Ragazzi, cos'è successo?»
Iron Man esita e si guarda intorno, come per cercare conforto da noi.
«Ci hanno teso un'imboscata»
«Chi?»
Tutti mangiano ammutoliti, mentre la realtà ci colpisce in faccia, riportandoci a ciò che ci aspetterà tra non molto.
«Sono gli ulkos vero?»
Tony annuisce, mentre vedo dall'espressione di Keira che sta cercando di spiegare ciò che è successo e si sta autocolpevolizzando come al solito.«Torneranno. Per te»
Sussurra Tony, ma tutti lo sentono e rimangono in silenzio, mentre l'unica cosa a cui riesco a pensare è proteggere la donna che amo.
«Ma la gemma ormai è stata distrutta»
«Questo loro non lo sanno»
Interviene Nat, mentre Keira sembra sempre più preoccupata.
«Keira stai tranquilla, supereremo anche questa»
Cerco di confortarla, ma il suo sguardo che vaga nel vuoto mi fa capire di non esserci riuscito.
«Steve ha ragione, quando arriveranno saremo pronti per combatterli»
«E quando sarebbe?»
«Presto»
Taglia corto Tony, perché in effetti non sappiamo quando attaccheranno.
«Appunto per questo, domani vi voglio tutti qui alle 8 per pianificare la nostra strategia»
Annuiamo, concordando con Stark, e finiamo di mangiare parlando del più e del meno, mentre continuo a tenere d'occhio Keira.**
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The old man I'm in love with
FanfictionA New York è una giornata normale per Keira, una ragazza dai capelli castani e occhi smeraldo: dopo aver bevuto la sua tazza di caffè, come tutti i giorni si reca al lavoro, in quell'ufficio con vista sulla città che tanto amava. Ma da quel giorno n...