28 - Festeggiare

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Nat e Wanda mi fissano stupefatte, come se avessero appena visto una divinità.
«Keira stai benissimo»
Sorrido imbarazzata e finisco di allacciare il nastro del tacco che Nat mi ha prestato.
Non sono mai stata così elegante.
Prima che Nat e Wanda mi rapissero definitivamente, Stark ha indetto una piccola riunione e ci ha spiegato un po' la situazione, dicendoci che avremmo passato qui i prossimi mesi finché la Stark tower non sarà sistemata.
Ho anche scoperto che sopra ai due piani degli alloggi, c'è un ulteriore piano con laboratori di ogni genere, dotati di attrezzature che mai avevo visto prima.
Si, ho voluto fare il giro di tutta la casa.
Finito il tour, Nat e Wanda mi hanno gentilmente costretta a venire con loro e mi hanno segregato nella stanza di Wanda, mentre cercavano il vestito adatto a me in quella di Nat.
A quanto pare non era la prima volta che venivano qui, quindi le ragazze avevano lasciato alcune delle loro cose sparse per gli armadi dell'intera casa.
Mi alzo in piedi e mi guardo allo specchio, quasi non riconoscendomi.

Wanda aveva scelto un bellissimo vestito rosso con una scollatura a cuore e dal corpetto di un rosso più chiaro rispetto alla gonna e devo dire che le stava divinamente. Anche Nat era bellissima: lei aveva scelto un vestito nero simile ad un tubino che le fascia il corpo e metteva in risalto le sue forme.
Infine io, che tra i tanti vestiti della vedova nera ne avevo scelto uno verde scuro che faceva risaltare i miei occhi: era stupendo, aveva un corpetto abbastanza aderente e di un verde scuro un po' lucido con scollatura fino quasi all'ombelico e terminava in una gonna di un verde più chiaro con dei brillantini.
Nat mi ha prestato un paio di suoi tacchi di un verde simile al vestito, ma l'unica cosa positiva è che ora arrivo ad una altezza decente, perché per il resto non so camminarci.
Spero di non slogarmi una caviglia.
«Ragazze usciamo, non respiro più qua dentro»
Dico, già sfinita nonostante la festa debba ancora iniziare, visto che siamo qui da svariate ore.

«Si andiamo, muoio dalla voglia di vedere le facce degli uomini»
Afferma Nat, prendendoci sotto braccio e incamminandosi con noi verso la porta.
«Sicuramente Steve ti sbaverà dietro!»
Sorrido e cerco di seguire il loro passo spedito, non con poca fatica, visto che raramente ho messo i tacchi in vita mia.
Arriviamo alla scala che porta al salone e mi aggrappo saldamente alle due al mio fianco, per evitare di cadere e fare una figuraccia.
Trattengo un po' il fiato, agitata come non mai, mentre piano piano gli invitati si accorgono della nostra presenza e si girano nella nostra direzione.
Ottimo. Ora si che sono a mio agio.
La grande sala era stracolma di persone, tanto che faccio fatica a riconoscere chi conosco e chi no: gente che beveva, chi conversava e chi ammirava la casa.

Imbarazzata, continuo a scendere le scale e cerco disperatamente Steve con lo sguardo, finché lo vedo venire verso di me, facendomi tirare un sospiro di sollievo.
«Finalmente signore! Pensavamo ci aveste dato buca!»
Urla Tony per farsi sentire tra il chiacchiericcio della folla ed io alzo gli occhi al cielo.
Mi stacco dalle ragazze appena supero l'ultimo scalino e Steve mi abbraccia, facendomi da appoggio per qualche secondo.
«Sei bellissima»
Mi sussurra e il suo fiato caldo sul mio collo mi provoca brividi lungo tutto il corpo.
Lo ringrazio e solo quando mi stacco ho l'occasione di osservarlo: era stupendo. Indossava dei jeans e una normale camicia blu scuro arrotolata all'altezza dei gomiti, ed una cintura in vita.
«Anche tu lo sei»
Dico dopo qualche secondo e poi mi conduce dagli altri, intenti a discutere sul divano, facendomi aggrappare al suo braccio così da non cadere.
Mi guardo intorno, scrutando le persone presenti e cercando qualche viso familiare, ma a parte i ragazzi non conoscevo quasi nessun altro.

«Ed eccola che arriva, la star della serata!»
«Ma smettila, Barton»
Dico mentre Steve mi lascia passare per farmi accomodare sul divano.
«Sei raggiante stasera, Aberson»
Continua Tony, facendomi arrossire ancora di più, quindi cerco di sistemarmi per smorzare la tensione e appoggio i gomiti sulle mie ginocchia, iniziando a studiare le persone intorno a me.
«Già»
Concorda Thor, bevendo un sorso dal bicchiere di vino che tiene tra le mani e guardando Steve che intanto si siede accanto a me.
«Tranne per il fatto che sei seduta come una camionista, ma ti amiamo per questo»
Afferma Tony e io scoppio a ridere, dandogli ragione perché non sono abituata a tutta questa eleganza.
«Scusate signori»
Mi schiarisco la gola e accavallo una gamba sopra l'altra, sistemandomi in una posizione più femminile e facendo ridere gli altri.

The old man I'm in love withDove le storie prendono vita. Scoprilo ora