24 - Abbiamo un problema

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Sono passati due giorni. Due giorni a dir poco strazianti.
Dopo l'allenamento con Steve ho continuato a combattere con Nat, Loki e persino Clint, ma non ho recuperato più nemmeno un ricordo, sembrano bloccati.
Non ho fatto nessun progresso in due maledetti giorni.

Sono infatti abbastanza frustrata, ma soprattutto distrutta sia fisicamente sia psicologicamente, perché vedere la delusione sul volto di Steve quando gli ripeto di non aver ricordato altro è angosciante.
In questi due giorni ha cercato di lasciarmi i miei spazi e gli sono molto grata, perché so quanto stia soffrendo per questa lontananza.
Sospiro e mi preparo, pronta a scendere nuovamente in palestra per allenarmi con il capitano.
Come al solito, lui è già lì che tira pugni al suo sacco, quindi mi avvicino lentamente e senza farmi sentire, per poi spaventarlo quando sono a pochi centimetri da lui.
«BOO!»
Lui smette di tirare pugni e si gira, salutandomi come se nulla fosse e iniziando a ridere.
«Uffa.. non sei divertente»
Ah... questi supererei moderni. Neanche si spaventano.
Mi fingo offesa e inizio ad avvicinarmi al grande rettangolo dove facciamo corpo a corpo, seguita da Steve.

«Davvero un bell'ingresso. Davvero»
Lo fulmino con lo sguardo e mi metto in posizione, alzando i pugni davanti al viso.
«Pronta?»
«Pronto?»
Mi sorride e poi finalmente iniziamo.
Inizio a sferrare colpi per prima, ma lui ovviamente li schiva e risponde con diversi pugni, che io schivo a mia volta.
Riesco a tirargli un calcio ben piazzato e lo vedo indietreggiare, così ne approfitto e lo colpisco un paio di volte prima che torni a proteggersi con le braccia.
Schiva l'ultimo colpo e mi da uno spintone che mi fa allontanare di qualche metro, così lui può riprendersi.

Mi si avvicina dopo poco e stavolta è lui a colpire: con una serie di pugni riesce a destabilizzarmi, infatti poi mi tira un calcio che non riesco a parare e mi fa cadere all'indietro.
Aspetto qualche secondo sperando che delle immagini attraversino la mia mente ma ciò non succede, così mi rialzo, respirando affannosamente.
«Niente?»
Scuoto la testa e mi sistemo, per poi tornare all'attacco e riuscire a colpirlo svariate volte, facendolo cadere per terra.
Si rialza tenendosi il busto con un braccio mentre io riprendo fiato, poi mi si avvicina nuovamente e carica un pugno, ma non mi accorgo che era in realtà una finta e infatti mi prende per la vita e mi spinge all'indietro, riuscendo a farmi cadere e posizionarsi su di me.

«Sleale»
«Lenta»
Non me lo faccio ripetere due volte che subito gli allaccio le braccia intorno al collo e lo tiro a me, in modo da farlo sbilanciare in avanti e capovolgere la situazione, finendo sopra di lui.
Sorrido e inizio a sferrargli pugni, ma non mi accorgo che riesce a sfilare una gamba da sotto di me e mi rifila un calcio che mi fa spostare da sopra di lui.

——
«Che vuoi dire?»
«Sta prosciugando il mio corpo. Più è dentro di me e più mi renderà debole, devo farlo»
Steve non fiata, ma i suoi occhi dicono più di mille parole. Percepisco che ha paura di perdermi, quindi mi avvicino a lui e lo abbraccio lentamente.
«Non andrò da nessuna parte»

Dopo qualche secondo mi bacia, un bacio dolce e lento che però diventa intenso in poco tempo.
Fa scorrere le mani lungo la mia schiena, mentre tutto il mio corpo si ricopre di brividi e la mia mente inizia ad ammucchiate pensieri confusi.
Mi solleva e io allaccio le gambe intorno alla sua vita, mentre sento le sue mani esplorare il mio corpo, seppure in modo molto gentile.

Si sposta lentamente e arriviamo in camera mia, si chiude la porta alle spalle e poi mi appoggia sul letto, cercando di non schiacciarmi e facendomi sorridere.
«Keira se-»
«Shh.. è tutto perfetto»
——

«Sta funzionando!»
Sorrido e mi alzo un po' dolorante, anche se vedo Steve guardarmi in modo strano.
«Colpiscimi più forte, altrimenti non..»
«Keira..»
«Che c'è?»
Sospira e si avvicina a me con passo incerto, come se non fosse più sicuro di continuare, quindi annullo le distanze che ci separano e ricomincio a sferrare calci e pugni, che stavolta vanno quasi tutti a segno, infatti riesco ad atterrarlo.
Si ricompone dopo poco e io mi avvicino, per tirargli un ultimo pugno, ma lui blocca il mio polso a mezz'aria, caricando un altro colpo, ma poi si blocca, non mi colpisce.
«Steve colpiscimi»
Dico guardandolo negli occhi, ma lui scuote la testa e non sembra voler mollare la presa sul mio polso.
«Fallo, sta funzionando, sto ricor-»
Non faccio in tempo a finire la frase che Steve prende il mio viso tra le mani e mi bacia appassionatamente, come se avesse voluto farlo da tanto tempo.

The old man I'm in love withDove le storie prendono vita. Scoprilo ora