27 - Non tagliarmi fuori

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«Keira?»
Mi giro di scatto, riconoscendo quella voce familiare, e vedo Cole davanti a noi.
«Cole!»
Corro ad abbracciarlo e lui ricambia, osservando quasi in stato di shock i Vendicatori intorno a noi.
«Sei veramente tu? Cioè t-ti ho vista fare tutte quelle cose e.. oddio non posso crederci»
Scoppio a ridere perché la sua faccia meriterebbe di essere incorniciata, e posso sentire gli ingranaggi delle rotelle nel suo cervello scricchiolare, cercando di darsi una spiegazione.
«È veramente una lunga storia. L'importante è che siamo entrambi qua»
Ci guardiamo ancora per qualche secondo, finché una ragazza abbastanza alta e dai capelli castani gli si avvicina, cingendogli la vita con un braccio, e lui le dá un bacio sulla guancia.

«Keira... lei è Samantha, la mia ragazza»
La sensazione che provo in questo momento è veramente strana: né rancore, né rabbia, solo felicità. Gioia perché finalmente sia io che lui eravamo riusciti a voltare pagina, ad andare avanti, imprimendo Jen nella nostra memoria ma allo stesso tempo continuando a vivere la nostra vita, proprio come lei avrebbe voluto.
«Oh Cole, sono davvero felice per voi»
Rispondo, salutando la ragazza e presentandomi, cosa che stupisce il moro, che probabilmente si aspettava che mi sarei arrabbiata dato che lui e Jen avevano un passato insieme.
Non posso non notare gli sguardi che i due si lanciano e questo mi fa pensare che possano davvero essere felici insieme, Cole se lo merita.
«Sono una tua fan, sei stata fortissima!»
Mi dice Samantha e io la ringrazio, finché Steve ci raggiunge e mi mette un braccio intorno alle spalle.

«Steve, Cole, Cole, Steve»
«Steve? Quello Steve? Voi due state..? Oddio»
Cole ci sorride elettrizzato ed io e Steve ci guardiamo, stremati ma felici.
«Stai bene?»
Guardo il moro negli occhi per capire bene come si senta, ma vedo solo tanta tranquillità, che mi fa scaldare il cuore.
«Si, ora si. Abbiamo anche comprato casa insieme»
«Sul serio? È fantastico!»
I miei occhi si riempiono di lacrime di gioia, mentre lui e Samantha si guardano un po' imbarazzati.
«Anche tu sembri stare bene»
«Si, ora si»
Ripeto la sua frase e ci mettiamo a ridere, poi c'è un attimo di silenzio che lascia parlare i nostri occhi.

«Bene ragazzi, vi lasciamo, avrete sicuramente delle cose da supereroi fighi da fare»
Conclude il moro, facendomi sorridere.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio con talmente tanta emozione, che mi scende una lacrima: pensare a tutto quello che abbiamo passato e ritrovarci qui insieme non fa altro che rendermi orgogliosa.
«Abbi cura di te, Cole»
«Dai, così lo fai sembrare un addio»
Rido nuovamente e poi sposto lo sguardo su Samantha, che mi sorride.
«Tienilo lontano dai guai» mi raccomando «E vi auguro il meglio, davvero»
«Grazie mille» mi risponde lei, per poi voltarsi verso il ragazzo «Cole dovremmo invitarla qualche volta a mangiare, non mi avevi detto che era così simpatica» continua, facendomi l'occhiolino.
«Mh.. non credo che la sopporterei ancora»
Gli do uno spintone, divertita, e poi ci salutiamo definitivamente, mentre li osservo scomparire tra la gente.

«Stai bene?»
Mi chiede Steve poco dopo.
«Mai stata meglio»
Ci godiamo ancora per qualche minuto il calore della gente, finché Stark prende in mano la situazione.
«Bene gente, è il momento di andare. Ci dispiace ma anche i supereroi vanno in vacanza»
Lo guardo un attimo confusa, non sapendo dove andremo e soprattutto come ha intenzione di spostarsi.
Lo vedo digitare qualcosa sul suo orologio e dopo pochi minuti un jet grigiastro vola sopra le nostre teste.
«Abbiamo un jet privato?»
Esordisco sbalordita, mentre Tony mi guarda come se fosse la cosa più normale del mondo.
«Non un semplice jet, il Quinjet»
Non ho la più pallida idea di cosa voglia dire, ma mi adeguo.
Come al solito.

«Forza andiamo»
Tony si avvia verso la base, così io lo seguo insieme a tutti gli altri, mentre la folla in strada si disperde, e arriviamo sul tetto grazie all'ascensore, non so come ma ancora intatto.
Sopra la struttura c'era un'enorme pista di atterraggio e il jet atterra poco lontano da noi, mentre io mi guardo intorno più attonita.
«È Stark, cosa ti aspettavi?»
Mi chiede Natasha, vedendo la mia confusione.
«In effetti hai ragione»
Pian piano saliamo tutti sullo strano aereo e Banner e Clint si mettono al comando, così io faccio per andare verso i sedili addossati alle pareti del velivolo, ma Tony mi ferma.
«Non ce bisogno di sedersi, questo aggeggio non si muoverà di un millimetro nemmeno quando saremo in volo»
Scuoto la testa sorridendo, ormai non sapendo che altro dire, quando finalmente partiamo e devo ammettere che è proprio come se fossimo fermi.

The old man I'm in love withDove le storie prendono vita. Scoprilo ora