Quindicesimo capitolo

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"Tutti in palestra, ripeto, tutti in palestra"
𝑙'annuncio del preside risuona nelle classi 𝑒 nei corridoi, 𝑒 tutti cominciano 𝑎 muoversi quasi contemporaneamente per seguire quel comando.

Noi ci alziamo ed usciamo per ultimi, arrivando in palestra quando tutti sono già seduti sulle gradinate.

"Il codice di vestiario è in vigore da prima che voi nasceste. Questo per garantire 𝑙'ordine, 𝑒 per non accentuare le diversità. È vostro dovere seguirlo. Non posso punirvi tutti - perché praticamente metà di voi sarebbero punibili per 𝑖 vestiti che indossano - quindi vi chiedo semplicemente di non ripetere questa azione. Chiunque sappia chi sia stato 𝑎 scrivere quei volantini è tenuto 𝑎 confidarmelo. Altrimenti sarò costretto ad indagare personalmente, 𝑒 state certi che qualcuno ci rimetterà seriamente" termina con lo sguardo ondeggiante sulla platea.

Un mormorio generale, colmo di dissensi 𝑒 fischi sommessi si alza tutto intorno 𝑎 noi.

"Ma non è giusto!"

"Ma che...?!"

"Non ci credo...!"

Qualcuno alza di più la voce dicendo:"E perché dovremmo venirglielo 𝑎 dire?"

"Tacete! Subito, zitti!" urla il signor Young dimenticandosi di avere un megafono in mano.

Il professore di chimica glielo prende 𝑒 lo usa:"Ascoltate il preside, ragazzi!"

Il preside Young riprende il megafono all'altro con rabbia 𝑒 con voce stizzosa continua:"Voi avete il dovere di dirmi qualunque cosa sia utile per identificare il colpevole!"

"Altrimenti?" questa volta è Aidan 𝑎 parlare, attirando su di sè lo sguardo spiritato del preside.

"Punirò chi ha dimostrato di sostenere questa azione con la sospensione, partendo da Hale 𝑒 Gray" sputa lui, con la vena pulsante sulla fronte.

"Non è giusto! Non abbiamo fatto nulla!" dice Judah, 𝑒 io mi alzo 𝑎 mia volta:"Punisca solo me, se deve. Mi predo io la responsabilità"

Non voglio che altri paghino per una mia idea, soprattutto se si parla di Judah.

Il preside allora sorride soddisfatto, 𝑒 annuncia:"Perfetto. Nel mio ufficio decideremo 𝑖 termini della sospension-" viene interrotto da Judah, che nel frattempo si è alzato:"No, punisca me piuttosto"

Il preside recupera 𝑙'espressione irata di poco prima, che si intensifica quando anche Aidan si alza:"No, punisca me"

"No, me" dice Seth, seguito da Levi 𝑒 Wyatt.

Il resto degli studenti ci guardano stupiti 𝑒 divertiti, continuando a protestare contro il preside.

"Smettetela. Non siamo in un film, avete capito?! Sarà Hale 𝑎 scontare la punizione, è deciso"

"Non può. A questo punto siamo tutti colpevoli. Ognuno di noi ha condiviso quello che ha letto su quei volantini, 𝑒 gran parte di noi non ha rispettato il codice di vestiario. Se vuole punire lei, dovrà punire anche me" dice Judah, 𝑒 poi molti altri si alzano dicendo:"Si!" 𝑜:"Ha ragione!" 𝑜 ancora:"Punisca anche me!"

Il mormorio si è alzato di volume, 𝑒 in molti ora sono in piedi 𝑎 protestare contro il preside, ritto immobile al centro della stanza, che sembra dover scoppiare da un momento all'altro.

"Adesso basta! Sedetevi, subito! Silenzio!" continua il preside, perdendo definitivamente le staffe.

"Basta con le ingiustizie!" comincia qualcuno, 𝑒 tutti gli altri lo seguono, ormai urlando 𝑎 squarcia gola.

Il preside 𝑎 questo punto non sa cosa fare, 𝑒 rimane come in trance 𝑎 guardare la 'rivolta' che sta avvenendo davanti 𝑎 lui.

Gli altri insegnanti sono sconvolti, anche loro immobilizzati sul posto.

***

"È stato fantastico" dice Levi, aprendo una lattina.

"Mai visto niente di simile" continua Wyatt bevendo da una fiaschetta.

"Avete visto la faccia del preside? Memorabile" continua Seth.

Tutti sorridiamo 𝑒 ridiamo ricordando gli avvenimenti di qualche ora prima.

"Judah è stato fantastico, vero Rav?" mi chiede Levi, 𝑒 io annuisco, non sapendo bene cosa rispondere.

È stato davvero fantastico.

Aidan abbassa lo sguardo con una smorfia che cerca di nascondere.

So di quello che prova per me. 𝑙'ho sempre saputo. La prima volta che mi ha baciato è stata in prima elementare. Era troppo emozionato, così anziché baciarmi le labbra, finì col naso nel mio occhio.
Fu divertente, anche se ripensandoci capisco che lui deve aver sofferto.

Ha avuto diverse ragazze, in questi anni, una più insopportabile dell'altra.
Si notava che 𝑎 lui non fregava niente di loro, 𝑒 tutto finiva entro 𝑖 due mesi.

La nostra amicizia era sempre stata particolare, ma penso che per lui sia stata anche dolorosa.

Mi aveva visto ballare con ragazzi e ragazze che conosceva, aveva conosciuto il mio primo ragazzo 𝑒 la prima ragazza che avevo baciato.

Realizzo solo ora quanto potesse essere difficile per lui, 𝑒 mi dispiace per lui, anche se non provo niente di più.

Mi alzo 𝑒 mi allontano per farmi un giro tra gli alberi, 𝑒 dopo poco mi raggiunge proprio lui.

"Tu 𝑒 lui, state insieme?" mi domanda, stupendomi.

"No" rispondo, semplicemente.

"Puoi dirmelo, se è così, lo sai, vero?"

"Certo"

Lui è abituato ai miei monosillabi come ai miei poemi, quindi non fa domande.

"Ti piace, però, non è vero?"

Mi mette in difficoltà.

Mi giro 𝑒 lo guardo negli occhi:"Non lo so"

"Non sono cieco, 𝑒 poi ti conosco: se non ti piacesse davvero, 𝑙'avresti liquidato ancora prima di conoscerlo"

Io sorrido flebilmente, rimanendo immobile mentre lui mi si avvicina.

"Come si fa?" gli chiedo, pensierosa, mentre lui mi avvolge con le sue braccia 𝑒 mi guida verso le altalene.

"A fare cosa?" chiede, sedendosi sull'altalena 𝑒 indicandomi quella alla sua sinistra.

"Ad innamorarsi senza avere paura di soffrire. A fidarsi" gli rispondo sedendomi 𝑒 voltandomi verso di lui.

"Non devi pensare 𝑎 niente. Devi affidare il tuo cuore seguendo 𝑙'istinto. È una cosa che succede 𝑒 basta, innamorarsi" dice, non distogliendo un attimo gli occhi dai miei.

Io rifletto sulle sue parole, spostando lo sguardo su Levi, Wyatt 𝑒 Seth, intenti 𝑎 festeggiare la vittoria di oggi.

Poi mi giro verso Aidan, 𝑒 scorgo una lacrima scivolargli lungo il viso 𝑒 cadere 𝑎 terra.

Lui però non distoglie lo sguardo, continua 𝑎 guardarmi.

"Sono felice per te, Rav" dice, per poi alzarsi 𝑒 andarsene, calciando dei sassi sulla strada.

Torno dagli altri per recuperare lo zaino 𝑒 la felpa, 𝑒 prendo un sorso di whisky dalla bottiglia che ha portato Seth.

"Non puoi dirmi che Zayn è meglio di Harry" sta dicendo Seth, rivolto 𝑎 Wyatt.

"Si che posso, 𝑒 lo faccio" risponde quest'ultimo col tono di chi la sa lunga.

"Non riesco 𝑎 capire come tu faccia ad ascoltarlo senza addormentarti" risponde Seth, sorridendo divertito.

"Solitamente bevo una lattina di Monster prima, oppure un buon tè" risponde Wyatt, facendoci ridere tutti.

Levi si volta verso di me 𝑒 sospira, poi, senza farsi sentire dagli altri due:"Amore nell'aria"

Io sorrido divertita 𝑒 dò un ultimo sguardo all'improbabile coppia, per poi salutarli tutti 𝑒 avviarmi verso casa.

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