Dodicesimo capitolo

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"Allora, questa volta dovremo essere davvero bravi, intesi? Niente errori o cazzate. Si tratta di far capire a questi zombi chi comanda"

Wyatt, Levi, Aidan e Seth mi guardano, attenti, mentre spiego il piano per l'impresa dell'indomani.

"Noi scriveremo questi volantini, mettendo sulla copertina delle catene, una gabbia, e cose simili. Di questo vi occuperete tu, Wyatt, e tu, Aidan. Poi qualcuno dovrà distribuirli in giro, e questo toccherà a Levi e Seth" li informo, guardandoli tutti man mano che li nomino.

"E tu, che farai, oltre a scrivere il messaggio che andrà sui volantini?" mi chiede Seth, con espressione assente.

"Io interverrò quando il preside cercherà di reprimere la nostra protesta, esponendogli i nostri diritti e i suoi doveri, e ricordandogli che finché l'azione resta pacifica (ovvero fin dove saremo noi a intervenire) lui non può fare assolutamente nulla, e tutto questo, pubblicamente."

"Wow, sei un genio, Rav... Non che non lo sapessi già" dice Levi, a bocca aperta.

"Finalmente magari la smetteranno di rovinarci la vita con le loro regole e i loro divieti" dice Aidan, esprimendo un pensiero comune.

Sorridiamo tutti insieme, uniti come non mai, e poi ci separiamo, ognuno ai suoi compiti.

***

Entro nel locale, 𝑒 subito un odore nauseante di alcool 𝑒 sudore mi entra nelle narici.

Mi faccio strada nella folla ondeggiante di ubriachi, arrivando al palchetto 𝑎 forza di spintoni.

Aidan suona qui tutti 𝑖 weekend dal primo anno di liceo, dato che è 𝑙'unico posto dove due volte la settimana si suona dal vivo.

Di solito invece non è un per niente diverso da una discoteca.

"Ehi, cosa ci suoni oggi?" gli chiedo, sedendomi  sul bordo del palco.

"Decide il cantante, che ora si sta facendo un drink. Quindi... sorpresa" mi risponde lui, continuando 𝑎 sistemare la chitarra.

"Scar Tissue? Plush? Would? È da una vita che non suonate qualcosa degli Alice In Chains" propongo io.

Lui ridacchia 𝑒 dice:"Già... peccato che non abbiamo nessuno alla batteria, 𝑒 sarà difficile suonare qualcosa in generale"

"Be', non potete chiedere in giro se qualcuno la sa suonare?"

Lui si stringe nelle spalle, 𝑒 poi vede arrivare Hunter, il cantante - un ragazzo di quarto come noi, biondo 𝑒 occhi neri - 𝑒 si avvia verso di lui.

Io allora mi giro 𝑒 vedo Judah, con una canna in mano 𝑒 𝑖 capelli più che spettinati.

Mi guarda, serio, 𝑒 poi torna con lo sguardo sul palco.

Io prendo qualcosa da bere, non facendo caso 𝑎 cosa, 𝑒 mi avvio verso di lui.

"Perché sei venuta qui?"

"Intendi in questa specie di bordello?"

Lui fa cenno di si, sempre con aria abbattuta 𝑒 seria.

"Be', perché Aidan suona qui, 𝑒 poi, non avevo di meglio da fare"

Prendo un sorso di quello che ho in mano 𝑒 mi accorgo che è vodka. Continuo 𝑎 sorseggiare distrattamente, mentre cominciano 𝑎 suonare un pezzo che neanche conosco. Penso sia pop.

"Sai suonare la batteria?" gli domando ad un certo punto"

"Si, ma se volevi chiedermi di unirmi 𝑎 quella specie di band di sfigati, non ci contare" dice, finendo in un sorso la sua birra.

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