Sedicesimo capitolo

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"Il codice di vestiario non esiste più, la commissione ha deciso di abolirlo. È 𝑙'ultima volta che vi permettiamo di passarla liscia, chiaro?" ci informa il prof. Anderson, 𝑙'insegnante di filosofia.

Nella classe gli studenti cominciano 𝑎 mormorare cose come:"Finalmente" 𝑒:"Wow" 𝑒:"Ci voleva"

Tutti sorridono di questa novità, noi cinque compresi.

"Ce 𝑙'abbiamo fatta, amici miei" esclama Levi, 𝑒 noi tutti gli ricordiamo di parlare 𝑎 bassa voce.

È meglio che non si sappia chi sia stato 𝑎 fare quei volantini, anche se in molti ormai 𝑙'hanno capito.

Comunque continuiamo 𝑎 sorridere anche per il resto dell'ora, parlando del più 𝑒 del meno.

Quando 𝑙'ultima campanella suona ci avviamo alla mensa 𝑒 dritti al nostro tavolo.

Quando non ho il corso, ovvero due volte la settimana, mangio in mensa con gli altri.

"Ehi, avete sentito? Ci sarà una festa per festeggiare, stasera" ci informano un gruppo di cheerleader dal tavolo affianco.

"Siamo tutti liberi, no?" domanda Seth, prima di assicurare la nostra presenza.

Vedo entrare Judah 𝑒 lo saluto, mentre lui viene verso di noi.

Si siede di fronte 𝑎 me, cominciando 𝑎 spiluccare le patatine.

Io prendo sempre solo la frutta, alla mensa, che è 𝑙'unica cosa decente.

Sicuramente dovremo intervenire anche riguardo 𝑎 questo, penso.

"Verrai, stasera?" gli chiedo, annoiata.

Lui annuisce, con aria disinteressata.

"Noi ci incontriamo li alle nove" lo informa Levi, continuando 𝑎 masticare la cotoletta che ha nel piatto, sempre che sia possibile chiamarla tale.

"Ci sarò" risponde Judah con tono neutro.

***

Mi sistemo meglio il vestito, cercando di abbassarlo ulteriormente sulle cosce.

Il vestito che ho scelto è nero, lungo fino 𝑎 metà coscia, con una scollatura semplice 𝑒 non troppo profonda, con la schiena quasi del tutto scoperta, attraversata da diversi nastri incrociati.

Sistemo meglio anche 𝑖 capelli 𝑒 controllo che 𝑙'ombretto nero 𝑒 il mascara non si siano sciolti.

Prendo la borsetta nera semplice che uso sempre per andare 𝑎 feste 𝑎 simili 𝑒 ci metto il cellulare.

Metto un filo di lucida labbra 𝑒 poi esco di casa.

Arrivo all'auto 𝑒 ricevo diversi fischi da parte di Levi 𝑒 Seth, 𝑎 cui rispondo con un'occhiata truce.

Entro 𝑒 mi siedo 𝑎 fianco di Aidan, sul sedile del passeggero.

Arriviamo davanti ad un cancello aperto, dove vediamo altre auto parcheggiate.

Diversi ragazzi stanno entrando, mentre si sentono le voci di quelli già all'interno.

La musica proviene dall'interno della casa, mentre altri schiamazzi dal cortile.

Scendiamo ed entriamo, notando che mezza scuola è già sul posto.

Fuori 𝑐'è un tavolo con diverse cassette di ghiaccio con all'interno birre 𝑒 altri tipi di alcolici.
In mezzo 𝑐'è una specie di bacinella piena di un liquido arancione, che identifico come punch.

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