Capitolo ventisette.

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Corro. Corro più che posso, il cuore mi fa male, i miei polmoni mi bruciano, le gambe non le sento più e penso ogni volta di cadere ma non voglio, sto scappando.
Scappando da un' entità oscura. Mio padre.
Vuole farmi del male, ancora, non riesco più a sopportarlo, sono stanca, stanca di lui, di me, della mia vita, di tutto, rivoglio indietro la mia mammina, mi manca tanto tanto, è morta solo due mesi fa e Katness è andata lontano, ora devo vivere con lui che torna ogni sera a casa ubriaco fino al midollo e se non trova quello che cerca se la prende con me e mi picchia, non solo con le mani ma anche con la cintura, io odio quella cintura, fa più male di quello che la gente possa immaginare e lascia segni orribili sulla pelle, non mi piace vedermi allo specchio conciata in questo modo quindi non mi osservo più come una volta.
Quando esco di casa per andare a scuola cammino sempre con la testa bassa, il cappuccio delle felpe in testa e i capelli a coprirmi la faccia, a pranzo mangio da sola con Ellona, gli altri ragazzini mi prendono in giro per il mio aspetto e lei mi difende sempre, è la mia migliore amica però le mento ogni volta quando mi chiede cosa mi è successo, le dico che vado a sbattere da qualche parte impacciata come sono ma sembra crederci, ho paura che se le dico la verità si allontani da me e mi prenda in giro come fanno gli altri, senza di lei sono completamente sola e io non voglio essere sola.
'Keziah!' Lo sento urlare, è infuriato, mi sta raggiungendo
'No!' Urlo tra i singhiozzi trattenuti
'Non voglio!' Vuole toccarmi ancora, approfittare del mio corpo, è la terza volta in una settimana e mi sento sporchissima.
Cerco di correre più veloce ma rimango ferma sul posto e lui si sta avvicinando sempre di più, ci sto provando, ci sto provando davvero a muovermi ma non riesco, sento una mano afferrarmi forte il braccio e automaticamente mi fermo, non voglio fermarmi ma le mie gambe non rispondono più ai comandi
'Ti ho presa bambina e ora la pagherai per essere scappata'

'No!' Mi alzo di soprassalto con gli occhi sbarrati, il respiro affannato, il corpo impregnato di sudore e le immagini ancora nitide nella mia mente

'Keziah, va tutto bene, era solo un incubo' Liam si avvicina preoccupato al letto avvolgendomi in un abbraccio accarezzandomi i capelli, ero troppo presa dall' incubo che non mi sono accorta che Liam non era nel letto con me

'Shhh, non pensarci' sussurra e io scoppio in un pianto isterico

'Perché?' Continuo a ripetere più a me che a lui tra i singhiozzi

'Shhh' mi bacia i capelli, dopo quello che sembrava un' eternità riesco a calmarmi, tiro su col naso in modo poco elegante e mi asciugo i residui di lacrime, resto zitta e porto lo sguardo sul mio grembo, il suono dei nostri respiri riempie la stanza

'Va meglio ora?' Chiede Liam, annuisco lentamente non trovando il coraggio di parlare

'Vuoi parlarne?' Chiede cauto, faccio di no con la testa

'Va bene' dice, si mette sdraiato di schiena e mi trascina giù con lui, facendomi appoggiare la testa sul suo petto, inspiro affondo il suo profumo, sa di bagno schiuma e di Liam, il mio profumo preferito, mi circonda la schiena con un braccio e con l'altra mano mi accarezza i capelli

'Torna a dormire piccola' mi bacia la testa

'Sono solo le due del mattino' mi alza il mento facendo in modo che i nostri occhi s'incontrano e mi bacia a fior di labbra

'Ti amo' mi da un'altro bacio

'Ora dormi' ordina dolcemente e io obbedisco.

Quando mi alzo la stanza è illuminata dalla luce tiepida del giorno, spento per via del cielo pieno di nuvole, io e Liam siamo come un unica persona, le nostre gambe intrecciate e i nostri corpi abbracciati tra loro, quando alzo il mio sguardo verso l'uomo meraviglioso sotto di me lo vedo fissarmi e non riesco a nascondere il mio sorriso

Someone like you || Liam Payne.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora