Capitolo ventuno.

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Stranamente il cielo si era fatto scuro troppo presto, ero appena uscita dalla libreria, è allucinante come un libro può attirarti e prenderti la mente in un modo così malato, avevo letto metà libro di 'Orgoglio e Pregiudizio' il resto lo avrei finito a casa, inizio a camminare senza dare peso alla gente che mi circondava, d'un tratto spariscono tutti, l'ansia inizia a invadere i miei sensi, aumento il passo più che posso, mi sento osservata e sento dei passi, lenti ma comunque vicini, continuo a guardare indietro ma non c'è nessuno.
'Meglio che inizi a correre a casa...Danger'
Danger. Quel nome che mi aveva perseguitata per anni.
Mi guardai alle spalle non vedendo nessuno iniziai a correre, iniziai a correre più veloce che potevo, quello che i miei polmoni mi permettevano di fare, quando iniziarono a chiedere in "ginocchio" ossigeno ero già davanti a casa, la porta era leggermente aperta, entrai, la stanza era buia.
'Danger, finalmente sei arrivata' disse una voce famigliare dietro di me, mi si gelò il sangue, mi girai lentamente per osservare la figura, ora, davanti a me
'J-Joshua..' avevo la voce tremante
'Si, sono io' si avvicinò pericolosamente a me, iniziò ad accarezzarmi la guancia
'Dove sono i miei soldi? ' chiese avvicinando il suo volto al mio
'I-io non...non ce li ho' dico deglutendo rumorosamente
'Male, molto male' fa incontrare le nostre labbra, si trasforma in un bacio insistente, pretenzioso, cerca di infilare la lingua tra le mie labbra ma non gli do l'accesso, successe tutto così in fretta che senti solo un boato, un dolore allucinante all'addome poi silenzio, iniziai a sentire freddo lungo tutto il mio corpo, alla fine vidi tutto buio.

Mi alzo tutta sudata, respiro irregolare, mi fa male l'addome proprio come nel sogno, mentre cerco di tranquillizzarmi noto un corpo addormentato sul mio letto di fianco a me.

Liam.

Guardo la sveglia e sono le 4.00 del mattino, perché deve prendere sul serio tutte le cose che dice? Con 'vengo da te di mattina' pensavo verso le 10.00 dove sono tutti svegli e invece no, eccolo qui, sdraiato sul mio letto con la schiena rivolta verso l'alto, sorrido all'immagine dolce davanti a me, cerco di non svegliarlo mentre mi alzo per andare in bagno, sono davanti alla porta intenta nell' aprirla quando la voce di Liam mi spaventa

'Mmh, dove stai andando?' mi chiede stropicciandosi gli occhi con la mano per poi alzarsi sui gomiti per guardarmi, ha la voce lenta e bassa si sente molto il suo accento inglese che tanto amo

'Vado un' attimo in bagno, ho fatto un brutto sogno' dico senza pensarci

'Un brutto sogno? Stai bene?' lo sguardo evidentemente preoccupato

'Si Liam, devo solo andare in bagno' sforzo un sorriso.

Arrivata in bagno mi specchio, orribile come sempre, mi chiedo come Liam si sia innamorato di me, apro il rubinetto e ci passo il dito sotto aspettando che l'acqua raggiunga la temperatura ideale, mi bagno un po' la faccia e respiro lentamente, il dolore all'addome era ormai sparito, quando ritorno in stanza Liam è seduto sul letto ad aspettarmi

'Vuoi parlarmi del sogno?' mi chiede una volta salita sul letto accanto a lui

'No va bene così, non me lo ricordo nemmeno' mento

Inizia a guardarmi titubante, ma annuisce lo stesso, si mette sdraiato e fa segno di appoggiarmi a lui e mi accarezza il braccio scoperto

'Non ti aspettavo alle quattro di mattina' soffoco una risatina, prima di rispondere mi bacia tra i capelli

'Te lo avevo detto che sarei venuto di mattina'

'Devo ammettere che è una bella sorpresa comunque, chi ti ha aperto?'

'Dovresti chiuderla quella finestra prima di dormire' dice indicandola guardandomi con fare accusatorio

'Forse hai ragione..'

Someone like you || Liam Payne.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora