Saluto tutti di fretta, scusandomi per il mio improvviso andar via: <La mia migliore amica credo che sia in una situazione di emergenza e mi ha chiesto aiuto, quindi devo proprio andare, perdonatemi. Giuli grazie per l'ospitalità> dico, prima in generale e poi rivolgendo lo sguardo alla mia ormai amica mora. <È un piacere. Ci vediamo lunedì allora, se hai bisogno chiamami> dice, dandomi due baci sulla guancia e accompagnandomi all'ingresso. Antonio arriva di corsa, lo zaino in spalla. <Vengo con te, non si sa mai>. Rispondo pronta: <No, grazie. Vado da sola. Buonanotte a tutti ragazzi>. Sorrido timida, poi scappo in macchina e in poco tempo, mi trovo davanti ad un parco dove Lauro, Lucia ed Edoardo stanno correndo. Sblocco il sistema di bloccaggio delle porte e i miei amici si precipitano in macchina. I loro inseguitori mi pedinano per un po', poi ci lasciano in pace. Arriviamo in un parcheggio vuoto, subito accosto. Tutti scendono, con i volti un po' scossi e pallidi, il fiatone. Mi guardano smarriti, poi tirano un sospiro di sollievo e attaccano a ridere. Lauro ha uno sguardo diverso, più tormentato. Infatti ricala il gelo: <Non c'è nulla da ridere. Non mi voglio più immischiare in queste cose, soprattutto per la carriera> urla. Tutti lo guardiamo un po' intimoriti. Timidamente, mi avvicino a lui:<Puoi spiegarmi che è successo?>. Si ritrae nel suo silenzio. Edoardo fa un cenno di tornare in macchina. Accompagno tutti a casa, lui per ultimo: è piacevole la sua compagnia, seppur in silenzio. <Buonanotte> auguro, mentre apre lo sportello e scende. <Stanne fuori te. Buonanotte>. Mi dà un bacio sulla guancia e sparisce nel freddo della notte.
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Ti rinnamorerai a marzo./ Achille Lauro.
FanfictionChe ne sai, non ti hanno mai detto di no.