16/03, 11.05.
Da: Giulia:
Hey! Stasera sei dei nostri? Pizza+Netflix: puntuale alle 20.
Dice il messaggio, facendo illuminare il mio schermo. Stacco lo sguardo dal vocabolario e lo leggo, per poi rispondere:
A: Giulia:
Hey! Oggi ho una festa...domani?
La ragazza mi risponde con un "okay". Blocco il telefono e mi rimetto a studiare.
***
Dodici ore dopo.
Il locale è affollatissimo. Lauro mi stringe la mano, mentre nell'altra tiene il regalo per Alessandro, da parte mia, sua, di Lucia ed Edoardo, che sono a casa. Appena il festeggiato ci vede, ci corre incontro e ci abbraccia. Gli porgiamo il regalo, che scarta, e poi ci ringrazia, risparendo tra la folla.
<Vuoi da bere?> mi chiede il ragazzo. Scuoto la testa. <Devo guidare> rispondo. Lui annuisce e, sempre tenendomi per mano, mi porta al bancone del bar, dove chiede un bicchierino di vodka, che si scola in un solo sorso. Viene poi affiancato da un gruppo di ragazzi che gli propongono una gara di shottini che accetta volentieri. Io sospiro, mentre uno di loro, già ubriaco, mi si avvicina e inizia a parlarmi. Per il momento non è molesto quindi, con disinvoltura, gli rispondo. Poi mi invita a ballare. Avviso Lauro che, con un'espressione contrariata, mi dice: <Va bene, stai attenta. Ti guardo da qui>. Il ragazzo che mi ha invitata si chiama Michele, ha 23 anni ed è laureato in Economia e Commercio. Si è preso un anno sabbatico dopo la laurea e pensa solo a divertirsi. Si scatena nella pista da ballo mentre io, imbarazzata dato che lo conosco da poco, cerco di sciogliermi. Ad un certo punto, Michele mi si butta addosso, baciandomi. Sorpresa, all'inizio ricambio, poi mi stacco angosciata. Mi guardo intorno, ma nessuno fortunatamente guarda. Il ragazzo davanti a me si ritrae offeso, poi mi stringe un polso e mi trascina in un divano, nella parte opposta al bancone del bar. Le mie gambe si muovono nel verso opposto, ma è come nuotare contro corrente. Continuo a provare, finché non mi lancia su uno dei divani e mi stringe entrambe le braccia. <Ma che cazzo di problemi hai, lasciami stare!> dico, contorcendomi e per sbaglio urtando una ragazza accanto a me, che mi aiuta a sfuggire da Michele ubriaco che, per tutta risposta, mi sputa in faccia. La figura di Lauro si materializza davanti a lui: lo prende per i capelli e lo porta fuori, poi si siede accanto a me, porgendoli un fazzoletto con cui mi pulisco. Ringrazio e mi scuso con la ragazza, poi ringrazio anche Lauro. Lui annuisce e mi abbraccia, poi si alza in piedi: <Dai andiamo a ballare, mi piace questa canzone>. Gli stringo la mano, poi mi porta in mezzo alla pista. Mi cinge i fianchi con le braccia, mentre io gli cingo il collo e poggio la testa sul suo petto. Ondeggiamo tranquilli, mentre il mio battito, velocizzato da prima, si regolarizza. Il ragazzo mi dà dei baci tra i capelli, poi mi mette due dita sotto il mento, mi osserva e mi bacia. Stavolta mi lascio andare e ricambio il bacio, dolce e delicato. Lo avvicino ancora di più a me. Non sento più nulla: non sento la musica, le voci degli invitati, il chiasso, non vedo nessuno. Non mi capitava da tanto, tantissimo tempo, e pensavo non mi sarebbe più ricapitato. Mi stacco, riaprendo gli occhi, ed osservandolo: sorridiamo e ci diamo un altro bacio. Sono le due quando lo riaccompagno a casa e gli prometto di scrivergli appena sarò sana e salva nella mia stanza. Sono ormai le sei del mattino quando smettiamo di parlarci e andiamo a dormire.
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Ti rinnamorerai a marzo./ Achille Lauro.
FanfictionChe ne sai, non ti hanno mai detto di no.