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Brevissima nota dell'autrice: mi sono accorta di aver numerato male i capitoli: scusate! Buon proseguimento di lettura.
È finalmente venerdì e, come ogni fine settimana, decidiamo di prendere una pizza. Sto ancora servendo gli ultimi clienti della giornata in libreria, quando nel gruppo scrivono di scegliere la pizza. Chiedo la solita margherita senza lattosio, poi rimetto il cellulare nella tasca e comincio a passare carte punti, libri e altri vari articoli. Alle 20 in punto, la mia collega fa un annuncio intimando agli ultimi rimasti di recarsi alla cassa o di uscire. Si precipitano alle casse, poi spariscono inghiottiti dal buio della sera, dove passano le ultime macchine dirette a casa. Sistemiamo le ultime cose rimaste fuori posto, poi ognuno prende la sua auto e torna a casa. L'auto di Lucia mi aspetta nella strada all'angolo. Appena entro, mi chiudo dentro e parto diretta a casa sua. Non trovo tanto traffico, quindi per le 20.15 sono già da loro. Riuniti intorno al tavolo già apparecchiato, Lucia ed Edoardo chiacchierano con Lauro e Lucia, la ragazza di qualche settimana prima. Come allora, mi sento a disagio, ma poi sento una voce quasi nascosta che compare dal corridoio in penombra: Luca, il salvatore della mia serata, accompagnato da Alessandro. Li saluto subito, anche troppo calorosamente, mentre mi reco a lavare le mani e lancio un generale "ciao" agli altri intorno al tavolo. Appena mi siedo, suonano al citofono. Lauro si alza seguito da Edoardo, mentre io chiacchiero con gli altri rimasti al tavolo. La mia migliore amica continua a farmi domande sulla giornata e sul lavoro, e mentre rispondo, l'altra Lucia ha la brillante idea di urlare come un'oca cosa ha fatto lei durante la giornata. Per educazione, io ascolto e annuisco, così come la mia Lucia, che sta per esplodere dalle risate, coinvolgendo anche me. Vengono distribuite le pizze, poi le bibite e infine si mangia. Luca e Alessandro non fanno altro che fare battute, provocando le risate generali. L'atmosfera si appesantisce quando Lucia inizia a chiamare insistentemente Lauro con nomignoli molto affettuosi. Edoardo e la mia Lucia mi guardano preoccupati, mentre camuffo il mio disagio,  sorridendo per cortesia, mentre Luca e Alessandro iniziano a fare battute anche su quello, cercando di sdrammatizzare. Il culmine viene raggiunto quando lei lo chiama "amore": cala il gelo, il silenzio più totale. La tensione tra me e lei è palpabile. Lui sorride, baciandole le labbra. Li guardo disgustata, per poi continuare a chiacchierare con la mia amica. Nessuno, tranne lei, nota le mie lacrime agli occhi.

Ti rinnamorerai a marzo./ Achille Lauro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora