"Lou Lou" dico saltandogli in braccio e abbracciandolo.
"Sophie!" dice Louis ridendo.
"Come va?" chiedo sedendomi sul divano di casa sua.
Louis è il mio migliore amico da quando avevo cinque anni. Abbiamo cinque anni di differenza ed è come un fratello per me. Zayn non lo ammette ma è anche il suo migliore amico. Alcune volte è un po' geloso di Louis dato che quest'ultimo sa tutto di me. Beh ci sono cose che non posso raccontare a Zayn. Chi è donna ed ha un fratello maggiore sa di cosa parlo. Louis lavora come allenatore di calcio per bambini. È una vera e propria passione per lui e devo ammettere che è davvero molto bravo. Suo padre era coach della squadra della scuola quindi lo sport è nel sangue della sua famiglia. Ha una ragzza, Eleanor, da poco laureata. Louis é molto allegro ed estroverso. Riesce sempre a darti un sorriso. È il ragazzo perfetto che ogni donna desidera.
"Bene e tu, principessa?" chiede sedendosi accanto a me.
"Bene ma, Louis, ti ho pregato di non chiamarmi più in quel modo" dico lagnandomi e portando un cuscino, posto accanto a me, sulla mia faccia.
"Ok ok" dice ridacchiando e alzando le mani in segno di resa.
"Louis posso chiederti una cosa?" chiedo rimettendo al suo posto il cuscino e guardandolo negli occhi azzurri come il mare.
"Dimmi, principessa" dice marcando l'ultima parola e cercando a stento di soffocare una risata.
"Louis!" urlo lanciandogli il cuscino. Scoppia in una fragorosa risata che fa spuntare un piccolo sorriso anche a me.
"Ok, dai sono serio. Dimmi tutto!" dice ricomponendosi mantenendo, però, un sorriso raggiante.
"Louis, secondo te è possibile, uhm ecco, prendersi una cotta per uno sconosciuto?" dico arrossendo.
"Beh, suppongo che potrebbe succedere. Ma con questa domanda cosa vuoi dirmi esattamente?" dice mettendo su un sorrisino di chi già sa tutto.
"ehm ... io ... ecco, l'ho visto nella metro" sputo fuori mentre divento bordeaux, simile al colore del divano del mio amico.
"Nella metro?" chiede stranito.
"Uhm, sì" e mi ritrovo a pensare a quello sconosciuto così affascinante visto la sera precedente.
Sono seduta nel mio posto accanto al finestrino, quello che occupo spesso. La metro a quest'ora è spesso piena di anziani e donne e uomini che tornano a casa dopo una stressante giornata di lavoro. Si aprono le porte e una nuova figura entra nel "tubo". È un ragazzo. Ha la pelle bianchissima, sembra esser fatta di porcellana. Un viso delicato con le goti abbellite da spruzzi di piccole e dolcissime lentiggini. Un nasino un po' rotondetto e proporzionato al suo bel viso. Labbra sottili e rosee, giurerei che sanno di vaniglia. Capelli color del sole sono rialzati in un ciuffo disordinato. Posso notare, però, all'attaccatura di questi una sottile scia bruna. Alto e magro, bello nella sua camicia a scacchi nera e bianca. Ha con se una custodia nera per chitarre. Alza lo sguardo e ritrovo i suoi occhi nei miei. Giuro di non aver mai visto nulla di così bello. Sono azzurri, ma non un banale azzurro. Sono color del cielo nelle giornate più chiare e luminose. O meglio, sono color del fiordaliso. Quel bel fiore dalla Tina intensa e delicata, splendente ancor più se illuminato dai dolci e tenui raggi del sole all'alba. È così ...
"Sophie" mi richiama Louis sventolandomi una mano davanti al viso.
"Uhm, cosa?" Mormoro, sbattendo le palpebre.
"Sophie, ti eri incantata" ride il mio amico.
"Scusa, Lou. Stavo solo pensando" dico ricomponendomi.
"I tuoi pensieri sono diretti a un ragazzo, per caso?" Fa un sorrisino malizioso.
"No, ma che dici!" urlo arrossendo per l'ennesima volta quel giorno.
"Vedremo" ghigna "Ora che ne diresti di non pensarci più e guardare un bel film?".
"Ottima proposta ma puoi scordarti di vedere Grease" dico ghignando malefica.
"Non è giusto, però" incrocia le braccia al petto, mettendo il broncio come un bambino.
Scoppio a ridere "Cosa hai tanto da ridere tu, sentiamo?" dice offeso non guardandomi.
"È che sembri un bambino" lo prendo in giro, continuando la mia risata con le lacrime agli occhi.
"Non è vero. Sei tu che non capisci nulla di arte cinematografica" continua arrabbiato.
"Va bene Louis. Prima che cominci a parlarmi di quante nomination, premi, di quanto gli attori fossero ottimi cantanti, eccetera prendi quel film" sbuffo, alzando gli occhi al cielo.
"Grazie. Ti adoro, principessa" dice abbracciandomi felice e correndo al piano di sopra a prendere il DVD.
Quando torna giù, inserisce il disco nel lettore e il film comincia, mentre noi siamo avvolti in una coperta sul comodissimo divano di Lou Lou.
"Bene, ma io in cambio cos'ho?" chiedo facendo il labbruccio dopo un po' "Ti ho fatto vedere il film per la settantesima volta ma ora voglio qualcosa".
"Uhm, vediamo. Potrei accompagnarti nella metro domani. Che ne pensi?" Chiede, mettendo l'indice e il pollice sotto al mento mentre pensa.
"Quindi verresti con me dalle 9 del mattino solo per aspettare le 20:30 e prendere la metro?" Sono stranita.
"Non dimenticare che dove lavori ci sono molti negozi carini. Potrei approfittarne per comprare un regalo ad Eleanor, dato che in settimana è il suo compleanno" propone, facendo spallucce.
"Ok, si può fare. Hai ragione"
"Baby, io ho sempre ragione. Io sono Louis Tomlinson" alza il sopracciglio sinistro, facendo una faccia tipo "John Travolta" (?) che mi fa scoppiare a ridere.
"Louis, ti prego di non fare più quella faccia" dico ridendogli in faccia.
"Perché?" chiede confuso.
"Perché se pensi di essere seducente in quel modo hai sbagliato strada, città e nazione" mi piego in due dalle risate.
"Ah, quindi è così che la pensi? Ora ti faccio vedere io chi ride" detto questo si fionda su di me e comincia a farmi il solletico.
"Ti prego, lasciami" dico tra le risate.
"Non hai nulla da dirmi?" Ghigna, continuando sempre più velocemente.
"No, niente" ho le lacrime agli occhi da quanto sto ridendo.
"Perfetto, allora continuerò così fino a domani" mette su un sorrisetto, intenzionato a farlo realmente.
"No, ok. Scusa, scusa" e finalmente si ferma.
"Brava, principessa" si volta nuovamente verso la Tv che trasmette ancora il film che nessuno dei due ha minimamente considerato.
"Louis" lo richiamo.
"Sì, princip-" non ha il tempo di concludere la frase che gli arriva un cuscino in pieno volto. Rido.
"Quindi vuoi la guerra? È guerra sia, allora" dice prendendo un cuscino anche lui e cominciando a colpirmi.
Ecco perché adoro Louis. Riesce a darti un sorriso anche se non c'è un vero e proprio motivo. Non poteva capitarmi amico migliore di questo.
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Bene, ragazzi. Questo é il secondo capitolo. Grazie a chi sta leggendo la mia storia. Spero di essere riuscita ad incuriosirvi almeno un pò. Chiederei gentilmente a chiunque legga di farmi sapere se la storia é di proprio gradimento, altrimenti é inutile continuare. Continuo a 5 commenti e 5 preferiti.
Baci, Nellotheirishman
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Il Ragazzo della Metro||N.H.
RomanceL'amore? Una metropolitana. Un ricamo fitto di linee, deviazioni, traiettorie,coincidenze e destini che inspiegabilmente si incrociano. Si toccano. La fortuna, il fato di chi ha sbagliato orari, rincorso vagoni...