Il Ragazzo della Metro||N.H.

Capitolo 22

Alle due in punto, Niall è fuori il negozio ad aspettarmi. Dopo aver contato tutte le sterline guadagnate durante la mattinata, aver chiuso la cassa e salutato Mr.George e Liam, mi dirigo all'uscita. Appena il biondo mi vede, un sorriso appare sul suo bel viso.

"Mia principessa, sarei contento di scortarla al mio fido destriero se lo permette" mi porge delicatamente la mano destra che io prontamente afferro. "Ma prima..." Continua, velocemente mi tira al suo petto e fa incontrare le sue labbra con le mie "...un vero bacio" sussurra nel mentre.
Allaccio la mano libera al suo collo, mentre l'altra è intrecciata alla sua. Dopo qualche istante si stacca con uno schiocco e sorride soddisfatto, le labbra rosse e gli occhi luminosi.

"Ora andiamo" mi trascina verso la sua macchina e mi apre lo sportello "Prego"
Mi fa accomodare e poi corre verso il suo posto, facendo il giro dell'auto.
Lui mette in moto e rido, affermando "Pensavo di non vederti mai alla guida di una macchina, sai così abituata alla metro".

"Beh, l'ultima volta che ho utilizzato la macchina è andata più che bene" ghigna, riportandomi con la mente al nostro primo appuntamento.

Prima che un bel rosso acceso prenda posto sulle mie guance, cambio argomento "Ehm, allora dove stiamo andando?" Guardo fuori dal finestrino per non incontrare il suo sguardo ammiccante che mi sta scrutando il viso.

"Sorpresa" il ghigno sul suo volto si allarga.

"Odio le sorprese" borbotto, affondando il collo tra le spalle e sprofondando nella seduta in pelle dell'auto.
La sua reazione è nient'altro che una gioiosa risata che mette immediatamente allegria anche a me.

La risata va scemando e lascia spazio a attimi di silenzio, in cui percepisco solo la musica dei Coldplay in sottofondo e lo scorrere del paesaggio intorno a noi. Mi guardo attorno; Niall è concentrato sulla strada, gli occhi quasi socchiusi in concentrazione, le mani strette al volante, il profilo perfetto, il respiro regolare, il petto che si alza e si abbassa. È bellissimo. Poi un pensiero si fa spazio nella mia testa: ora che ci penso meglio, l'auto di Niall è proprio bella e sembra essere anche molto costosa.

"Ehm Niall, posso farti una domanda?" Chiedo a voce abbastanza bassa, rompendo il silenzio.

"Tutto ciò che vuoi, tesoro" si volta verso di me e mi sorride sereno e rassicurante.

"Potrei sapere che macchina è questa? Sembra abbastanza costosa"
Lo vedo deglutire come se fosse in difficoltà ma non ne capisco il motivo.

"È una Bentley, una Bentley Continental" risponde in modo teso dopo qualche istante, non guardandomi.

"Oh, okay" decido di finire qui il discorso perché mi sembra un argomento abbastanza pungente per il ragazzo al mio fianco, anche se non ne capisco il motivo onestamente.

"Allora, quando arriviamo?" Metto su un tono felice per risollevare l'umore di Niall, che ha sul viso un broncio. Cielo, quanto vorrei baciarlo ora!

Subito gli angoli della sua bocca si sollevano permettendomi di godere di quei denti bianchi come le perle.

"Direi che tra meno di un quarto d'ora siamo lì" mi lancia uno sguardo, per poi riportarlo sulla strada.

"Va bene, non vedo l'ora di scoprire la tua sorpresa" mi sollevo leggermente dal sediolino e gli schiocco un bacio sulla guancia.

"Fidati, la adorerai" sul suo viso appare un'espressione soddisfatta e gonfia il petto orgoglioso.

****
"Non. Ci. Credo" quasi urlo dallo stupore e dalla felicità. Salto su Niall legandogli le gambe al bacino "Mi hai portata al luna park, Dio se ti adoro!" Urlo davvero questa volta e, presa dall'impulso improvviso che mi colpisce, lo bacio. Un bacio semplice e dolce, soltanto un toccarsi di labbra. Lui approfondisce il gesto poggiando le mani sui miei fianchi e io portando le mie tra i suoi capelli. Mi stacco lentamente, ma le sue labbra rosse e gonfie mi fanno venire soltanto voglia di ricollegarle alle mie e lo faccio, mugolando soddisfatta e facendo sospirare anche lui. Quando l'aria comincia a mancare ad entrambi, ci scostiamo ma manteniamo i nostri occhi gli uni persi negli altri. Ci saziamo dei nostri sguardi, il suo è così azzurro che anche il cielo ne è invidioso.