Sposta la "tenda" e, quando entriamo, lo spettacolo che mi ritrovo davanti è meraviglioso. Dietro quella "parete" naturale si trova nient'altro che uno spiazzo, una distesa immersa nel verde, semplicemente una bellissima radura circondata dai tronchi di alberi secolari. Niall cammina per primo, scavalcando le radici di un albero che sono uscite al di fuori del terreno. Poi, offrendomi gentilmente la sua mano, aiuta anche me ad entrare. Il biondo fa cenno di sedermi sul prato morbido e posso notare che tutt'intorno a me la terra è ricoperta da un manto di violette profumate, alcune ancora dei teneri boccioli bagnati dalla rugiada mattutina, altre già nel pieno della fioritura. Posso percepire Niall sedersi accanto a me. Mi volto e lo vedo mezzo sdraiato sul prato, la testa portata all'indietro, gli occhi chiusi godendosi la brezza fresca e il profumo dei fiori, le braccia distese dietro il busto e i palmi aperti sull'erba che lo sorreggono. Un sorriso si fa spazio sul suo viso rilassato.
"Ti piace proprio osservarmi eh?"
Come ha fatto a ...
"Se te lo stai chiedendo: si, ti vedo" sghignazza, facendomi arrossire.
Passano alcuni minuti nella più totale pace in cui posso sentire alcuni uccellini, che distinguo come usignoli, cinguettare e il vento leggero soffiare nei capelli. Chiudo gli occhi anch'io, abbandonandomi alla magia della natura. Decido poi di smuovere il silenzio.
"Allora, che ci facciamo qui?" Chiedo.
Ok, Sophie buon inizio (da notare l'ironia). Perché pensi che ti ci abbia portato? Di certo non per guardare le nuvole. O almeno spero.
"Ho pensato fosse un bel posto dove portare una ragazza" solleva la testa e mi guarda, questa volta, sempre con un sorriso in viso.
Adoro questo particolare di Niall: sorride sempre. Sono rarissime le volte che l'ho visto imbronciato, non che io lo conosca da molto ovviamente."Oh, uhm direi di si" distolgo lo sguardo dal suo volto, non sapendo cosa dire.
"Sei di poche parole, eh?" Sento la risata del biondo forte nelle orecchie.
"Io-io ... Non è vero" sbotto, arrossendo.
"Ed arrossisci anche molto velocemente" constata con un sorriso beffardo largo sul suo bel viso.
"Sta zitto, sei fastidioso" sbuffo, rossa di imbarazzo, ma anche un pò di irritazione, e incrocio le braccia al petto, portando lo sguardo al cielo.
"Ow, sei carinissima quando fai così" mi pizzica le guance. Gli do dei buffetti sul dorso delle mani, cercando di farlo smettere. Se possibile la sua risata tuona ancora più forte. Mi volto verso di lui, con gli occhi strizzati e la linguaccia. Segno di fastidio. Ma quando sento solo il suo respiro ansante, apro gli occhi. Due pozzi color del ghiaccio appaiono nella mia visuale, vicini. Fin troppo. Provo a parlare ma la voce mi muore in gola.
"Sophie" Niall mormora.
"Niall, cosa- cosa vuoi fare?" Balbetto in un sussurro, sentendo il sangue pompare più velocemente nelle vene.
"Sophie, ho bisogno di fare una cosa, davvero. Ma tu devi stare ferma." Mi guarda intensamente e dopo le sue parole un senso d'angoscia pervade il mio corpo. Cosa vuole fare?
Sento la testa girare e non riesco più a comandare le mie proprie azioni, comincio a tremare."Sophie, tranquilla. Non sto mica per mangiarti" accenna un debole sorriso, il che mi tranquillizza leggermente.
"Ora, non muoverti però" continua. Cerco di rimanere ferma davanti al suo sguardo di ghiaccio, così estremamente dolce però.
Niall percepisce il mio disagio, così "Non ti farò del male, non ne ho intenzione. Ne fisicamente ne moralmente. Puoi fermarmi quando vuoi" traccia dei cerchi immaginari su una mia guancia con il pollice e sospira.
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Il Ragazzo della Metro||N.H.
RomanceL'amore? Una metropolitana. Un ricamo fitto di linee, deviazioni, traiettorie,coincidenze e destini che inspiegabilmente si incrociano. Si toccano. La fortuna, il fato di chi ha sbagliato orari, rincorso vagoni...