Sono nella macchina di Harry già da un po' e non ho ancora capito dove siamo diretti. Mi volto verso di lui che è concentrato a guidare, il suo sguardo fisso sulla strada, un sorriso aleggia sul suo bel viso, il suo profilo è a dir poco perfetto e quella mascella squadrata rende il tutto più affascinante e sexy. I ricci gli ricadono sulle spalle e il ciuffo è tirato indietro dal movimento continuo della sua mano sinistra, la destra sul volante. La fossetta completa il suo aspetto donandogli un'aura di dolcezza e serenità. Gli occhi verdi brillano leggermente screziandosi di dorato al leggero ma intenso raggio di sole che filtra dal vetro del finestrino. È bello, bellissimo ma non quanto il biondo. Ed ecco che il mio pensiero si dirige immediatamente a Niall. Starà lavorando? Con chi sarà? Mi starà pensando? Ed è in questi momenti che ritorno una ragazzina alle prime armi immersa nei sogni e nelle preoccupazioni delle sue prime cotte.
La macchina si ferma e ritorno alla vita normale, sbattendo un paio di volte le palpebre.
Mi guardò intorno e quello che vedo è ..."Un ristorante di sushi" sorride Harry "spero ti piaccia, è il migliore in città".
"Ehm...sushi, si" sorrido leggermente.
"È il mio posto preferito" sempre sorridendo, mi prende la mano trascinandomi verso l'entrata.
Entriamo e ciò che vedo è un'immensa sala dalle pareti di un nero lucido con qualche dettaglio bianco che da luce. Tanti piccoli tavolini si trovano in ogni angolo della stanza, in fondo scorgo due piccoli privè. Luci soffuse danno un'aria rilassata e soft all'ambiente, decorazioni floreali pendono dalle pareti e infine un grande bancone si trova al centro della sala. Una moltitudine di pesci su di esso, le spezie profumano l'aria accompagnate dalle candele al loto poste su tutti i tavoli. Harry ed io ci dirigiamo verso uno dei privè all'angolo, poche coppie sono presenti nel locale. L'uomo dagli occhi a mandorla dietro al bancone del sushi mi rivolge un caloroso sorriso mentre prepara uno dei suoi piatti.
Arrivati al nostro posto, il ragazzo riccio mi scosta la sedia facendomi accomodare e prende poi posto al mio lato. Mi guarda con un sorriso e non posso fare a meno di arrossire leggermente rivolgendogliene uno piccolo anch'io."Allora,bel locale vero?" Cerco di spezzare il silenzio venutosi a creare.
"Già, è molto tranquillo" sorride ancora. Come Niall, anche lui ha un sorriso sempre presente sul suo bel viso, ma nulla in confronto a quello del biondo.
"Ci vieni spesso?" Domando, cercando di sembrare il più partecipe possibile.
"Ogni giorno" ridacchia.
Lo guardò confusa cercando di capire il senso della sua frase, sto per chiedergli il perché ma vengo interrotta da una voce.
"Ehy Harry" mi volto verso la persona che ha pronunciato quelle parole e trovo un ragazzo che ghigna al riccio. Avrà sulla ventina d'anni, i capelli neri e super lisci sono tenuti in su dal gel a formare una piccola cresta, la pelle leggermente ambrata e gli occhi a mandorla, è alto e magro, vestito da cameriere.
"Adam" ricambia il saluto Harry.
"Che ci fai qui, ragazzone?" Ride il ragazzo che ho capito chiamarsi Adam. Il riccio non risponde e, sorridendo (ma dai), fa un cenno verso di me. Adam sposta lo sguardo e notatami, mi porge la mano calorosamente.
"Adam, signorina. Per servirla" con un piccolo inchino, mi rivolge un occhiolino e un ghigno accattivante.
"Sophie" ricambio la stretta, sentendo le mie guance colorarsi di rosa.
"Quindi stai rimorchiando. Non cambi mai, Hazza" ride il moro.
"Adam ti prego, non ora" lo riprende il ragazzo dagli occhi verdi, lanciandomi uno sguardo di scuse.
Gli sorrido per fargli capire che è tutto ok.
"Va bene, va bene. La smetto" alza le mani in segno di resa, Adam "Quindi cosa posso portarvi?" Estrae un blocchetto e una penna dalla tasca del suo grembiule.
"Io vorrei del salmone e della salsa di soia" gli dice Harry.
"E tu, bella Sophie?" Sorride guardandomi.
"Ehm..." Il fatto che io non abbia mai mangiato sushi in vita mia non aiuta, così come Harry che sghignazza "Lo stesso che ha preso lui" do il mio ordine, mentre Adam ridacchiando fa un cenno d'assenso e va via.
"Così non hai mai mangiato sushi" ride Harry.
Non gli rispondo, lanciandogli un tovagliolo che gli arriva diretto sul viso, ma ciò che ottengo è solo una risata più forte che coinvolge anche la mia."Comunque, come facevi a conoscere quel ragazzo?" Ritorno al discorso interrotto prima.
"Ok, non farti strane idee e non lasciarmi dopo che ti avrò detto quello che sto per dirti" mi guarda, facendosi serio.
Comincio a preoccuparmi, dato che mi rivolge strani sguardi."Lo prometto" gli faccio segno di continuare.
"Io, ecco, faccio il cameriere in questo locale" distoglie lo sguardo dal mio, imbarazzato.
Lascio andare un sospiro, sollevata. Poi lo guardo "Non c'è nulla di cui vergognarsi, è un normale lavoro" gli sorrido rassicurante.
Mi sorride a sua volta, ma non parla dato che arrivano le nostre ordinazioni.
****
"Oddio, davvero da bambino facevi lo spot per la cura dei capelli?" Sto ridendo da più di un'ora ormai."Te lo giuro, avevano cotonato tutti i miei poveri ricci e mi ero ritrovato un cespuglio sulla testa. È stato imbarazzante" ride più forte, trascinandomi con lui. Abbassa lo sguardo portando così un ricciolo a cadergli sulla fronte. Spontaneamente mi allungo sul tavolo per spostarglielo e lui alza lo sguardo inchiodandomi con i suoi occhi verdi. Rimango paralizzata sul posto, sentendo un calore propagarsi lungo il mio collo e su per il mio viso. Lui poggia la sua mano sulla mia, che ora si trova sulla sua guancia, quasi a portarmi più vicina.
"Dovresti tagliarli" respiro, traballante e agitata sul mio posto.
"Potrei, forse un giorno lo farò per beneficenza" ridacchia, facendo spuntare la fossetta.
Nel privè siamo esclusi da tutti, nessuno può vederci e il fatto di essere da sola con lui mi mette più in agitazione che l'essere davanti ad altre persone. Porta una gamba sotto alla mia sedia e con un movimento veloce e quasi brusco mi avvicina a lui.
"Sophie" respira, il suo fiato caldo cade sul mio viso portandomi a respirare più velocemente "Dimmi che lo vuoi anche tu" pronuncia quelle parole ad occhi chiusi avvicinando il suo viso al mio. I miei occhi invece sono sbarrati, ma sentendo le sue mani calde sulle mie, il fiato sul mio viso, la sua vicinanza grande e forte e le sue labbra rosse e piene quasi sfiorarmi, i miei occhi si socchiudono e le mie labbra si schiudono. Si avvicina di più e quando stiamo per baciarci...
"No" lo allontanò bruscamente.
Lui apre gli occhi e mi guarda spaventato e deluso."Mi spiace, ma non posso" il mio tono più freddo e amareggiato. Il petto mi si alza e abbassa velocemente, un mix di ansia e adrelina la fa da padrone sul mio corpo, scombussolando i miei sentimenti. Stavamo per commettere un errore e a ricordarmelo sono stati due occhi color fiordaliso e dei capelli color del sole.
"Sophie, io" Harry cerca di giustificarsi ma lo interrompo, in fondo non ha colpe. Lui non sa.
"Harry, mi spiace. Non è colpa tua ma voglio essere sincera con te" lo guardò negli occhi, recuperando la compostezza " Tra noi ci può essere un bel rapporto d'amicizia ma nulla più" il suo sguardo deluso mi potrebbe quasi far cambiare idea ma rimango rigida "Ecco, vedi c'è già qualcuno".
E lì si rompe la bolla di tenerezza che si era creata. I suoi occhi delusi si chiudono, nascondendo al mio sguardo il suo verde, e lascia le mie mani. Rimango ferma sul posto non pronunciando una parola.
Che giornata!Buon Natale a tutti!!!!!❤️
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Il Ragazzo della Metro||N.H.
RomanceL'amore? Una metropolitana. Un ricamo fitto di linee, deviazioni, traiettorie,coincidenze e destini che inspiegabilmente si incrociano. Si toccano. La fortuna, il fato di chi ha sbagliato orari, rincorso vagoni...