Capitolo 4

443 92 15
                                    

Siamo a casa mia, dopo che mio fratello ha invitato Louis a cena. Ora io e questo cretino del mio migliore amico siamo sul divano a parlare della giornata trascorsa.

"Louis mi hai fatto fare una figura orribile" tiro la maglia di Tommo che ride.

"Molto furba, Sophie. Molto furba. So che sei contenta" mi fa l'occhiolino.

"Non è vero" arrossisco e lo spingo via.

"Certo che lo è. In questo modo lui ti ha parlato, ti ha sorriso e ci ha provato" fa un sorrisetto furbo.

"Provato? Provare cosa?" chiede mio fratello uscendo dalla cucina con della pizza fumante .

"Louis" intervengo io urlando.

"Io?" Il mio best friend carotoso mi guarda confuso.

"Sì, Louis. Tu!" gli do una gomitata nel fianco.

"Ah, sì. Io!" esclama lui piegandosi in due.

"Louis, tu cosa?" chiede Zayn spazientito guardandomi male.

"I-io ... io" Lou mi guarda smarrito.

Mi vorrei sotterrare! E ora?

Zayn mi guarda quasi con il fumo che gli esce dalle orecchie e con uno sguardo assassino.

"Sophie" dice canzonandomi "Che cosa nascondi al tuo dolce fratellino?" e potrei giurare di vederlo diventare rosso ed espellere davvero, questa volta, fumo come un treno a vapore.

"Zayn calma, amico" mi soccorre Tommo "Stavo dicendo solo a Sophie che ..." mi guarda in cerca di una mano, che non posso dare a me stessa figurarsi lui.

"Ok, Zayn. Ti dirò la verità" abbasso lo sguardo.

"Su, Sophie" dice canzonandomi ancora "Dì cosa succede al tuo dolce fratellino" mi prende in giro.

"Louis ha- ha provato una nuova ... crema per brufoli. Sì, una crema!" scatto dal divano facendo cadere la carota vivente che, nel frattempo, mi guarda shockato.

"Una crema, eh?" mi guarda sospettoso "Va bene. Farò finta di crederci"

"Grazie, eh! Io sono ancora qui a terra!" alza gli occhi al cielo.

"La pizza" urlo "Mangiamola su"

"Ne riparliamo, sorellina" mi guarda severo mio fratello.

Passiamo la serata ridendo e parlando fra noi come non facevamo da tanto tempo.

***

"Zayn, sto uscendo! Vado al negozio!" urlo quando sono sull'uscio di casa.

"Ok, ma non fare tardi, Sophie!" urla lui di rimando dal piano di sopra.

"Ok, a stasera!" detto questo mi chiudo la porta alle spalle.

Ho scelto di fare un colloquio di lavoro ad un negozio di musica semplicemente perché adoro tutto ciò che riguardi note, piani, chitarre, spartiti, dischi. Ed ora è quasi un anno che mi hanno assunta. Il proprietario di questo negozio è Mr. George. È un simpatico uomo di mezz'età, con occhiali tondi, un pancione e calvo nel mezzo della testa. Dice che gli sono simpatica e che ha capito dal primo momento che mi ha visto che sono una persona di cui fidarsi. Differentemente da questo Mr. George adora tutti i suoi dipendenti. Anch'io mi trovo bene con i miei colleghi di lavoro ma quello con cui ho legato di più è Liam. È un ragazzo dolcissimo ed affettuoso. La sua fidanzata si chiama Sophia. Simile al mio nome, simpatica coincidenza. Ci troviamo bene insieme e devo ammettere che è una persona a cui puoi chiedere aiuto in qualsiasi momento.

Il suono della campanella della porta mi fa intendere che è appena entrato qualcuno nel negozio. Alzo lo sguardo pronta ad aiutare il nuovo cliente quando lo vedo. È ancor più bello nei suoi jeans skinny neri, la maglia nera con le cerniere ad entrambe le spalle e le supra nere. Si guarda intorno incuriosito alla ricerca di qualcosa e quando si accorge di me, subito un sorriso spunta sul suo viso e si avvicina.

Sento il battito accelerare e il cuore battere impazzato nella cassa toracica. Potrebbe uscire da un momento all'altro.

"Ehy, cosa ci fai tu qui?" mi chiede sorridendo.

"Uhm, io ci lavoro" dico sorridendo timidamente.

"Beh, se così allora potrai aiutarmi, no?" dice allargando il suo sorriso.

"Di sicuro!" sorrido anch'io "Cosa cercavi?" gli chiedo.

"Vedi, vorrei un plettro nuovo per la mia chitarra" guarda in giro per gli scaffali.

"Di sicuro non troverai il tuo plettro nuovo tra gli scaffali per le corde di violino" rido.

"Uhm, già. È vero" sorride leggermente, grattandosi la nuca imbarazzato.

"Vieni. Sono su questo scaffale" gli faccio segno di raggiungermi "Ecco! A te la scelta" gli indico i il ripiano pieno di plettri colorati.

"Beh, sono tanti. È difficile scegliere" dice osservandoli uno ad uno "Anzi, sai che ti dico? Sceglilo tu!" dice rivolgendosi a me.

"I-Io? Beh, non saprei" balbetto insicura.

"Avanti, mi va bene qualsiasi cosa se la scegli tu"mi rivolge un caloroso sorriso.

"Beh, che ne dici di quello verde fluo e rosso?" chiedo indicandoglielo.

"Ehm, ne farei a meno. Credimi" mi guarda insicuro.

"Quello lì dei Rolling Stones?"

"Bello, ma non mi convince"

"Beh, che ne dici di quello lì con la chiave del Sol?" dico indicandogli un ripiano con plettri d'argento incisi.

"Sì, questo mi piace" dice sicuro.

"Ok, aspetta. Te lo prendo" mi alzo sulle punte provando ad afferrare il piccolo oggetto.

Provo a raggiungere lo scaffale ma non riesco. Improvvisamente, sento una mano poggiarsi sul mio fianco e l'altra raggiungere l'oggetto. Sento il suo fiato caldo sul collo e comincio ad agitarmi. Il cuore martella nel petto e sento le mie goti andare a fuoco. Nell'afferrare l'oggetto le nostre dita si sfiorano e posso sentire un brivido attraversarmi la spina dorsale. Prendo coraggio (come se ne avessi) e mi volto trovando Niall a meno di due centimetri dal mio viso.

Il Ragazzo della Metro||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora