Capitolo 8

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Rientro in casa e tutte le luci sono spente. Zayn starà dormendo. Meglio. Altrimenti dovrei subire tutte le sue ramanzine sull'orario e sul perché non l'ho chiamato per avvisarlo del mio rientro. Tolgo i tacchi e in punta di piedi cammino fino alla mia stanza. Immediatamente mi fiondo sul letto e stringo forte un cuscino al petto, soffocando un urlo di gioia. Non mi sembra vero. Finalmente qualcosa sembra andare per il verso giusto. Mi addormento con il dolce pensiero di quel ragazzo dagli occhi color fiordaliso che mi ha rubato il cuore e mi ha dato un sorriso in più sul viso dopo tanto tempo.

***

Vengo svegliata da un frastuono proveniente dalla cucina. Appena poggio i piedi nudi sul pavimento un brivido di freddo mi attraversa la spina dorsale. Mi dirigo al piano di sotto e trovo Zayn intento a cucinare delle frittelle. Beh, "cucinare" è una parola grossa dato che ha più farina nei capelli che nella ciotola. Il banco della penisola è pieno di barattoli di marmellata rovesciati e uova rotte.

"Zayn!" lo rimprovero "è una cucina o un campo di guerra, questo!"

"Volevo solo cucinare la colazione, sorellina" si gratta la nuca imbarazzato.

"Beh, scoperta del secolo Zayn: tu non sai cucinare" rispondo a tono, prendendo uno strofinaccio per pulire e dandoglielo.

"Non penserai davvero che ora io pulisca tutto questo, vero?" strabuzza gli occhi.

"Invece sì. Su, Zayn. Forza, comincia pure" gli faccio segno con la mano, indicandogli il bancone.

"Oh, certo sorellina" ghigna, avvicinandosi con le mani dietro la schiena.

"Zay, che vuoi fa-" Non ho il tempo di finire la frase che mi ritrovo completamente bianca.

"Scappa" urlo, rincorrendolo per tutta la cucina.

"No, Soph. Allontanati. Vai via" è spaventato.

"Che c'è, Zaynuccio? Hai paura di un po' di marmellata?" ghigno maligna avvicinandomi a lui.

"Soph, Soph. Da brava, sorellina. Posa la marmellata" alza le mani davanti a se e comincia ad indietreggiare. Non gli do il tempo di continuare le sue preghiere che mi scaglio contro di lui, rovesciandogli la marmellata alla fragola sul ciuffo nero come la pece e perfettamente pettinato.

"Sophie Malik, corri!!!" ora è incazzato venendo verso di me a passo svelto, facendomi ridere.

***

Ci ritroviamo sul divano uno sull'altro ridendo come due idioti, ricoperti di farina, zucchero, uova e quant'altro.

"Beh, è stato divertente" afferma il mio fratellone "zuccheroso".

"Già, però mi hai ricoperto interamente di farina" mi lamento.

"Ah, io ho il ciuffo alla marmellata. E tu, ti lamenti? Piagnucola, facendomi ridere.

"Oh, mer- devo correre al lavoro" salto giù dal divano.

"Già, anch'io" mio fratello si stiracchia, alzandosi dal divano "Quando torni però riparliamo di ieri sera, signorina" Mi guarda severo.

"Ok, come vuoi" e corro al piano di sopra.

***

"Allora, signore, in questo scaffale può trovare musica Anni '90. In quest'altro musica pop - contemporanea. In quest'altro ancora, invece abbiamo musica rock"

"Signorina" mi chiama una voce alle mie spalle.

"Un minuto, signore. Finisco con quest'altro cliente e sono subito da lei" dico girata verso la mensola.

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