Capitolo 20

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Fastidio, ecco ciò che provo. Strizzo gli occhi cercando di scampare dal fastidio provocato da quel qualcosa che mi sta toccando la faccia, ma nulla, continua ancora. Sbuffando con ancora gli occhi chiusi, alzo le mani provando a colpire quel qualcosa che riconosco essere delle mani. Apro gli occhi stizzita e noto Zayn farmi delle carezze sul viso.
Zayn gentile... Questa è l'Apocalisse!

"Ben svegliata, dormigliona" mi guarda con un sorriso, con un punto interrogativo stampato in testa mi giro verso il comodino dove noto la mia sveglia segnare le 7:10 del mattino.

"Ti ho portato la colazione" Zayn dice, abbasso lo sguardo sulle sue gambe ed in effetti noto un vassoio contenente un bicchiere con del succo d'arancia e due toast con la marmellata alle ciliegie.

Oook, Zayn gentile alle 7:10 del mattino, perfettamente vestito e gentile con un vassoio della colazione per me. Cosa diavolo gli prende???

"Zayn sicuro di star bene?" Gli poso una mano sulla fronte tastandogliela e al mio gesto scoppia a ridere. Devo avere proprio una faccia ridicola per avergli causato questo effetto.

"Certo che sto bene, Soph. Perché non dovrei?" Un sorriso stampato sul suo volto mentre mi guarda dolcemente.

"Beh, sei strano" cerco di spiegare ma vedendo la sua espressione corrucciarsi continuo "Mi hai portato la colazione, sei gentile e perfettamente pronto per uscire, quando di solito ti devo buttare io fuori dal letto. Sicuro di star bene?" Ripeto la mia domanda.

"Certo, Soph. Volevo soltanto cercare di essere un buon fratello" mi strofina il capo con il suo palmo come faceva quando eravamo bambini.

"Ok, Zayn" afferrò il vassoio dalle sue ginocchia e afferro un toast non curante "Chi è lei?".

"Lei chi?" Prova a mentire, volendomi far credere di non capire.

"Sai ciò che intendo, Zay. La piccola riga che ti si forma sulla fronte mi dice tutto: stai mentendo. Ti conosco, fratello" affermo con un piccolo sorriso guardandolo con un sopracciglio alzato.

"Non c'è nessuna lei, sai che non ho tempo per queste cose" alzo gli occhi al cielo alla sua affermazione, sbuffando.

"Non c'è nulla di male se ti interessa una ragazza" gli afferro il braccio cercando di confortarlo.

"Ma non mi interes-" lo interrompo bruscamente con un cenno della mano, a palmo aperto proprio davanti la sua faccia facendogli spalancare gli occhi.

"Zayn, dimmi la verità o questo bel toast ricoperto di questa golosissima ma soprattutto appiccicosissima marmellata rossa di schianterà sulla tua bella t-shirt bianca e tu non vuoi che questo accada, giusto?" Non sono meschina, semplicemente colpisco mio fratello nei suoi punti deboli.

"Ma non c'è nessuna ragazza e poi non lo faresti ma-"

Lo interrompo nuovamente "Tre, due, un-" ed a ogni numero avvicino il toast al bordo della sua maglia.

"Va bene, va bene" alza le mani in segno di resa "Forse c'è una ragazza" sbuffa, distogliendo gli occhi.

"Oh che bello" esclamo, lanciando il toast in aria e saltando in braccio al mio fratellone "Come si chiama? Quanti anni ha? È di qui? Che lavoro fa? O frequenta una scuola? Ha fratelli o sorelle? Come l'hai conosciuta?" Immagino già la mia colazione spiaccicata al muro ma ci penserò dopo.

"Ehh Ehy, calma tigre" ride il moro, gettando la testa all'indietro.

"Dai dimmi come l'hai conosciuta, ti preeeeego" faccio il labbruccio e lo guardo con gli occhi da cucciolo, battendo le mani sulle sue ginocchia.

"Allora, da dove cominciare" picchietta l'indice sul suo mento, guardando in aria.

"Dall'inizio" sbotto impaziente, guadagnandomi una sua occhiataccia "Scusa, ma sono emozionata" mi giustifico.

"Ero in officina, stavo aggiustando il motore di una macchina quando sento il rombo di una moto. Ero solo nel locale dato che Paul, il capo meccanico, era uscito per delle commissioni, lasciandomi il compito di accogliere chiunque si presentasse. Quindi mi alzo dal suolo, poso gli attrezzi nella loro cassa e faccio il giro dell'auto pulendomi le mani con uno straccio, sai per il grasso"

"Zayn, passa al punto" gli do uno scapellotto sulla nuca.

"Ok, ok" sbuffa "Dicevo, mentre mi stavo pulendo le mani mi avvicino alla porta del garage e vedo la cosa più celestiale che ci sia. Sulla sella di una moto nera lucida c'è una ragazza. Ha un giubbotto in pelle e i capelli corti, gli arrivano al collo. Sono castani e hanno le punte di tutti i colori dell'arcobaleno. Mi avvicino e rimango estasiato dai suoi occhi azzurri. Mi guarda impassibile e-"

"E?" Lo interrompo ancora.

"E mi dice di aver avuto dei problemi con i freni della sua moto e che devo controllarli"

"E?"

"E poi nulla. È andata via dicendo che sarebbe tornata qualche giorno dopo a ritirare il suo mezzo, non ha aggiunto nient'altro"

"È tutto?" Chiedo un po'... Delusa.

"Tutto"  sospira, abbassando la testa.

"Ma Zay" mi lamento "Sei sciocco o cosa? Cioè non le hai chiesto nemmeno il nome?"

"Mi avrebbe preso per pazzo, ma Dio, era così bella" sospira nuovamente.

"Zayn, appena ritorna pretendo che tu le parli" lo guardo seria.

"Ma" protesta.

"Niente ma. Le parlerai e non voglio sentire obiezioni. Ora fuori di qui che devo vestirmi" con l'indice gli indicò la porta facendogli un occhiolino.

"Agli ordini generale" ride uscendo.

Ah il mio Zay. Sarà questa la volta buona per addolcire il suo cuore?

Sospiro, alzandomi dalle calde coperte del mio letto e dirigendomi verso il bagno.

Sospiro, alzandomi dalle calde coperte del mio letto e dirigendomi verso il bagno

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