Sono arrivato in cima e non potevo credere a quello che i miei occhi stavano vedendo.
Lei, la ragazza che amavo, con un sorriso che mi guardava.
Non potevo credere che era venuta, ero così felice, avrei voluto correre e baciarla.
Ma no, mi avrebbe respinto e avrebbe fatto bene.
Anche se mi mancava il suo profumo e la sua morbida carne.
Mi mancava tutto di lei, in realtà.Mi sono avvicinato cautamente alla sua figura e l'ho squadrata per bene.
Non aveva le sue solite mini gonne o top, ma un vestito di quelli che indossano le suore.
Non che mi aspettassi che venisse in intimo, ma amavo quando mi tentava, almeno così faceva quando stavamo insieme, ma credo che ora non sia più sua intenzione.
Quando i miei occhi si posarono sul suo sorriso mi creò un nodo in gola e non riuscivo a parlare, i suoi occhi nerissimi che amavo così tanto, mi guardavano e volevo che lo facessero sempre.
Camilla vedendomi in difficoltà aprì bocca."Buonasera Draco" disse lenta, riservata
Era immobile e si creò un silenzio pesante tra di noi.
"Ehi" sussurrai avvicinandomi di qualche passo alla sua figura, mantenendo però le distanze.
"Come mai mi hai chiesto di venire?"
"Ah scusa, riformulo, come mai hai detto che dovevo venire?" Chiese con un sorriso amaro.Mi faceva male che non mi volesse vedere, che non ricambiasse quello che sentivo io a ogni suo gesto, parola, sguardo.
"Volevo vederti, è da tanto che non parlavamo"
Lei rifletteva su come rispondere, si perse per qualche instante nei suoi pensieri poi alzò lo sguardo e mi guardò e il mio cuore mancò di qualche battito.
"Da amici? Giusto" si portò una ciocca di capelli dietro un orecchio
"Da amici, si" sospirai
"Ho portato un gioco" cambiai discorsoI suoi occhi curiosi si avvicinarono a me
Estrassi dalla mia tasca un mazzo di carte babbane, entrambi per via di babbanologia avevamo imparato a giocarci, ed era estremamente facile."Che bello! Adoro le carte babbane" aveva gli occhi illuminati e sorrideva, da quanto non la vedevo sorridere per le mie parole?
Da troppo
"Giochiamo a scopa?"
"Si" guardava le carteMi sono seduto incrociando le gambe, come facevo all'asilo e lei fece lo stesso.
Estrassi le carte dal contenitore e le diedi quattro carte e quattro a me.
Posizionai sul suolo freddo della torre di astronomia altre quattro carte.Il tempo vollò e io ero in svantaggio, Camilla aveva preso sia sette bello che primiera che carte a lungo, io avevo solo i denari.
E mi sentivo uno sfigato, di solito non perdo mai in questi giochi, ma Camilla in fondo, mi batteva in tutto."Un'altro sette!" Esclamò con un grande sorriso, contenta
"Uffa non è giusto!" Feci un broncio carino
"Devi ammettere che sono proprio brava" sorrise
"Si vero" ammisi
"non penso ci sia bisogno nemmeno di guardare le carte per stabilire il vincitore!" Esclamò
"Già, uffa" sbuffavoStavo raccogliendo le carte, lei aveva delle carte in mano nel prenderle sfiorai la sua mano, morbida e perfetta.
Alzai lo sguardo, lei era impietrita, non respirava come me.
Ho riabbassato lo sguardo e ho preso le carte velocemente, sistemandole nel contenitore."Draco..." cercava le parole
" sì?" Alzai la testa verso di lei
"È successo qualcosa con il signore oscuro?"
Era preoccupata per me? Erano traguardi!
Mi morsi il labbro inferiore e cercai di capire cosa dire, era un argomento molto delicato per me, lei era l'unica che sapeva tutto, ma ora era distante e non sapevo più se parlare o tenermi tutto dentro, forse perché credevo che se avessi parlato le mie sarebbero state parole al vento e a lei non sarebbe interessato davvero."Restane fuori" dissi duro
Era la cosa che mi riusciva meglio, essere freddo e acido quando si trattava delle mie debolezze e quella lo era, sicuramente.Camilla prese un grande respiro per non alterarsi.
E rimase zitta, non vollò una zanzara per vari attimi che sembravano secoli.
Poi lei afferrò la borsa e si alzò."Credo sia il momento che la serata finisca"
Se ne voleva già andare, ciò mi rattristava ma non potevo impedirglielo.
"Lo credo anch'io"
Stronzata.
Restammo a guardarci per un lungo momento, avevo una voglia pazzesca di baciarla e di divorarla, ma una vocina mi diceva che avrei dovuto procedere con calma per riaverla, perché era proprio quello che volevo, riavere la ragazza che amavo più di ogni altra cosa al mondo.
Camilla deglutì e schiuse le labbra, come se volesse dire qualcosa, ma non uscì niente dalla sua bocca.
Poi girò i tacchi e se ne andò via, scomparendo tra le scale.
E io rimasi lì ancora qualche secondo mentre immaginavo ancora il suo sorriso quella sera, magnifico._
I palmi delle mie mani sudavano e il respiro era affannoso d'altronde non avevo respirato per un bel lasso di tempo.
Scendevo velocemente le scale, mordendomi il labbro, nervosa.
E proprio quella sera ebbi la prova che non lo avevo dimenticato.
Gli stavo lontano, perché se lo avevo vicino vedevo la triste verità, quanto fossi innamorata di lui.Arrivai nella mia stanza e vidi che Odeya non c'era, strano di solito a quest'ora dorme come un ghiro.
La preoccupazione mi invase il corpo, dove si era cacciata?
Poi notai un bigliettino sulla scrivania e lo lessi.Sono da Blaise, stai tranquilla.
-OdeyaE i miei muscoli si rilassarono, ma non del tutto.
Se Blaise avesse anche solo sfiorato Odeya si sarebbe trovato una gamba in testa come corno.
Risi a quella immagine e lasciai cedere il corpo sul letto
Il viso di Draco apparì più volte nei miei pensieri.
Lui che sorrideva.
Lui che mi guardava.
Lui che mi baciava.
Lui che toccava i miei fianchi.
Il pensiero di lui, mi fece rilassare e addormentare, più presto del previsto.La luce della mattina mi aveva accecata gli occhi mentre mi stiracchiavo lentamente.
Mi girai per vedere il viso di Odeya ma non c'era, insomma non mi dovevo allarmare, anzi, magari aveva fatto pace con Blaise e avevano trascorso una notte felice insieme.
Mi resi conto di aver dormito vestita e anche truccata, che disastro che ero.
Misi dei vestiti da casa, visto che era domenica e mi sarei voluta solo rilassare, infatti tolsi anche il reggiseno.
Mi guardai nello specchio del bagno e il mio viso era in condizioni pessime, il trucco completamente sfocato e i capelli arruffati e disordinati.
Mi struccai e sciacquai più volte la faccia.
Qualcuno bussò alla porta, mi asciugai velocemente il viso con un asciugamano che macchiai di mascara, visto che non avevo ancora avuto il tempo di struccarmi decentemente.
Aprii la porta e la mia espressione cambiò da un momento all'altro.Nicola era sulla soglia della porta tra le mani aveva un vassoio dei miei muffin al mirtillo preferiti e un sorriso che andava da uno zigomo all'altro.
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Fanculo Malfoy
RomanceSi odiavano però poi i loro sguardi si sono incontrati e i loro respiri fusi. Un magnifico disastro.