30.

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Cara Camilla..
Sappi che ti amo ogni giorno di più.
Il tuo sorriso illumina le mie giornate.
Il tuo sguardo mi toglie il fiato.
E il tuo tocco mi pietrifica.
Sei brillante e dannatamente bella.
Se hai questa lettera significa che il signore oscuro ha messo fine alla mia vita.
Ti ho allontanata perché se accadesse qualcosa a te, morirei una seconda volta.
Sei tu la mia vita e anche se non ci sono più una parte di me rimarrà lì con me per l'eternità.
Ti amerò per sempre, qualsiasi cosa farò mi ricorderò del tuo sorriso e dei tuoi baci.
La verità è che non riuscirò mai più ad innamorarmi, perché tu sei incisa nel mio cuore e per quanto potessi baciare un'altra, sei tu quella che vedo in lei,
Sei solo tu quella che voglio baciare.
Quando guardò una ragazza, vedo solo una persona di sesso femminile ma quando guardo te, vedo l'amore.
Perché io ti amo ed il mio è un'amore incondizionato e infinito che non finirà mai.
Un'amore così grande che mi consuma e mi brucia nel petto
E anche se ci dimenticheremo, guardandoci l'amore riaffiorerà sempre perché il nostro è un'amore forte e irrazionale.
Vai avanti, innamorati, vivi, sorridi io voglio questo e se tu non lo farai non sarò mai in pace.
Sarò sempre lì con te, le tue braccia sono l'unico luogo in cui io voglio stare per l'eternità.
Ti amo infinitamente
Draco.

Arrotolai la pergamena in un nastro rosso e incisi una D con un bollo rosso.
Decisi che la mia lettera l'avrei consegnata alla persona che più odiavo, che più mi faceva ribollire il sangue, che più non sopportavo.
Nicola.
Mi avrebbe dovuto promettere che se sarei scomparso gliel'avrebbe data.
Lei doveva sapere, sempre che io l'ho amata con tutto me stesso.

Gli occhi divennero subito lucidi, lasciai cedere la schiena sul muro, singhiozzavo.
Afferrai una bottiglia di vodka e l'ho portata alle labbra.
Dopo pochi minuti ero già completamente ubriaco, mi sono accasciato nel letto e sono caduto nel sonno, un sonno profondo, ma anche dormendo sognai lei sorridermi mentre mi baciava.

_

Ormai era sera, Hogwarts era completamente buia e il silenzio era assillante.
Mentre sorseggiavo il mio tè, Odeya sorrideva leggendo una rivista comica e io guardavo il pacco enorme che mi aveva regalato Nicola, chissà quanti soldi avrà speso per me, mi sentivo così in colpa, che gli occhi mi divennero lucidi.
Odeya alzò gli occhi dalla rivista, poi la chiuse.
"ehi tutto bene?"
"No non va tutto bene" la mia voce era delicata, quasi sussurravo.
Le mie mani erano attorno alla tazza calda e quel senso di calore tra le mani mi rilassava, chiusi gli occhi.
"Che succede?"
Non risposi, feci finta di non aver sentito.
"Camilla io e te ci diciamo tutto, non buttarmi fuori"
Sentii i suoi passi avvicinarsi a me, si sedette accanto a me.
"Parlami"
Aprii gli occhi, il suo sguardo era fisso nel mio.
Forse avevo bisogno di un consiglio.
Ma come avrei detto ad Odeya che avevo tradito suo cugino con il mio ex?
Oddio.
Ma dovevo dirglielo, era la mia migliore amica.
"Odeya, io ho fatto un errore, un grave errore e..."
la gola mi secco e mi mancava il respiro.
"Camilla dimmi..."
la sua voce era dolce ma non penso che lo sarebbe stata anche dopo.
"Sono andata a letto con Draco"
I suoi occhi si spalancarono, portò una mano coprendosi la bocca.
Guardò fisso il vuoto, non mi rispose.
"Odeya parlami ti prego..." scoppiai a piangere.
"Camilla tu hai tradito mio cugino? Dopo tutto quello che prova e che fa per te, sempre e in continuazione?" Le sue parole erano piene di rabbia.
Ma d'altronde era giusto, io ero una stupida.
"Lo sono una stronza, ne sono consapevole"
Singhiozzavo.
Lei non si mosse.
"Ti prego dimmi che non te ne andrai, ho bisogno di te sopratutto ora"
Il suo sguardo era duro, arrabbiato.
"DIGLIELO"
Annuì.
"Vado a farlo"
Mi alzai di scatto, volevo togliermi quel peso.
"Ora?"
"Si"
Posai la tazza di tè sulla scrivania, infilai delle ciabatte e uscì da quella stanza, sentendo costantemente ancora gli occhi di Odeya posati su di me.
Era delusa e anch'io lo ero di me stessa.
Ma quelle emozioni...
Quelle emozioni che avevo vissuto con Draco erano uniche e volevo ancora provarle, quindi, decisi di fare la cosa giusta, lasciarlo.
Si meritava di più, meritava qualcuno che provasse le farfalle nello stomaco solo a vederlo.
Meritava qualcuno che lo amasse con tutta sè stessa e con tutti i suoi difetti.
E che fremesse ad ogni suo tocco.
E io non ero quello.
Bussai, la mia ansia saliva e contai fino a dieci per provare a calmarmi.
"Camilla.."
Aveva una lanterna in mano, portava un pigiama a righe bianche e blu e aveva la voce assonata.
"Ehi..."
"Che ci fai qui? È successo qualcosa?"
Era preoccupato e io lo ero per lui, perché non avrebbe reagito bene.
"No"
Quella parola rimase nell'aria per un po', schiusi le labbra.
"In realtà si"
"Entra"
Spalancò la porta, all'entrata c'era un tavolo, infondo un divano con davanti un camino accesso che illuminava la stanza di arancio, l'ingresso era completamente in ordine e intorno vi erano tre camere dove dormivano evidentemente i ragazzi.
Nicola si sedette sul divano e mi fece cenno di sedermi.
io annuì e mi sedetti accanto a lui, le mani mi tremavano e notandolo le chiusi in un pugno, guardavo fisso un punto, cercando le parole.
Lui si avvicinò a me, posò la sua mano nella mia, la aprì e la intreccio con la sua.
Io la tolsi e lui mi guardò, inarcò un sopracciglio.
"Che succede Camilla? Mi fai preoccupare, sono le 2 di notte..."
"Mi dispiace di averti disturbato"
"Tu non disturbi mai"
Sorrise
Non lo meritavo, ne avevo la conferma.
"Nicola ho fatto un casino"
Gli occhi mi divennero lucidi.
"Dimmi che sta succedendo"
"Sappi solo che sei stato importantissimo con me, mi hai alzato quando Draco mi aveva fatta cadere e tu sei stato unico.
Generoso, premuroso, gentile, affettuoso, affascinante, il fidanzato perfetto.
E io non ti merito, voglio che tu sia davvero felice e io non posso renderti felice quanto meriti davvero.
Sei una persona d'oro e non ti sarò mai grata abbastanza per quello che mi hai donato in questi due mesi.
Non li dimenticherò mai"
Nicola spalancò gli occhi, era sorpreso.
"Mi stai lasciando?"
"Si"
"Perché?"
Questa era la parte difficile, non volevo che soffrisse.
"Camilla, perché?" Ripetè
"Nicola...io"
Mi voltai verso di lui, strinsi in pugni.
"Nicola io ti ho tradito"
Si portò le mani in viso, e poi le intersecò fra di loro, guardava in basso e sembrava molto, molto arrabbiato.
"Mi stai dicendo che dopo tutto quello che ho fatto io per te, per noi tu mi hai tradito?
Dopo tutto l'amore che ti ho dato, dopo tutti i sacrifici che ho fatto per te, dopo tutto questo, tu mi lasci perché mi hai tradito?"
Gli occhi gli divennero lucidi e rossi e mi sentivo morire.
Sei proprio una stronza ingrata
Mi ripetevo in continuazione la mia mente.
"Mi dispiace"
"Ti dispiace?" Fece una risata amara e io trasalì
"Non sai neanche cos'è il dispiacere"
Si alzò e scuoteva la testa nervosamente.
"No hai altro da dire?"
"Sono una stronza, lo so
E so che lo penserai per il resto dei tuoi giorni ed hai ragione.
Sappi solo che non ti ho tradito per sesso o per piacere,
Ti ho tradito perché mi piace un'altra persona e lo avrei fatto lo stesso-"
"Grazie davvero, già mi sento meglio" disse sarcastico
"So che questo non potrà migliorare il tuo umore, ma non sono una figlia di puttana, di solito non tradisco le persone, c'è stato qualcosa tra noi, io ti ho amato, ma c'è un'altra
persona che mi fa sentire nel modo in cui ci si dovrebbe sentire.
Spero che un giorno potrai perdonarmi."
"vai via"
Le sue parole erano dure.
"Nicola..."
volevo dirgli ancora che mi dispiaceva ma lui sembrava averne abbastanza.
"VAI VIA" alzò la voce.
Annuì e uscì dalla stanza.
Lui chiuse la porta violentemente e io rimasi a fissarla per qualche secondo mentre le lacrime scendevano sulle mie guance.
Lasciai cedere la mia schiena sulla porta e scoppiai a piangere silenziosamente.
Ero sola, mi sarei dovuta fare forza da sola, ma in realtà, alla fine, siamo tutti soli.

Odeya, l'unica persona che non mi aveva mai voltato le spalle, lo stava facendo.
Draco mi aveva abbandonata dopo che avevamo fatto sesso.
Nicola mi odiava a morte.
Il mio mondo stava crollando e l'unica persona che mi rimaneva ero io, io solo mi potevo capire.
Ma non mi giustificavo, avevamo agito d'istinto e quando si fanno le cose prima si deve pensare.

Pov's Draco
La luce del mattino filtrava dalla finestra, accecandomi.
Mi stropicciai gli occhi e mi sedetti sul letto.
Guardai la pergamena sulla scrivania, non vedevo l'ora di consegnarla a Nicola, avrei avuto la certezza che lei l'avrebbe avuta un giorno o l'altro, perché ormai il mio destino era segnato.
Quando uscì dalla mia camera, Blaise e Lorenzo erano seduti attorno al tavolo e ridevano, sorseggiando una tazza di caffè latte.
Quando mi videro, però cambiarono espressione.
"Buongiorno conoscenti" feci un sorriso finto ed aprii il frigo afferrando una bottiglia di latte.
Da quando avevo rivelato che ero un mangiamorte a Lorenzo e Blaise avevano provato ad avvicinarsi a me, ma ormai non volevo più il loro aiuto, parlavamo poco.
Mi sentivo il terzo incomodo loro erano tanto uniti e io mi sentivo escluso, forse ero io che li avevo esclusi.
Ma ormai ero diventato freddo e non sarei più riuscito ad aprirmi con loro come facevamo un tempo.
"Buongiorno Draco..."
Lorenzo sospiro e continuò a bere il suo latte e caffè silenziosamente.
Versai il latte nella tazza e del caffè che vi era in una macchinetta sul banco della cucina.
Mi girai verso di loro, non so se li avrei rivisti più, portai la tazza alle mie labbra, sospirai nervoso.
"Sappiate solo che vi voglio bene, nonostante tutto, siete dei fratelli per me e lo sarete per sempre"
Lorenzo e Blaise si guardarono increduli delle mie parole, schiusero le labbra e sorrisero.
"anche noi Draco" dissero in coro.

_

Era da due giorni, precisi, che Odeya non mi rivolgeva più la parola, non mi guardava neanche e la maggior parte del tempo lo passavo con Blaise spesso li sentivo ridere dalla sua camera.
Un po' li invidiavo, nonostante Odeya fosse incinta così giovane loro erano così felici ed eccitati, il loro era un'amore pulito, puro.
La mia gola era secca, non avevo dormito quelle due notti e avevo le occhiaie e gli occhi gonfi per le lacrime.
Avevo le gambe all'altezza del petto e le stringevo a me.
Non mi ero presentata a lezione, Odeya non mi aveva detto niente a riguardo, sembrava che non gli importasse quello che facessi o come mi sentissi, ero rimasta completamente sola.
Avevo perso interesse per lo studio eppure ero una delle alunne più brave a Hogwarts.
Non volevo incontrare nessuno, anche se il silenzio di Odeya mi faceva male, non lo aveva mai fatto e mi sentivo persa, spaesata, completamente vuota e insignificante.
Draco non lo avevo visto da quando avevamo fatto sesso e non lo avrei voluto vedere.
La scena di lui che mi cacciava dalla stanza si ripeteva in continuazione nella mia mente è volevo solo che sparisse, che tutto si cancellasse e volevo dannatamente smettere di pensare.
Mi sentivo una stupida, mi vergognavo di me stessa e credevo che il mondo intero ce l'avesse con me.
Le lacrime mi bagnarono le guance mentre sorseggiavo il mio tè caldo, vivevo solo grazie al tè, non mangiavo, bevevo solo quel maledetto tè per rimanere in vita.
Mi chiedevo in continuazione che se fossi venuta a mancare se a qualcuno sarebbe importato.
Odeya ormai mi odiava.
Draco non mi voleva.
Nicola mi voleva morta.
I miei genitori si erano dimenticati di me, visto che non mi inviavano un gufo da un anno ormai e io mi rifiutavo di andare da loro a Natale o a Pasqua perché odiavo i pranzi in famiglia.
Forse mi stavo rovinando da sola, dovevo prendere la mia vita in mano, ma non avevo la forza.
Il letto era la opzione più facile.
Non meritavo di essere perdonata da nessuno, perché ero un disastro e forse l'unica persona che avrebbe potuto perdonarmi ero io, me stessa.
Solo io mi potevo giustificare, ma invece mi stavo cominciando ad odiare più di quanto facessero gli altri.
Odiare me, il mio corpo, il mio carattere, tutto.
Forse avevo bisogno di qualcuno che mi capisse e mi stringesse a sè.
Ma non mi sarei dovuta aspettare niente perché illudermi mi avrebbe fatto solo più male.
Le lacrime mi rigavano in volto senza sosta, i miei singhiozzi echeggiavano nella sala, ma, in fondo, mi meritavo di stare così.

La porta si spalancò, era buio non vidi chi fosse, ma quando parlò riconobbi la sua voce.
"Camilla..."

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Mentre scrivevo questo capitolo a momenti piangevo!

Ricapitolando!
Camilla si sente vuota, spaesata e sola.
Ha perso completamente la fiducia in sè stessa e l'amore nei suoi confronti.
Draco ha paura ed è triste perché vorrebbe Camilla al suo fianco ma non può, perché in contrario potrebbe mettere seriamente a rischio la sua vita.

Secondo voi chi c'è sulla soglia della porta?———>
Sarà importante la scena iniziale che ci sarà nel prossimo capitolo, quindi rimanete attivi!

Vi amo, baci!💓

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