"Camilla"
La sua voce era calda e accogliente.
I capelli platino gli cadevano sul volto, in contrasto con i suoi occhi freddi.
Era così bello, ma mi faceva così male.
Si umettò le labbra e si avvicinò a me, lo vidi meglio nell'oscurità.
Serrai le labbra e deglutì.
"Penso sia il caso di accendere le luci"
Si avvicinò all'interruttore e accese la luce, ero troppo concentrata sul suo viso per accorgermi che tra le mani aveva un panino avvolto in carta stagnola e una bottiglia d'acqua.
Avevo voglia di abbracciarlo, perché avevo bisogno di un suo abbraccio.
Ma non volevo mettermi di nuovo in ridicolo, mi aveva rifiutata dopo che eravamo andati a letto insieme, come minimo dovevo mandarlo a fanculo, eppure il suo sguardo mi addolciva sempre di più e l'unica cosa che potevo fare per non rovinare tutto era stare zitta, impassibile.
Anche lui era in difficoltà e non sapeva che dire.
"Come stai?"
Si sedette accanto a me, aveva uno sguardo così comprensivo e dolce, ma non volevo cedere, era ora di mostrare la rabbia e sfogarsi.
"Come pensi che io stia Draco?"
"Insomma siamo andati a letto insieme, era tutto perfetto e mi hai cacciata, sei stato senza cuore"
Dette quelle parole scoppiai in lacrime, mi odiavo anche per quello
Con un pollice mi asciugò delle lacrime, prese il mio viso fra le mani e mi stampò un bacio sulla fronte.
"Non avrei mai voluto ferirti"
"Ma lo hai fatto" affermai iniziai a stringere i pugni presa da un rabbia improvvisa
"Perdonami"
Cercai di frenare la voglia di baciarlo, concentrandomi sui suoi occhi.
"Tieni"
Mi porse il panino e l'acqua
"Mangia"
Aggiunse con fermezza.
"Non ho fame"
Mentivo, non mangiavo da tanto, ma non ne avevo le forze.
"Camilla mangia, ti prego"
"Perché? Perché sei qui?"
"Lo sai perché, ora mangia"
Scossi la testa.
"Non lo so" ammisi
"Camilla io non dovrei essere in realtà qui ma..."
"Quindi ti hanno costretto?"
Soffocai lacrime in una risata amara.
"Per me puoi anche andartene"
Dissi incurante.
Mi posò una mano sulla gamba e il calore si diffuse per tutto il mio corpo, era pazzesco come un suo tocco potesse turbarmi così tanto.
"Non mi hanno costretto, sono venuto qui perché ci volevo venire" strinse la presa sulla mia coscia facendomi mancare un respiro.
poi inclinò il viso, affondò nel mio sguardo e il mio cuore mancò di qualche battito.
"Ora mangia, ti prego"
Annuì e afferrai il panino, liberandolo dalla carta stagnola lui mi guardò soddisfatto mentre lo mangiavo.
"Continuo a non capire perché tu sia qui, ma non ha importanza"
Bevvi un sorso d'acqua.
"Io non voglio che tu stia male" Mi disse accarezzandomi la guancia e io tentavo in tutti i modi di non scoppiare a piangere guardandolo.
"Il problema è che sei tu la causa, odio ammetterlo, ma tu mi hai distrutto e lo stai facendo anche ora"
A quelle parole Malfoy sbiancò, come se lo avessi pugnalato ripetutamente al cuore, si morse il labbro.
"Camilla preferirei morire che farti del male, non era mia intenzione, non avevo pensato a.." si fermò
" a cosa? Non ti capisco!" Esclamai
"Ci sono cose che non ti posso dire" mi disse
Tutto mi stava facendo impazzire, volevo sapere.
Mi misi le mani fra i capelli e qualche singhiozzo disperato uscì dalla mia bocca, tradendomi.
"Camilla"
Mi alzò il mento con un dito, io trattenni il fiato eravamo a pochi centimetri di distanza.
"io ti amo"
Stavo sognando?
A momenti sarei potuta svenire.
"anch'io" ammisi
Gli occhi gli divennero più caldi e io cercavo di respirare regolarmente per evitare di baciarlo.
"Ma ora non possiamo stare insieme, non posso dirti il perché, ma sappi solo che io ti amo"
Le sue parole erano così dolci, mi mise una mano sulla nuca e mi diede una bacio delicato e leggero sulle labbra, che avrei voluto approfondire se le sue labbra non si fossero private così velocemente delle mie.
un senso di vuoto si diffuse nel mio stomaco.
"Ricordatelo sempre"
"Ok" sorrisi
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Fanculo Malfoy
RomanceSi odiavano però poi i loro sguardi si sono incontrati e i loro respiri fusi. Un magnifico disastro.