Arrivata ormai davanti alla casa di Regina,Emma si sentiva oltre che a pezzi anche molto agitata. Temeva di fare cose stupide,di non essere capace di rapportarsi con la donna dato che quella era veramente la prima volta in cui le due si trovavano in un contesto non lavorativo e da sole. Loro due di cosa avrebbero parlato? Che cosa avrebbero avuto in comune? Che donna era Regina? Tutte queste domande si affollavano nella mente di Emma,già a pezzi per la rottura col fidanzato. Non sapeva più cosa pensare di tutto ciò che le era capitato nell'ultimo periodo,ma di una cosa era certa: l'unica persona dalla quale voleva essere confortata in quel momento era Regina.
"Perché ho chiamato e voglio qualcuno che nemmeno conosco in fin dei conti? Perché non ho chiamato la mia migliore amica ma lei?" continuava a domandarsi.
Stanca ed esasperata da quella confusione mentale si sistemò la sua amata giacca rossa di pelle e suonò il campanello.
"Emma Swan...prego entra."
Quando Regina aveva aperto la porta avvolta in una calda vestaglia e struccata,Emma aveva avvertito immediatamente un senso di calore e benessere,come se il suo dolore si fosse in parte attenuato alla vista della bruna.
Per una volta non l'aveva squadrata con lo sguardo e non aveva quel tono infastidito,anzi,aveva anche sorriso.
Il sorriso sul viso di Regina era tanto raro quanto bello ed Emma non aveva potuto far altro che rimanerne incantata.
"Allora,signorina Swan"-"Emma va benissimo,come prima al telefono."-"Va bene,Emma. Allora,che è successo? Perché avete rotto?"
La bionda seduta sul divano iniziò a dire che la rottura col fidanzato era dovuta al fatto che non lo amava più,tralasciando il fatto che tutto era successo da quando Regina era entrata nella sua vita e l'aveva totalmente stravolta.
La mora ascoltava in silenzio e la fissava negli occhi,pensando fra sé e sé a quanto odiasse profondamente l'amore e ringraziando se stessa di non essersi più innamorata da quando le avevano spezzato il cuore.
Guardando Emma ragionava anche su quanto fosse più dolce ed emotiva rispetto a lei e a quanto fosse adorabile con quell'espressione da bambina triste.
La bionda improvvisamente aveva iniziato a singhiozzare e senza pensarci troppo si era appoggiata alla spalla di Regina con la testa.
Mentre il singhiozzare della bionda invadeva la casa silenziosa e il fuoco del camino scoppiettava, Regina non sapeva che fare. Non era in grado di consolare,né fisicamente né a parole e quella era l'unica situazione in vita sua dove si sentiva incapace e impacciata.
Dopo qualche secondo,con un grande sforzo e un'alzata di occhi al cielo,la mora aveva allungato una mano per cingere il capo della bionda e accarezzarlo. Il primo movimento era stato distaccato e meccanico,imbarazzato,ma quando aveva sentito i singhiozzi di Emma via via diminuire e il suo respiro rallentare,aveva preso ad accarezzarla amorevolmente,cosa che non aveva mai fatto in via sua.
Regina viveva di autocontrollo e odiava il contatto fisico. Odiava gli abbracci e le dimostrazioni d'affetto,ma in quel momento quando Emma aveva iniziato a calmarsi dopo le sue carezze aveva sentito qualcosa farsi spazio nel suo cuore arido,lasciandosi sfuggire un breve sorriso.
"Io non so che cosa ci faccio qui con lei,il mio capo,a piangere sul divano di casa sua. È tutto sbagliato e sono una stupida. Mi..."-"Shh signorina Swan,ne parleremo più avanti."-concluse la mora con tono pacato e tranquillo,un tono che Emma non aveva mai sentito.
La bionda sentiva per la prima volta di essere con la persona giusta nel momento giusto,anche se teoricamente era una situazione assurda.
Chi avrebbe chiamato il proprio capo (che nemmeno aveva un carattere facile) di sera per una delusione d'amore per poi finire a casa sua a piangere sul suo divano?
Probabilmente nessuno,eppure era accaduto e le due quel bizzarro momento lo avrebbero ricordato per molto tempo.Emma dopo un po',coccolata dalle carezze di Regina e dal calore del caminetto,si era addormentata sulla spalla della mora,che pur di non svegliarla dopo un'ora e mezza di pianto era rimasta lì esattamente nella stessa posizione. Aveva anche pensato di svegliarla,ma dopo averla vista così tranquilla mentre dormiva aveva deciso che l'avrebbe lasciata a casa sua.
Regina si sentiva combattuta perché Emma ogni volta le restituiva un po' di quell'umanità perduta che temeva più di qualsiasi altra cosa. Aver rinunciato a provare emozioni la salvava dal dolore e temeva che Emma potesse entrarle troppo nel cuore facendola soffrire.
Regina sapeva di avere in cuor suo amore da dare,ma non era mai stata in grado di amare qualcuno senza ferirlo e per questo ci aveva rinunciato.
Dopo averla guardata e accarezzata ancora un po',si strinse un po' e chiuse gli occhi sorridendo dopo aver visto i faldoni perfettamente sistemati e compilati sulla scrivania.
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Quello che non sai di me
FanficRegina Mills è a capo di una grande azienda. Odiata e rispettata da tutti suscita invidie e curiosità. Riuscirà Emma a scoprire chi è davvero Regina da cui è fortemente attratta? Riuscirà a capire come stanno davvero le cose e cosa si nasconde diet...