"Ora vattene"

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Aveva bussato alla porta più volte,ma nessuno le aveva aperto.
"A mali estremi,estremi rimedi." pensava Regina.
Dopo uno schiocco di dita,si ritrovò nel soggiorno della casa di Emma.
Le luci erano spente,tutto era in disordine e c'erano fazzoletti ovunque. Nessun rumore,niente.
Salendo le scale,trovò la camera da letto.
Emma singhiozzava seduta sul letto e aveva un aspetto pessimo. Gli occhi erano gonfi e l'espressione di dolore che aveva sul viso la rendeva agli occhi di Regina così fragile.
La bionda nemmeno aveva sentito i passi coi tacchi di Regina perché singhiozzava troppo forte.

"Emma" disse la mora comparendo sulla porta.
Emma non si aspettava di avere qualcuno in casa e così sobbalzò sul letto. Non si aspettava nemmeno di vedere Regina,perché era l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento.
"Oddio Regina,che diavolo ci fai tu qui?"-"Beh non mi rispondevi e ti sei licenziata,dovevo vedere cosa stava succedendo."-"Ma come sei entrata?!"-"La porta era aperta."-"È impossibile."-"A quanto pare no."
Emma la stava odiando. Non voleva vederla,la faceva stare peggio.
"Cosa è successo?"-così dicendo Regina si era avvicinata a lei e si era seduta di fronte sul suo letto.
"Niente."-"Ti aspetti che ti creda?"-"Se non mi credi puoi anche andartene,non ti ho invitato io."-"Da quando sei così scorbutica?"-"Da quando non mi va di vedere nessuno e tu mi piombi in casa."
Emma era furiosa. Avrebbe dato uno schiaffo volentieri a Regina,anche se la amava con tutta se stessa,anzi,forse proprio per questo.
"Ok signorina Swan. Ero preoccupata per te,va bene?! E questo è il modo in cui mi tratti?"-"Oh scusa,non volevo ferirti." disse Emma sarcastica.
Per quanto odiasse il tono di Emma,Regina dentro di sé sentiva di adorare allo stesso tempo quelle sue risposte a tono.
"Molto divertente,Swan. Dato che non hai niente, perché piangi?"-"Affari miei. Ora vattene."-"Affari miei. Ottimo. Quanti anni hai? Cinque?"-"Regina ora basta! Vattene!...Ti prego..."- Emma se nella prima parte della frase aveva urlato,nell'ultima parte aveva la voce rotta dalle lacrime.
Regina la guardava immobile,come se non conoscesse la persona che aveva di fronte.
Non conosceva quel lato di Emma e ne era rimasta sbalordita.
"Non me ne vado,Swan. Un amico non ti abbandona nel momento del bisogno."-"Regina vattene."-"Oppure?" Regina sapeva perfettamente quando tirare fuori il lato peggiore di sé,le sfide non la spaventavano di certo.
"Ho detto vattene."-Emma era fissa con gli occhi nei suoi,la mandibola stretta e un tono furioso. La odiava perché la amava troppo. Non tollerava più di averla davanti. Sentiva crescere dentro di sé qualcosa che non aveva mai sentito. Si sentiva strana oltre che furiosa,come se qualcosa le scorresse nelle vene,qualcosa che cresceva con la sua rabbia.
Emma ora era in piedi e aveva aperto la porta a Regina per invitarla a uscire. Le due si guardavano incapaci di riconoscersi.

"Me ne andrò quando saprò che stai bene."-"Basta Regina!"-"No!"ormai stavano urlando.
Emma senza rendersene conto esplose, prendendo Regina per un braccio e spingendola contro il muro.
"Ora te ne vai,è chiaro?" Emma era così vicina a Regina da poter sentire il suo respiro. Aveva uno sguardo che la mora non aveva mai visto:conteneva l'odio più profondo e la sua voce era quasi un ringhio.
Regina le sorrise con uno sguardo beffardo.
"Siamo arrivati alle minacce?"-"Si."
Emma sentiva che la sua furia era arrivata al massimo e improvvisamente,mentre teneva Regina contro il muro con una mano appoggiata a lei,accadde qualcosa che la terrorizzò.
Aveva sentito qualcosa uscire dalla sua mano,dal suo corpo,per poi colpire Regina.
Qualcosa come un'energia bianca.
Emma era terrorizzata.
Regina per difendersi istintivamente si fece sparire in una nube di fumo,per poi ricomparire qualche metro più lontana.
Ora che poteva ragionare era sotto shock.
Emma non aveva la magia,non l'aveva mai avuta.
La bionda la guardava esterrefatta.

"Che diavolo era quello?!"-"Potrei dire lo stesso di te,Swan! Tu non hai mai avuto la magia."-"La magia non esiste." Emma era sconvolta.
"Quella con cui mi hai colpita era magia."-"Cos... La magia non esiste Regina."-"E cos'era allora quella cosa con cui mi hai colpita?!"-"Non lo so. Come hai fatto tu a spostarti così?!"-"Magia."
Emma credeva di sognare.
"No ok,ho bisogno di riposare,ho le allucinazioni."-"Nessuna allucinazione."-"Disse quella entrata in casa mia con la porta chiusa. Tu non esisti veramente,sono solo pazza."-"No,Emma. Ti è mai capitato altre volte?"-"No. Tu credi esista la magia,quindi?"-"Mi hai appena colpita e mi sono appena spostata con uno schiocco di dita. Ti basta?"-"No. Sto impazzendo."
Regina allora fece comparire nella sua mano un cupcake.
"Visto?"-"Cos..."-"Emma,ora siediti. Dobbiamo parlare di questa cosa."-"Io non voglio parlare proprio di niente. Sono solo pazza. Vedo cose che non esistono."-"Io esisto Emma,sono in carne ed ossa." disse Regina prendendo la mano di Emma e appoggiandosela su un braccio.
Emma toccandola sentì emozioni forti ma contrastanti: odio perché non voleva più vederla,amore incondizionato e rabbia perché non tollerava più quella situazione.
O avrebbe avuto Regina,o non la avrebbe più voluta vedere. Le faceva troppo male quella situazione.
Al tocco con Regina uno specchio dietro di loro andò in frantumi. Emma si voltò a guardarlo scioccata,per poi guardare Regina. Erano entrambe incredule.
"Dimmi cosa provi. Senti qualcosa quando accade?"-"Rabbia. Sento come se qualcosa volesse uscirmi fuori dal corpo."-"È magia,Emma. Quando proviamo grandi emozioni come la rabbia,la magia che è in noi vuole uscire e se non si impara a gestirla è un problema."-"Tutto questo è assurdo."-"Lo so. Lo è per tutti,finché non capita." Emma guardava Regina come se fosse un alieno.
"Tu ecco...sai gestirla e nasconderla?"-"Ho imparato da piccola e quindi la so gestire."-"Non sei entrata in casa per via della porta aperta vero?"-"Assolutamente no."
Emma aveva bisogno di metabolizzare il tutto e anche Regina. La mora non si capacitava di come Emma potesse avere la magia. Le due rimasero in silenzio per un po'.

"Vuoi parlare di quel niente?"-"No. Voglio capire cos'è quella cosa che ho fatto."-"Ti devo insegnare a gestirla e non ne dovrai MAI parlare con nessuno,chiaro?"-"Non c'è nessun altro che possa insegnarmelo?"-"No."-"Io non voglio avere la magia. Si e no esiste."-"Vediamo se esiste allora." così dicendo Regina le aveva lanciato una palla di fuoco sopra la testa. Era certa che non l'avrebbe colpita sul serio,ma aveva bisogno che Emma credesse e voleva testare le sue capacità.
Senza pensarci un secondo,Emma la respinse come fosse la cosa più naturale del mondo e Regina la schivò facilmente.
Emma era incredula.
"Allora,esiste?" Regina rideva e la guardava come se avesse davanti un bambino.
"Ma come mai l'ho scoperto solo ora?"-"Ci deve essere qualcosa dentro di te che è scattato. Qualcosa che ti ha modificato nel profondo,che ti ha provocato qualcosa che mai ti era capitato prima. Qualcosa di molto serio."-Regina aveva il volto crucciato,cercando si capire meglio la situazione.

Emma senza dire nulla provò a fare quello che aveva fatto prima contro Regina,ma il fascio di luce bianca andò in direzione opposta ed era molto debole.
Regina rise.
"Credi veramente di poter gestirla senza studiare e imparare? Ci sono voluti anni perché imparassi. Hai la magia,ma non le capacità per dominarla e usarla. Puoi fare danni,quindi non usarla a meno che non te lo dica io."-"Non sto alle tue regole."-"Va bene. Chiamami quando avrai distrutto la casa e il vicinato."
In una nube di fumo viola Regina si fece scomparire.

Emma rimase sola nella camera da letto a chiedersi come mai la sua magia fosse venuta fuori nel momento in cui aveva toccato Regina.
Si era infuriata moltissime volte,ma mai così tanto.
Non si spiegava nulla di tutto quello che era accaduto e le sembrava di essere pazza.

*aggiorno a 20 stelline*

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