Chiacchiere notturne😴

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Entrando a casa Emma aveva sbattuto la porta,sapendo che alla fine sarebbe stata una serata pessima. Appoggiata la borsa e levato il cappotto si era diretta in cucina dove il fidanzato stava preparando la cena. Sapevano che avrebbero dovuto chiarire le cose,ma nessuno aveva il coraggio di iniziare la discussione.
"Emma...credo dovremmo parlare. Che succede? Sei sempre più distante e passi sempre più tempo in ufficio. Quella stronza del tuo capo ti sta chiedendo di fare straordinari per caso? Le parlerò io in quel caso."
Emma quando aveva sentito come aveva chiamato Regina aveva provato dentro di sè una rabbia tale da non poter essere contenuta.
"Non mi sta facendo fare nessun straordinario. E poi non chiamarla così,nemmeno la conosci!"-concluse furiosa,forse troppo.
"Ah sì? Quindi non sarebbe una stronza? Per quanto ne so è arrogante,piena di sè e cinica. Tu una così come la definiresti? Non capisco nemmeno perché la difendi"-aveva sbottato lui.
"Se magari le persone guardassero oltre e provassero a tentare di capire sarebbe un mondo migliore. Evidentemente tu sei superficiale e non vedi oltre."-"Quindi stai difendendo quella stronza?"
A quella frase Emma non ci capí più nulla e senza nemmeno rendermene conto gli tirò uno schiaffo.
Entrambi rimasero increduli,la tensione nel silenzio assoluto e assordante era tangibile. Si erano guardati per un istante come per dirsi addio.
"Che diavolo ti prede Emma?! Sei diventata una stronza come la signorina Mills eh?! Cos'è? È diventata la tua amichetta? O forse stai in ufficio così tanto non per lei,ma perché hai conosciuto un uomo..."
Quando sentì le ultime parole,Emma accusò un colpo.
"Vattene! Vattene subito! Non sai nulla. Vai via!" fu l'unica cosa che lei riuscì a urlare prima di cacciarlo via. La loro storia era finita.

La prima e unica cosa che venne in mente a Emma che era in preda al panico era stata quella di chiamare Regina. Probabilmente in un momento di lucidità si sarebbe resa conto che chiamare il suo capo sarebbe stato fuori luogo e anche imbarazzante. Del resto loro due avevano soltanto un rapporto di lavoro teoricamente e chiamare il capo per un dramma personale non sarebbe stato professionale e giusto. Ma dato che Emma era fuori di sè,senza nemmeno pensarci d'istinto chiamò Regina.

Erano le 21 e Regina si stava svestendo per indossare la camicia da notte quando il telefono suonò.
Chi poteva essere a quell'ora?
"Si,sono Regina Mills. Con chi parlo?"-rispose seccata e stanca allo stesso tempo.
"Si,salve...ecco sono..."-"Signorina Swan. Come mai mi telefona a quest'ora? Vuole che le racconti la favola della buona notte per caso?" Regina aveva sempre avuto questo sarcasmo pungente che la contraddistingueva e o lo si amava o lo si odiava senza nessuna via di mezzo.
"No ecco io...beh non so perché l'ho chiamata,sono disperata,ho chiuso col mio ragazzo. Non dovevo chiamarla,sono stata una stupida. Arrivederci"-disse Emma sospirando.
"No, signorina Swan aspetti! Sono curiosa di sapere come mai ha chiamato proprio me."-Regina era veramente curiosa di saperlo anche se come al solito parlava con sufficienza,come se non le importasse più di molto. In realtà non capiva nemmeno lei perché,ma sentiva che di Emma le importava.
"Non so perché l'ho fatto,non ci ho pensato su,l'ho fatto e basta. D'istinto lei è stata la prima che ho chiamato. Mi dispiace."
Quando Regina aveva capito di essere stata la prima persona che Emma aveva voluto vicino a sè aveva sentito un calore al petto che non sentiva da anni. Sentirsi apprezzata le mancava,perché anche se il suo cuore era macchiato, necessitava comunque di amore.
"Non preoccuparti,nessun disturbo Emma. Se ti va puoi venire qui e darmi una mano con i faldoni che mi avevi portato tempo fa,così almeno non rimarrai sola a casa."
Regina aveva dato del tu ad Emma per la prima volta ed entrambe sapevano che quei faldoni non sarebbero mai stati toccati quella sera. Implicitamente Regina si era offerta di consolarla a casa sua. Aveva però usato lo stratagemma dei faldoni per non far capire che ci teneva e per non risultare troppo dolce e altruista. Aveva  imparato a sapersi controllare e a non mostrare mai le sue vere intenzioni,anche se era sicura Emma avesse capito.
"Si effettivamente quei faldoni non si sistemeranno da soli. La ringrazio."-disse Emma e sorrise,perché sapeva che i documenti erano solo una scusa,un modo di fare classico di Regina.
Sapeva perfettamente che il suo capo era molto più di quanto gli altri vedessero e sentire che le aveva dato del tu era già una grande conquista.
Dopo aver riattaccato entrambe sorrisero ed Emma prese le sue cose e si diresse in auto da Regina.

Quello che non sai di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora