Scuse accettate,signorina Swan

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Per Regina era stata una notte difficile,ma anche una delle più belle degli ultimi anni.
Si era svegliata presto con la luce del sole che entrava dalle finestre e il fuoco del camino ormai spento. Dopo aver aperto gli occhi si era guardata intorno,rendendosi conto che Emma stava dormendo beatamente sulle sue ginocchia e che aveva dormito tutta la notte con le mani appoggiate sulla bionda.
Dopo aver controllato che ora era si era accorta che doveva prepararsi per andare a lavoro, così pian piano aveva spostato Emma lasciandola dormire sul divano.

Regina in cucina era fenomenale:cucinava qualsiasi piatto,ma il suo forte erano le lasagne e i dolci alle mele. Quella mattina aveva preparato pancakes,facendone in abbondanza anche per la bionda. Il profumo in cucina era divino e dopo averne mangiati un paio la mora aveva preso un post-it.
"Spero che abbia fame signorina Swan. La cannella la trova sulla sua destra. Le concedo il giorno libero. Regina."
Qualcosa le diceva che Emma adorava la cannella,anche se lei non glielo aveva mai detto,perché diciamocelo:loro due non si conoscevano,non avevano mai parlato se non di lavoro. Erano due perfette sconosciute al di fuori della vita lavorativa che casualmente si trovavano nella stessa casa.

Mentre si faceva una doccia e si preparava,Regina aveva sentito dentro di sé una sensazione di ansia terribile. Aveva paura,anzi era terrorizzata. Per una volta si era concessa di essere fino in fondo se stessa e temeva che abbassare le difese l'avrebbe fatta soffrire. Quando accadeva questo la mora finiva per chiudersi in se stessa e allontanare la persona che tentava di farle abbassare i muri che dentro di sé aveva costruito. Voleva essere amata,ma al tempo stesso ne era spaventata. Dopo aver sofferto così tanto si sentiva come un animale randagio: l'unica cosa che voleva era avere qualcuno,ma quando quel qualcuno provava ad avvicinarsi lei lo feriva e lo allontanava. Preferiva la solitudine alla sofferenza,perché non avrebbe più potuto sopportare il dolore del cuore spezzato.
Andando al lavoro pensò di dover allontanare Emma,esattamente come aveva fatto con tutti gli altri.
"Mi dispiace Swan" diceva fra sé e sé mentre in gola sentiva un nodo.
Sapeva che l'avrebbe persa perché nessuno resisteva al suo caratteraccio,soprattutto quando aveva il terrore di qualcosa.
Regina non sapeva se era innamorata di quella sconosciuta,ma non avrebbe mai voluto saperlo.

Emma aprendo gli occhi esitò un attimo a capire dove si trovava,ma dopo aver realizzato balzò in piedi. Era tardi sicuramente e doveva andare al lavoro e poi,dov'era Regina? Mentre cercava di ricordare cosa era successo e pensava a che figura aveva fatto presentandosi a casa del suo capo aveva iniziato a raccogliere le sue cose.
L'orologio segnava le 10. "Cazzo,sono in ritradissimo."aveva pensato.
Dopo aver chiamato Regina un paio di volte e accortasi di essere sola in casa aveva sentito un profumino eccezionale provenire dalla cucina.
Trovò il post-it e sorrise. Come faceva a sapere che adorava la cannella? Sono pochissimi quelli che la utilizzano e non avendo mai parlato se non di lavoro con la mora,come faceva a saperlo?
"La sconosciuta più carina e sexy della storia" aveva pensato.
Dopo aver mangiato quei pancakes divini con una spolverata di cannella e tranquillizzatasi dato il giorno libero,Emma aveva composto il numero di Regina.
"Pronto,signorina Mills?"-"Signorina Swan...ha dormito bene?"-"Benissimo direi. La chiamavo per ringraziarla di tutto e per scusarmi per essermi intromessa nella sua vita al di fuori del lavoro. Io in fin dei conti sono una sconosciuta e lei è stata così gentile da consolarmi comunque. Mi dispiace molto,ma è stata una decisione istintiva chiamarla e non so perché. Non accadrà più. Comunque i pancakes erano ottimi."-aveva detto Emma un po' imbarazzata,ma felice di sentire la voce della mora.
La sera prima essere accarezzata da lei era stato un sogno.
A quelle parole Regina aveva sorriso,per poi ricomporsi immediatamente.
"Scuse accettate,signorina Swan. Ci vediamo domani al lavoro."-dicendo quelle parole in tono così freddo,Regina aveva sentito un colpo al cuore e si era sentita così in colpa con Emma.
Avrebbe voluto dirle che cucinare era il suo forte e che avrebbe potuto rimanere a casa sua tutto il giorno,perché quella sconosciuta lei aveva capito di volerla conoscere. Si sentiva inspiegabilmente legata ad Emma pur non conoscendola e avrebbe voluto trovarla a casa sua quando sarebbe tornata dal lavoro. Avrebbe anche voluto dirle che aveva comprato la cannella che era quasi finita,che avrebbero potuto bersi un thé insieme uno di quei giorni.
Ma non lo aveva fatto perché aveva troppa paura.
Emma a quella risposta così glaciale era rimasta stupita e un senso di tristezza l'aveva pervasa.
"Certo signorina Mills,a domani."

Dopo aver riattaccato, Regina aveva così tanta rabbia addosso contro sé stessa che avrebbe potuto distruggere qualsiasi cosa,mentre Emma sentiva in quell'enorme casa vuota un vuoto e una tristezza ancora più grandi.

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