*Louis's pov*
Era andato via da un mese, non avevamo sue notizie non sapevamo nulla.
Le giornate passavano, e la sua assenza si sentiva sempre di più, avevo un vuoto dentro, un vuoto che solo un suo bacio avrebbe colmato.Avevo saltato molte lezioni per non sentire il suo nome pronunciato dall'insegnante e sentire in coro: assente.
Quando volevo sentirlo andavo nel cortile e mi sedevo su quella panchina, quella panchina dove avevo incrociato i suoi occhi dopo molto tempo, quel ferro freddo mi ricordava le sue mani, sembrerò stupido ma ho immaginato di fare l'amore con quella panchina come avrei fatto con lui.
Mangiavo sempre di meno, non mi curavo del mio aspetto non facevo altro che pensarlo, e se fosse in un burrone? O in un angolo di un edificio abbandonato al freddo e al gelo? Dovevo trovarlo, mi bastava sapere che stava bene, non chiedevo altro, ma lui non dava segni di vita.
"Lou non puoi stare così devi reagire." Disse Lydia strattonandomi
Mi limitai a fissarla non avevo nemmeno voglia di parlare.
"Col dice di sapere dov'è"
"D-d-davvero?!" domandai sbalordito
Le lacrime partirono come un onda per poi infragersi sul mio viso.
"Non piangere tesoro, Harry sta bene" mi rassicurò Lydia.
"lo odio, è un egoista non voglio sapere dov'è, lasciami solo." la allontanai.
Senza obiezioni Lydia mi lasciò solo, presi il cellulare cercai il numero di Colton in rubrica mentre le mie lacrime cadevano sullo schermo.
"Colton,dov'è?!"
"Louis perché piangi?"
"Dimmelo per favore"sbraitai.
"C'è un ponte, da piccolo ci andava spesso aveva costruito un piccolo quartier generale in leg.."La sua voce si interruppe.
"Grazie Col, grazie."Ma certo come ho fatto a non pensarci prima? L'avevamo costruita insieme quella piccola dimora, avevo una voglia pazzesca di vederlo, ma non dovevo cercarlo, non avevo sue notizie voleva starsene solo, bene che se ne stia da solo.
La notte piombò su di noi, ero su quella panchina, spensi la sigaretta, mi stesi.
Guardavo le stelle, sapevo che eravamo sotto lo stesso cielo, quel pensiero mi rassicurava tutte le sere, tutte le notti, tutto il tempo.
Erano le 4:06 del mattino, stringevo il suo cuscino rubato precedentemente dalla sua camera, non aveva più il suo odore, non ricordavo il suo odore.
La sua assenza divenne incolmabile, dovevo andare da lui, avevo bisogno della sua mano o mi sarei perso in quel labirinto di tristezza.
Afferrai le chiavi dell'auto di Lydia, presi una felpa, misi le scarpe e uscì senza fare il minimo rumore.
I lampioni illuminavano la strada, le ruote dell'auto sfrecciavano sull'asfalto umido, il sapore della nicotina mi cullava dolcemente mentre le note di 'love me like you do' mi tenevano compagnia.
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Another way of love. ||Larry Stylinson||
FanfictionAvevo solo 16 anni, a scuola mi reputavano un 'figo' solo perché avevo avuto rapporti sessuali con un po' di ragazze. Il mio migliore amico, era stato lui a violare le mie labbra per la prima volta, Louis era stato lui, pensavo fosse normale. Erava...