VENTITREESIMO CAPITOLO.

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*Loui's pov*

Una mano mi afferro' la spalla strattonandomi dolcemente, splancai gli occhi e intravidi Lydia con un largo sorriso di trionfo in volto:

'Dove siamo?" Chiesi sbadigliando e cercando di liberarmi dal peso di Harry.
'Quasi al Campus, dovresti svegliare Harry' Colton mi lancio' un occhiata dallo specchietto retrovisore e sorrise flebilmente.

Cercai di alzarmi ma il peso di Harry me lo impediva, cercai di svegliarlo ma non ci riuscì, il suo volto angelico si riposo' sul mio petto scheletrico e dalla sua bocca uscirono dei lamenti di disapprovazione:

'Harry, alzati siamo arrivati' urlò Colton.
Gli occhi di Harry si spalancarono e si posarono nei miei, i suoi ricci ricadevano spettinati sulla sua fronte, si avvicinò stampandomi un bacio casto sulle labbra, arrossì violentemente pensando a ciò che era accaduto poco prima.
Il riccio si sedette accanto a me, non appena l'auto si fermò mi afferro' la mano e mi trascinò verso i dormitori senza che potessi dire nulla.
Mi trascinava per quei corridoi bui, il suo sguardo si concentrava su una porta in fonda al corridoio che stavamo percorrendo, non appena ci avvicinammo la apri e la richiuse alle nostre spalle:

"Harry è buio, non vedo nulla" cercai un interruttore con la mano sfiorando la parete.
"Fermo! Non accendere la luce o capiranno che c'è qualcuno" mi abbracciò dandomi numerosi baci sul collo che provocarono quei brividi di piacere che mi erano ormai tanto familiari.
"Dove siamo?" Dissi con un filo di voce.
"Nell'ufficio del preside" esclamo' con nonchalance.
"Andiamo via" piagnucolai.
"Shh" cominciò a baciarmi e non poté fare a meno di cedere alla sua lingua vellutata.
Sentì la sua erezione pulsare contro la mia gamba, mentre dei gemiti partivano dalla sua bocca.

Dei passi sordi riecchegiarono nell'aria, cercai lo sguardo di Harry, un espressione di terrore apparve sul suo viso, mi afferro' di nuovo la mano e mi trascinò sotto alla scrivania della presidenza.
Dopo pochi istanti la porta si aprì, un signore anziano sulla sessantina in camicia da notte accese la luce:

"Dove diavolo l'ho messo" esclamo' furioso percorrendo la stanza come un forsennato.

Tratteni il respiro e fissai Harry con espressione infuriata.

Il vecchio continuò a scrutare la stanza finché non andò a sbattere con i piedi scalzi contro lo spigolo della vetrina dove vi erano esposti vari trofei.
La sua faccia tonda divenne di un rosso peperone, piccole lacrime partirono dai suoi occhi piccoli ed a palla, sbraito' contro quel mobile.
Non riuscì a trattenere una risata che suonò più forte del previsto.
Il vecchio si volto rapidamente concentrandosi sulla scrivania.
"Ecco dov'eri" afferro' un portafoglio, spense la luce e si chiuse la porta alle spalle.
Feci un respiro di sollievo, mentre Harry cominciò a ridere di gusto.

*LA MATTINA SEGUENTE*

Quella mattina non fu la sveglia a interrompere il mio dolce sonno ma fu Lydia con i suoi lamenti di disapprovazione:
"Che succede" chiesi con voce assonnata.
"Colton ed Harry voglio andare a trovare Ludovica al cimitero dopo le lezioni" disse tutto d'un fiato facendo risuonare la sua voce stridula e fastidiosa.
Mi tirai su con i gomiti e la guardai con disapprovazione.
"Non ci vado" mi rimisi a dormire, ma dopo qualche secondo la sveglia suono' strappandomi ancora una volta dalle braccia di morfeo.
Mi alzai per prepararmi ed afferrai il cellulare che era sul comodino.
C'era un messaggio:

Da: Harry
'Tesoro, nel pomeriggio andiamo al cimitero da Ludovica, per favore non dirmi di no.'

Lanciai il telefono sul letto di Lydia e mi rinchiusi in bagno.

Non potevo lasciarlo andare da solo, magari avrei potuto capire qualcosa in più sul conto di quella ragazza.

La campanella delle 14 annunciò la fine delle lezioni, io e Lydia tornammo in camera afferrai lo zaino preparato al mattino e ci avviamo verso il luogo dell'appuntamento.

Colton e Harry fecero ritardo di 20 minuti come il solito, Harry era in tiro con la sua maglietta bordeaux, pantalone a sigaretta nero e le vans bordeaux.
Gli sorrisi e mi stampo' un bacio casto sulle labbra.
Colton si mise al volante invitandoci a prendere posto, accese l'auto e con un rombo di motori la macchina sfreccio' verso quel posto desolato.

"Siamo arrivati" esclamo' Colton parcheggiando l'auto di fronte all'enorme cancello in ferro.
Un brivido di terrore mi percorse la schiena e strinsi piu' forte la mano di Harry.

Percorrevano le stradine tra le varie lapidi alcune vecchie altre piu nuove, girammo l'angolo e una lapide bianca ricoperta di fiore e peluche apparve d'avanti a noi.
Una ragazza dai capelli lunghi e scuri vi era seduta accanto.
Il suo fisico, il suo volto, il suo modo di vestire mi era familiare, anche troppo.
"Ludovica" esclamai, facendo fermare gli altri e attirando l'attenzione della ragazza.

Hiii ragazze/i, spero la storia vi stia piacendo mi piacerebbe sapere cosa ve ne pare, se vi va lasciate un commento al capitolo mi renderebbe davvero felice.

Ho voglia di conoscervi quindi vi farò una domanda ad ogni fine capitolo:

SPAZIO DOMANDA: Come vi chiamate, quanti anni avete?

Aggiornero' presto, promesso :)

Baci Paolo xx

Another way of love. ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora