DECIMO CAPITOLO.

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*Louis pov's*

La piccola dimora in legno era illuminata, probabilmente da una candela. Non era la stessa, era vecchia come il mio amore per lui.

Mi avvicinai con passo furtivo, il vento soffiava forte scompigliandomi i capelli sporchi, i miei occhi erano attenti ad ogni minimo particolare.

Aprì la piccola porticina, una coperta verde copriva una sagoma familiare, aveva il colore dei suoi occhi ed era macchiata di sangue, una piccola candela profumata illuminava la piccola dimora, mi avvicinai alla sagoma, tremavo, sudavo, piangevo, avevo paura.

Mi feci coraggio ed alzai la coperta, un cuscino, dei pantaloni ed il suo zaino. Di lui nessuna traccia, aprì il suo zaino, persi un battito. All'interno trovai una siringa di quelle usa e getta con l'ago macchiato di sangue, un mare di pensieri mi balenarono in testa, si era drogato.

[..]

Il sole sorgeva all'orizzonte, i miei occhi erano stanchi e pieni di lacrime, le mie gambe tremavano mentre premevo forte sull'acceleratore, accesi un ennesima sigaretta ma non cambiò nulla, non serviva a nulla fumare, avevo bisogno di lui, di quel fottuto idiota.

Quella mattina saltai le lezioni e passai la giornata su quella panchina, ero illuminato dal sole, mi sentivo coccolato da quelle braccia metalliche.

Lydia non si accorse di nulla, ero tornato prima che si svegliasse ed avevo posato le chiavi dell'auto dove era solita metterle.

Continuavo a pensare a quello che avevo visto, Harry era stato lì, era andato via da poco, altrimenti la candela fosse stata spenta.. qualcuno l'aveva avvertito del mio arrivo, non c'erano altre spiegazioni.

Lydia mi chiamò, la sua voce era piena di paura.

"Louis, Ludovica è all'ospedale, overdose."

Ora tutto era più chiaro, quella puttana drogata, era stata lei a dare la droga ad Harry, lei sapeva dov'era, lei l'aveva avvertito.

I giorni passarono lentamente, il pensiero di quei due avvinghiati dopo essersi bucati mi dava la nausea, odiavo quella puttana, non mi importava fosse in fin di vita, speravo morisse.

Quando ebbi la notizia della sua morte i sensi di colpa mi invasero, avevo sperato la sua morte..e lei era morta.

Lei era l'unico modo per sapere dove fosse Harold.

[..]

Indossai un paio di pantaloni neri ed una T-shirt ed andai ai suoi funerali.

In chiesa c'era tantissima gente che piangeva, camminavo a testa alta, non avevo versato nemmeno una lacrima finché non vidi una testa riccia, quei capelli castani erano stranamente familiari, era lui ne ero sicuro, avanzai il passo per raggiungerlo mentre il mio viso veniva bagnato ancora una volta da quelle goccie salate.

Another way of love. ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora