SESTO CAPITOLO.

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*Harry pov's*

Non appena Louis uscì dalla camera Col e Ludovica ripresero la loro 'scopata'.

Mi avviai verso il bagno, liberai il mio uccello ancora eretto dai box-er e cercai di pisciare, non era affatto facile.

"Harry, ti chiami così vero?" urlò la ragazza tra un gemito e l'altro.

"Sì" dissi rimettendo i box-er, mi liberai dei pantaloni e tornai in camera.

"Vuoi unirti? Il tuo amichetto qui dice che secondo lui sei un frocio". soffocò una risata.

Mi avvicinai.

"Col ma che cazzo dici?" Sbraitai.

"Amico calmati, scherzavo." Disse con un espressione di piacere in volto.

La situazione mi eccitava, mi tornò duro.

" wow, mi dicono che il tuo amico qui è molto dotato" disse la ragazza allungando la mano verso il mio uccello.

Lo liberò dai box-er e cominciò a masturbarmi.

Mi avvicinai per baciarla sentivo il suo alito, vodka probabilmente, erano ubriachi  fradici.

Assaporai la sua saliva, un senso di nausea partì dallo stomaco, mi alzai velocemente e gli misi l'uccello in bocca, cominciò a succhiare come se non ci fosse un domani.

"Ora dimmi se sono un frocio"esclamai con voce troppo alta.

"Harry devo aver perso le chiavi della camera q..."

Louis entrò in camera senza bussare, sulla sua fronte comparvero due rughe, i suoi occhi si spensero, stava per piangere.

"MI FAI SCHIFO, E TU, TU SGUALDRINA DEL CAZZO TORNATENE IN ITALIA."

"Ividioso frocietto?" Disse staccandosi dal mio uccello.

"Louis aspetta" disse cercando i box-er.

Lo inseguii ma lo persi tra la folla, cosa cazzo avevo fatto, davvero avevo approfittato di una ragazza ubriaca e per di più dopo aver capito che provavo qualcosa per Louis, che testa di cazzo.

Mi avviai verso i giardini, dovevo fumare e starmene da solo.

Una felpa bordeaux scomparve dietro gli alberi era sicuramente Louis, pioveva a dirotto.

"Louis, fermati ti prego" dissi correndo verso di lui.

"Vattene, ti odio sei un fottuto pezzo di merda." urlò da chissà quale angolo della distesa verde.

"Lasciami spiegare, non ero in me non ragionavo, è stato uno sbaglio." Dissi raggiungendolo guidato dalla sua voce rotta.

"Anche conoscerti lo è stato" esclamò guardandomi negli occhi.

Ascoltai quelle parole che mi rimbombarono nella testa, mi odiava.

Il suo viso angelico era bagnato dalla pioggia e dalle lacrime, cercai di avvicinarmi per abbracciarlo ma mi respinse.

"Non toccarmi lurido." Disse tirando su con il naso.

"Louis.." dissi con un filo di voce.

"Ti odio, ti odio! cosa non capisci di queste parole?" sbraitò a denti stretti.

".."

Le lacrime cominciarono a rigarmi il viso.

"E non piangere, non serve a nulla sei uno stronzo, e stronzo rimani" disse allontanandosi.

"Oh e non provare a seguirmi". si voltò per guardarmi un ultima volta.

Lo seguì con lo sguardo.

Una luce bianca mi annebbió la vista, i timpani cominciarono a fischiare senza sosta, un ronzio assordante mi martellava, una voce in lontananza urlava il mio nome, un dolore lancinante sul torace, il buio.

Another way of love. ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora