-
*Colton's pov*Il telefono cominciò a vibrare fino a cadere dal comodino, ancora con gli occhi chiusi cercai di afferrarlo:
"Pronto" dissi sbadigliando
"Scusa l'orario Colton, ma ho bisogno di parlare con Harry, urgentemente." la sua voce era bassa e preoccupata.
"Cosa succede signora Styles" mi tirai su con i gomiti e cercai di aprire gli occhi.
"Passamelo, per favore." la sua voce venne spezzata dalle lacrime, non sapevo cosa dire, non potevo mentire, era successo qualcosa.
"Ecco.. Harry è andato via da 6 mesi, non ho sue notizie da tempo" dissi con un tono di scuse.
Il suo respiro si fece accelerato, i suoi singhiozzi riempivano il silenzio di quella notte. "Colton, bisogna trovarlo, ho una strana sensazione" chiuse la chiamata, non sapevo cosa stesse succedendo, non sapevo che diamine fare, Harry era irresponsabile si, ma non era di certo in pericolo di vita, sapeva badare a se stesso, tirai su le coperte e ripresi quel sonno interrotto.Poco dopo il telefono cominciò a vibrare di nuovo, guardai l'orario erano le 4:13 del mattino:
"Colton hai novità?"si sentiva un rumore di sottofondo era in viaggio verso chissà quale meta, "Signora non so da dove cominciare, non so dov'è suo figlio".
"Bisogna trovarlo, dico davvero Colton, per favore chiedi in giro" ricominciò a piangere. Mi faceva davvero pena quella donna, il figlio era un irresponsabile ed immaturo, non aveva fatto altro che creare problemi: "Signora, farò il possibile" dissi alzandomi dal letto e cercando qualcosa da mettere. "Noi stiamo andando alla polizia per denunciarne la scomparsa" disse ragganciando la chiamata.-
*Louis's pov*.
Dei rumori forti e sordi provenivano dalla porta, guardai Lydia che dormiva beata, non si era accorta di quel frastuono.
Mi alzai ed aprì la porta, Colton aveva il fiatone ed era assonnato:
"Louis, mi ha chiamato la mamma di Harry" non gli feci finire la frase e gli chiusi la porta in faccia, non volevo sentire parlare di quello.
"Louis, la mamma dice che è in pericolo,dobbiamo trovarlo, lei sta andando alla polizia" disse tra un respiro e l'altro urlando.
Lydia si svegliò ed aprì la porta lasciando entrare il ragazzo che si avvicinò a me urlando.
"Calmati Col, non mi importa nulla di Harry che andasse al diavolo" mi lasciai cadere sul letto e mi girai dal lato opposto, sentivo Lydia e Colton che parlavano:
"Lydia mi accompagni? voglio provare a trovarlo"
"Certo Colton" disse provocando un rumore familiare probabilmente aveva preso dei vestiti.-
*Colton's pov*
"Guido io" dissi aprendogli lo sportello e stampandogli un bacio casto sulle labbra.
Il silenzio era imbarazzante, io e Lydia non avevamo parlato da quella sera, non avevamo più parlato dopo aver fatto sesso o l'amore non so come chiamarlo.
Mi voltai tenendo sempre gli occhi sul freddo asfalto, i suoi occhi fissavano il vuoto, feci un colpo di tosse e il suo sguardo si posò su di me.
"Cosa c'è?" disse mordendosi il labbro inferiore
"Nulla, è solo che non abbiamo parlato da quella sera.. dovremmo parlarne, credo" evitai una buca sull'asfalto.
"Col non ora" disse distogliendo lo sguardo.Giravamo a vuoto, davvero non sapevamo dove potesse essere, non avevamo un punto di partenza, non aveva lasciato traccia di sé.
"Sono quasi le sei, che ne dici di fermarci a fare colazione?" dissi mettendo la freccia per parcheggiare vicino ad un bar trovato lì per caso.L'ambiente era molto retró, un classico bar che si vede nei film, prendemmo posto ed afferrai un menù.
Pochi istanti dopo una cameriera si avvicinò:
"Ciao Colton, c'è una specie di rimpatriata stasera?" alzai lo sguardo e vidi la folta chioma rossa di Margareth una ragazze che aveva frequentato il mio stesso liceo, gli feci un sorriso: "Perché?" dissi con una nota di stupore: "Harry è stato qui, è andavo via poco fa" un brivido mi percorse la schiena e le mie orecchie cominciarono a fischiare, Lydia si intromise:
"Ha detto dove andava?" Margareth posò lo sguardo su Lydia e con una faccia schifata gli fece cenno di no, poi tornò a guardarmi.
"Margareth, Harry è scomparso sei mesi fa ora i genitori lo cercano e non sappiamo dove sia, come stava?" dissi tutto d'un fiato.
"Col, non era più il solito Harry, era freddo nei miei confronti i suoi capelli erano raccolti in un codino, si vedeva che non dormiva da giorni, le sue labbra erano di un violaceo scuro e il suo viso giallastro, era praticamente uno zombie" disse facendo spallucce.
Guardai Lydia e muovendo la bocca mimó la parola: EROINA.Afferrai le chiavi dell'auto e mi alzai invitando Lydia a fare lo stesso.
"Dove andate?" disse Margareth con tono preoccupato.
"Dobbiamo trovarlo, se hai notizie chiamami, il mio numero è sempre lo stesso" dissi chiudendomi la porta del bar alle spalle, afferrai la mano di Lydia e la trascinai fino all'auto:
"Calmo Col, lo troveremo" disse dandomi una pacca sulla spalla, mi avvicinai fino a far toccare i nostri nasi, inalai il suo profumo: "Grazie, di esserci" mi diede un bacio mentre le sue mani mi spettinavano la folta capigliatura.
STAI LEGGENDO
Another way of love. ||Larry Stylinson||
أدب الهواةAvevo solo 16 anni, a scuola mi reputavano un 'figo' solo perché avevo avuto rapporti sessuali con un po' di ragazze. Il mio migliore amico, era stato lui a violare le mie labbra per la prima volta, Louis era stato lui, pensavo fosse normale. Erava...