*Loui's pov.*
"Non può stare qui, torni in camera sua" una voce cupa e arrabbiata mi ammonì, lasciai la presa e fissai la signora in camice verde.
"Volevo solo salutare un mio amico" dissi cercando di corromperla con un cenno di sorriso, dovevo vederlo a tutti i costi.
L'espressione dell'infermiera si addolcì:
"Mi spiace figliolo, torna domani" mi poggiò una mano sulla spalla spingendomi con delicatezza verso l'ascensore.
Entrai nell'ambiente sterile dell'ascensore le porte si chiusero, esaminai con attenzione ciò che mi circondava: quattro lastre di metallo ed un vetro molto più alto di me. La rabbia si fece spazio travolgendo la delusione, mi lasciai cadere contro le pareti, il contatto del metallo freddo e sterile mi fece rabbrividire, le lacrime rigarono il mio viso mentre i miei singhiozzi riempivano quel silenzio troppo pesante da sostenere.Le porte dell'ascensore si aprirono lentamente mostrandomi i corridoi bui e deserti dell'edificio, mi alzai goffamente e attraversai l'oscurità.
[...]
L'infermiera di turno mi svegliò per la colazione, fissai i suoi piccoli occhi marroni con un espressione d'irà, sbuffai e gli diedi le spalle.
La porta si chiuse rumorosamente, mi alzai scaraventando al suolo il vassoio sistemato sulle lenzuola stropicciate.
Cercai il cellulare, guardai lo schermo ma di Harry nessuna notizia, nulla, nessun messaggio.Mi diedi una rinfrescata, indossai i soliti pantaloni nervi e la solita maglietta bordeaux.
Afferrai le mie cose e le sistemai velocemente in un sacchetto di plastica.
Il cellulare cominciò a vibrare con impazienza, persi un battito, Harry.
Afferrai l'oggetto che vibrava e fissai lo schermo:
"Mamma.""Pronto" dissi seccato portando l'oggetto all'orecchio destro.
"Tesoro Lottie ci ha avvertiti dell'accaduto, come stai?" Disse con tono preoccupato.
"Molto meglio, dovrebbero dimettermi a momenti, ma nessuno mi dice nulla."sbuffai irritato.
"E Harry? Ho chiamato i genitori per sapere cosa fosse successo ma non ne sapevano nulla"
Il cuore mi precipitò nello stomaco, le orecchie cominciarono a fischiare creando un ronzio assordante nella mia testa incasinata.
"Ehi, lou ci sei?" Disse la donna preoccupata.
"Ah sì, ci sono. Ora devo andare scusa mamma" chiusi la chiamata e cercai un infermiera.Uscì dalla camera e lasciai sbattere la porta così da creare un rumore sordo nel silenzio delle 07:48.
Un infermiera mi guardò con espressione interrogativa, i suoi capelli ricci erano raccolti in un codino e la sua pelle scura brillava sotto la luce di una lampada gialla:"Posso aiutarla?" Chiese poggiando i gomiti sul davanzale della scrivania che ci divideva.
"Oh beh, posso vedere il mio cazzo di ragazzo che è ricoverato?" la sua bocca si aprì in una smorfia infastidita.
"Che reparto?" Chiese mantenendo la calma.
Nonostante la sua pelle fosse scura un lieve rossore apparve sul suo viso.
"Oncologia." Dissi con tono fastidioso provocandola.
"Camera?" La guardai con aria infastidita, perché cazzo tutte queste domande? Cosa diamine ti frega in che camera è?
"312, finito l'interrogatorio?" Scaraventai la mano sul tavolo facendola sobbalzare, i suoi occhi color nocciola si posarono nei miei e la sua espressione si addolcì.
"Non potresti entrare, ma viste le circostanze farò un eccezione, terzo piano settore B"
Chiusi la mano in un pugno stringendo con forza il sacchetto di plastica, entrai nell'ascensore e pigiai il pulsante con il numero tre."Viste le circostanze" quali circostanze? Cosa voleva dire?
Harry si sarebbe ripreso.
Harry era forte.
Harry è sempre stato forte.Le porte metalliche si aprirono lentamente, raggiunsi la camera e poggiai la mano sulla maniglia della porta, lentamente la abbassai e spalancai la porta.
"Avanti" una voce roca sussurrò da un angolo della camera.
I miei occhi si posarono su di lui, i lunghi capelli erano raccolti in un codino, i suoi occhi erano sempre più scavati e spenti, il suo volto pallido e trasandato.
Le sue labbra si aprirono in un flebile sorriso.
I miei occhi cominciarono a bruciare, non avevo più forze, lasciai cadere il sacchetto di plastica, le lacrime cominciarono a contornarmi il viso.
I miei piedi erano saldi al pavimento sterile, non riuscivo a dire nulla, non riuscivo a fare nulla lo fissavo, fissavo l'amore della mia vita, colui per il quale avevo combattuto tanto, colui che mi ha mandato all'inferno ma che è sempre tornato a prendermi."Lou, vieni qui." Mi guardò perplesso cercando di nascondere il tubicino bianco conficcato nel braccio, un contenitore di plastica giaceva al lato del suo letto.
Mi avvicinai lentamente fissandolo, d'improvviso la sua mano afferrò il contenitore di plastica e un conato di vomito interruppe il silenzio, corsi verso di lui.
Gli afferrai la mano e gli tenni la fronte sudata."Scusa, è il corpo che non accetta la chemioterapia" disse passandosi un fazzoletto sulle labbra umide.
Lo fissai asciugando le lacrime che continuavano a cadere al suolo."Ehi, va tutto bene non preoccuparti" mi strinse la mano.
"No. Non va bene. Non va bene niente." Mi gettai sul suo petto e cominciai a singhiozzare. La sua mano si posò nei miei capelli arruffati cercando di tranquillizzarmi.
"Shh, ne usciremo insieme con te al mio fianco posso superare tutto". La sua voce venne spezzata dai singhiozzi.
Alzai il capo per incontrare i suoi occhi pieni di lacrime.
Lo fissai mentre le mie labbra si inarcarono in un timido sorriso.
"Scusa per il pugno.." Distolse lo sguardo e fissò il pavimento.
"Shh" mi avvicinai per posare le mie labbra sulle sue ma la sua mano mi fermò.
"Ho appena vomitato Lou" disse cercando di nascondere l'imbarazzo.[...]
Nella tarda mattinata tornai ai dormitori per farmi una doccia, avevo un bisogno assurdo di farmi scivolare addosso tutte quelle preoccupazioni, Harry avrebbe superato questo periodo, e io gli sarei stato accanto.
[...]
Mi lasciai cadere sul letto ancora sporco di sangue, il suo sangue.
Ehi bellissimee.
Scusate l'assenza ho avuto molto da fare.
La storia è quasi al termine, mancano pochissimi capitoli.Magari lasciate qualche commento è anche qualche stellina se vi va. 💕💕

STAI LEGGENDO
Another way of love. ||Larry Stylinson||
FanfictionAvevo solo 16 anni, a scuola mi reputavano un 'figo' solo perché avevo avuto rapporti sessuali con un po' di ragazze. Il mio migliore amico, era stato lui a violare le mie labbra per la prima volta, Louis era stato lui, pensavo fosse normale. Erava...