XI

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un mese dopo

Pieck's pov

Yelena per fortuna è tornata a scuola, sta bene. Non mi ha ancora detto perché è scappata. Ad ogni modo, ogni volta che la vedo mi sento sempre più strana. Hitch e le altre dicono che ho sicuramente una cotta ma non voglio rovinare la nostra amicizia. Insomma, lei è la persona che mi fa stare meglio di tutte. Diciamo che è la mia felicità fatta persona. Ho cominciato a fumare molto meno grazie a lei. Lo faccio solo quando mia mamma mi urla contro. Quella donna...

La campanella suona, le lezioni sono finite. Vado abbastanza bene a scuola, a parte in inglese. Non sono mai stata troppo brava con le lingue. Yelena si è offerta di farmi ripetizioni.

Y:" Hey Pieck. Dobbiamo fare ripetizioni, ti ricordi? Quando sei libera?"

P:" per te sempre."

Yelena fa una piccola risata e le si stampa un sorriso in volto.

Y:" va bene...allora che ne dici di fare oggi pomeriggio a casa mia? Anzi, torni a casa con me e mangiamo assieme."

P:" per me va più che bene."

Ci dirigiamo verso l'uscita, prendiamo l'autobus e scendiamo alla sua fermata. Camminiamo circa dieci minuti e poi si ferma.

Y:"ecco qui la mia casa"

È una di quelle case singole di un bianco elegante. Molto carina.
Yelena apre la porta ed entriamo. È molto spaziosa all'interno, tutta rigorosamente di colore bianco.

P:" Ma Calimero, credevo che fossi fissata con il nero, non con il bianco."

Y:" Avrei voluto una casa nera, ma ormai sono nata in questa e non la posso cambiare."

Scoppiamo a ridere. Appoggiamo i nostri zaini vicino all'entrata e andiamo in cucina. Ci sediamo al tavolo e cominciamo a mangiare la pasta che Yelena aveva preparato. Devo dire che è una brava cuoca.

P:" Yelena, senti non vorrei essere invasiva...ma non mi hai ancora detto perché sei scappata quella volta."

Y:" ah, quello..."

P:"Me lo dirai mai?"

Y:" Certo, quando sarò pronta te lo dirò."

Finiamo di mangiare e mi porta in camera sua. Stranamente le pareti non sono bianche, ma nere. Dovevo immaginarmelo. È abbastanza spaziosa, con un letto rosso attaccato alla parete, un grande armadio bianco e un'ampia scrivania attaccata al muro opposto. Ci sediamo e cominciamo a studiare. Ogni tanto mentre spiega mi sconcentro e mi metto a guardarla. È attraente anche quando è seria, anche se la parte di lei che mi piace di più è quella allegra.

Y:" Pieck! Terra chiama Pieck!"

P:" oh scusa, mi ero un attimo distratta"

Y:"Ti eri imbambolata a guardarmi hahaha. Dai su, concentrati."

P:"Ma è difficile"

Y:" Almeno provaci. Se finiamo presto guardiamo un film. Scegli tu quale."

P:"D'accordo. Ma i tuoi genitori dove sono?"

Y:" Mio padre non c'è  e mia mamma è fuori per lavoro. Non tornerà a casa per qualche giorno."

P:" ah. Che lavoro fa tua madre?"

Y:" È il direttore di una galleria d'arte in centro a Milano. "

P:"ecco perché ti vesti bene e hai una casa elegante."

Finiamo finalmente di studiare, ho capito quasi tutto nonostante Yelena sia una vera distrazione. Andiamo in soggiorno, ci sediamo sul divano e mettiamo Netflix.

La felicità fatta persona [Pikulena]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora