4.Festa

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Il giorno dopo la rapina mi sentivo già una ricca sfondata.
Avevo riempito l'armadio,comprato tanto champagne,insomma stavo vivendo la vita che ho sempre sognato.
Anche Dabi se la spassava,stava facendo meno uso degli antidepressivi,l'alcool li aveva rimpiazzati.

Erano le sette di sera e decisi di scendere di sotto per controllare la situazione.
Sembrava stessero dando una festa,forse lo stavano facendo.
Aprì la porta e ciò che vidi non fece altro che confermare la mia ipotesi.
Vidi Dabi farmi segno tipo:"Vieni qui."

Mi guardai intorno,presi un drink e andai verso di lui.
Era seduto sopra un divano nero e morbido,mi sedetti accanto a lui e iniziai a bere il bicchiere che avevo preso in precedenza.
Anche lui ne aveva uno.
"Sei vestita bene stasera." affermò fermando il suo sguardo sulle mie gambe scoperte a causa del vestito corto che indossavo.
"Lo sono sempre e smetti di fissarmi." risposi quasi arrabbiata anche se apprezzai tanto il complimento che mi aveva fatto.
Tirò fuori due sigarette e si alzò del divano.
"Avanti seguimi." mi disse allungando la sua mano verso di me.
"Dove?" chiesi afferrando la sua mano.
Più avanti andavamo,più il volume della musica diventava basso.
Mi portò in un posto isolato,si sedette a terra e appoggiò il retro della testa al muro.
Mi sedetti anche io,lui mi sorrise e mi diede una sigaretta,l'altra la prese lui.
Accese entrambi con un accendino e iniziammo a fumare.
"Sei ubriaco vero?" chiesi fissando il vuoto.
"Si vede?"
"Direi di si."
"Hai già perso la verginità?"
Spalancai le palpebre.

Scusami?!
L'ha detto sul serio?
ALL'IMPROVVISO?
TI SEMBRA IL CASO...

"Ma che razza di domanda è?" chiesi alterando il tono di voce.
"Giusto,prima di tutto,quanti anni hai?"

Sembra un'appuntamento tra quarantenni.
E QUESTO NON RISOLVE LA SITUAZIONE,LA PEGGIORA.
MA CHE CAZZO DI PROBLEMI HA?!

"Ne ho ventuno,tu?"
"Pensavo di meno,ne ho ventitre."
"Capisco"
"Già"
All'improvviso piombò un silenzio tombale,quasi totale se non fosse stato per la musica che si sentiva in sottofondo.
La situazione si stava facendo a dir poco imbarazzante.
"Quindi sei vergine o no?"
"..."
"È un no?"
"PERCHÉ TI INTERESSA?"
"ERA PER DIRE QUALCOSA,SE NON VUOI RISPONDERE NON FARLO."
Il silenzio imbarazzante che c'era prima ritornò.
Magari voleva solo rompere il ghiaccio,era per fare conversazione,sono come al solito stata troppo crudele.

"Si,sono ancora vergine." risposi continuando a fumare.
"Ah,vuoi rimediare?"
Lo guardai confusa.
Cercai di trattenere le mie risate ma non ci riuscì.
Sentendo la mia risata,cominciò a sorridere anche lui.

Forse è il suo essere impacciato nei gesti e nelle frasi che mi attrae come una calamita.
È riuscito a farmi sorridere,fra noi ci potrebbe essere una buona amicizia.

"Perché mi hai portato qui?" chiesi curiosa.
"Volevo isolarmi un po' da tutti e tutto."
"Con me?"
"Con te."
"Ti aspettavi i due milioni?" domandò fissando anche lui il vuoto.
"Per niente."
"Neanche io ma più che altro non mi aspettavo che tu riuscissi a tenere fermi gli ostaggi."
"Ti perdono solo perché sei ubriaco."
"Approposito,mi è venuta voglia di Vodka e Gin,vieni anche tu?"
"Si ma voglio rimanere sobria,non berrò."
"Come vuoi."
Si alzò,non so con quale forza,e si avviò verso la festa.

Era il secondo che bevevo,ero ubriaca ma lui di più.
Lo stavo aiutando a tornare di sopra.
"Ora che hai smesso di prendere antidepressivi,dormirai?" domandai togliendomi le scarpe.
"Ci proveró."
"Bene,il tuo posto é lí,buonanotte." dissi indicando il divano.
Nonostante avessi indicato il divano,lui si lanció sul letto.
"Ti ho giá detto che questo vestito ti sta bene?"
"Si,lo so."
Stava per chiudere gli occhi,ma lo fermai in tempo.
"Hey hey no,tu hai il divano."
Mentre tiravo le sue braccia nell'intento di farlo alzare,mollai per sbaglio la presa e il mio gomito caddè proprio in quel punto.
Appena realizzai mi pietrificai.
Lui si piegò in due dal dolore.
Volevo ridere ma effettivamente c'era solo da piangere.
"Cazzo che male-" disse chiudendo gli occhi.
"Scusa,scusa,scusa,scusa." dissi io abbracciandolo cercando di non ridere.
"Mi stai abbracciando,è il potere dell'alcool o del cazzo?"
"Scusa,non volevo,per questa volta puoi tenere tu il letto,MA solo questa volta."
"No,tienilo tu il lett- perchè cazzo stai ridendo?Guarda che mi fa male davvero."
"È che la tua reazione..."
Ripresi a ridere.
"Ok ora se non te ne vai dal mio amato letto ti catapulto io lì." annunciai cambiando espressione.
"Aggressiva,mi hai già messo K.O.,non serve,ci vado da solo."
"Buonanotte allora."
"Tsk,buonanotte un cazzo." rispose andando verso il divano zoppicando per il dolore.
Mi addormentai subito,senza alcun dubbio giornaliero.
Da quando sono qui riesco a dormire di più.

Appena mi svegliai andai in bagno per lavarmi i denti.
Mi guardai allo specchio e all'improvviso,un dejavu per niente piacevole.
Ricordai del tentato suicidio,guardai le mie mani e per un'attimo sembrarono sporche del mio stesso sangue,anche le pareti erano ricoperte da macchie di un rosso acceso.
I battiti del mio cuore iniziarono a rallentare e subito dopo si velocizzarono.
Chiusi gli occhi e respirai profondamente.
Quando li aprì era tornato tutto alla normalità.
Appoggiai le mani sul bordo del lavabo,stavo piangendo lacrime amare e non riuscivo a smettere.
"Hai finito?" urlò Dabi dall'altra stanza.
Asciugai velocemente le lacrime che rigavano il mio volto e presi lo spazzolino.
"Non ancora,ho bisogno del mio tempo." affermai urlando a mia volta.
Dopo aver lavato i denti e la faccia uscì dal bagno cercando di non guardare in faccia Dabi.
Sono sempre stata brava a fingere,ma nonostante la mia bravura,non riuscivo a far sparire il broncio sul mio viso.
Lui non se ne accorse,non mi avrebbe detto nulla in ogni caso.

Uscì dal bagno anche lui e andò dritto verso lo champagne.
"Ne vuoi un po'?" chiese.
"Sono le nove del mattino..."
Fece spallucce e inizio a versare lo champagne in un bicchiere di vetro.
"Quando rapiniamo un'altra banca?" domandai cambiando umore.
"Un'altra rapina?Un'omicidio di massa sarebbe più divertente."
"Omicidio di massa?E cosa ci guadagnerei?"
"Le grida delle vittime."
"Mh...non sono convinta."
"Allora potremmo uccidere qualcuno di importante,c'è qualcuno che odi?"
"Te"
"Non sei divertente."
"Si invece,però c'è una persona che odio,mio padre."
"Ecco perché andiamo d'accordo."
"Noi non andiamo d'accordo."
"Però vorresti ucciderlo no?Anche io vorrei uccidere il mio."
"Omicidio di padri?"
"È difficile uccidere il mio,magari uccidiamo prima il tuo."
"Con piacere."










































































angolo scrittrice
stranamente ho pubblicato prima HHAHSHAHA ieri erano le tre di notte scrivevo ancora quindi stamattina ho dovuto solo aggiungere dei piccoli dettagli.
spero vi sia piaciuto e nulla PENSO SI SIA CAPITO CHE NON VEDO L'ORA DI SCRIVERE QUEL TIPO DI PARTI.
ci saranno,abbiate pazienza,ci saranno.

Cuore di ghiaccio (DabiXReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora