18."Mi ecciti"

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Lo sento entrare dalla porta, interrompe i miei ragionamenti.
Mi sento turbata.
"Si resto, ma solo se mi fai dormire con te." dice.
Lo lascio posizionare accanto a me, ma ora che so la verità non riesco a guardarlo in faccia.
Ora o mai più T/N.

"Dabi, tu sei Touya, ho ragione?"
Le parole gli muoiono in gola.
"E tu devi essere proprio quella T/N, la bambina di San Valentino no?Mi hai sorpreso di nuovo, non ti facevo così intelligente."
"Ci sarei dovuta arrivare prima."
Cala un silenzio a dir poco imbarazzante.
Andiamo, non dirmi che hai vergogna.
Anzi, non posso proprio giudicare, penso a lui da anni e ora che ce l'ho di fronte non riesco neanche a parlargli.
Cos'é quest'insicurezza?
Tesoro, non sei così, voglio dire, non sono così.
"Allora?Ci cerchiamo da anni e non mi dici nulla?Ti sono mancata almeno?"
"Cosa dovrei dire?Eri tu quella innamorata di me."
"Eri tu quello che mi chiese il numero al liceo."
"Si, mi sei mancata."
Il solo pensiero che quello che c'è davanti a me è proprio lui, mi eccita.
Lo bacio, lui ricambia il bacio.
Mi bacia il collo, poi mi fa segno di farmi sedere sul suo membro sorridendo, era duro, riuscivo quasi a sentirlo dentro di me, nonostante avesse ancora i vestiti.
E mio dio siamo così presi dal momento che ci siamo dei vestiti.
Ma non importa, l'importante ora è sentire il calore dei nostri corpi avvicinati.
Continua a baciarmi il collo, questa volta da dietro data la nostra posizione attuale.
Mi tocca il seno, gli prendo la mano e la porto sotto la mia maglia, lui mi toglie il reggiseno nero, così da poter toccare il mio seno completamente scoperto.
"Giuro che non avrei mai pensato di ritrovarti, e invece guardaci." dice.
Neanche io lo pensavo, ma non posso ammettere che ciò che facciamo mi piace da morire.
"Ci siamo dimenticati dei vestiti o sbaglio?" chiedo cominciando ad ansimare un pochino.
"No, non lo abbiamo fatto, non mi interessa infilartelo dentro, mi interessa renderti felice, quello mi eccita più di ogni altra cosa."
"Ti eccita il mio sorriso?"
"Mi ecciti tu in generale."

Dietro questo "mi ecciti" si nasconde un "mi piaci", lo capisco sai?
Non sono poi così ingenua.
Non lo sono e basta.

Mi giro verso di lui per baciarlo sulle labbra ancora.
Metto una mano dietro alla sua nuca, lui mette le sue sulla mia vita spingendo il mio ventre verso di lui.
Mi metto a cavalcioni su di lui involontariamente.
Ho letto da qualche parte che questa si chiama: "Posizione dell'ammazzone".
Non ci siamo ancora tolti i vestiti, ma stranamente è come se la ritenessi già una scopata.
Tolgo da sola i miei pantaloni.
Muovo il mio ventre su di lui proprio come se ci fossero le sue mani a muoverlo, ma esse stanno già togliendo anche le mie mutande.
Mi accarezza la coscia, poi va dritto al clitoride, accarezza anche quello.
Gemo e lui mi guarda soddisfatto, guarda in alto con quel solito sorrisetto che non so se odiare o amare.
Mi prendo cinque secondi per guardarlo negli occhi, lui guarda me.
Sento qualcosa nello stomaco.
Le mie guancie vanno a fuoco, le raffreddo con le mie mani.
Vorrei raffreddare anche il mio cuore, che si sta sciogliendo.
Mi chiamavano "Cuore di ghiaccio", a quanto pare è riuscito a riscaldarmelo.
"Stai arrossendo?" chiede compiaciuto.
"No, solo sudore."
"Si certo."
Gli tolgo i pantaloni.
Le mie mani sono diventate troppo fredde adesso.
Lui lo nota e intreccia la mia mano con la sua, facendola diventare più calda.
"Te l'ho detto, renderti felice è ciò che mi arrapa veramente, e che rende felice anche me."
Finisco ciò che avevo iniziato.
Il suo membro tocca il mio punto debole.

"Non ho voglia di infilartelo, voglio solo poggiare le mie labbra sulle tue." dichiara senza tanti giri di parole.
Per quanto i termini che ha usato possano essere volgari, è la cosa più romantica che io abbia sentito.
Sorrido facendogli capire che approvo la sua idea.
Non mi dispiace baciarlo, quindi non nego che è quello che voglio anche io.
Gli bagno le labbra con la mia lingua, la sua lingua entra nella mia bocca e tocca la mia.
Nel mentre mi accarezza il collo.
Sento di nuovo qualcosa nello stomaco.
Che mi piacesse?
"Giusto per essere sinceri con te, c'è una cosa che non ti ho detto."
"Sarebbe?" chiedo curiosa.
"Non ho mai smesso con gli antidepressivi."
"Lo sapevo."
"È così evidente?"
"No, solo intuito femminile."
"Che?"
"Un giorno lo capirai, le donne sono avanti."

"Denki se non colpisci più forte questo maledetto sacco, giuro che colpisco io te." dico minacciosa.
"Sto facendo del mio meglio!Voi villains vi allenate così tanto?Quando arrivano i pro hero?!"
"Mai, non arriveranno mai, un giorno siete su tutti i notiziari, il giorno dopo non esistete più."
Vedo Bakugou inclinare il capo verso il basso.
"Ci credi ancora vero?" domando.
"Certo che ci credo."
"Non verranno a salvarti, si sono già dimenticati di te.Toga portaci tre bottiglie d'acqua."
Mi allontano per prendere delle asciugamano.
"Siete fortunati ad avere T/N che vi allena, lei è fantastica, poi con quei pantaloncini corti..." sento Toga parlare.
"Si è vero, è sexy, tanto sexy, ma non ci riesco a starle dietro, è troppo forte rispetto a me.E pretende troppo!" risponde Denki.
"Cazzate, riesco a starle dietro senza alcuna fatica." afferma Bakugou.
Mi avvicino di nuovo a loro facendo finta di non aver sentito niente.
"Cos'è questa?Una riunione condominiale?Non abbiamo ancora finito.Forza, al lavoro!"

























angolo scrittrice
si insomma abbiamo capito che denki e toga sono dei simp per T/N

Cuore di ghiaccio (DabiXReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora