Parte 8
Tommy/Franci
Francesco stava per morire ma il suo unico pensiero era proteggere Tommaso e in quei pochissimi istanti di lucidità si accorse che il killer gli era completamente addosso mentre lo teneva bloccato così il suo istinto di sopravvivenza gli suggerì l'unica mossa possibile che gli rimaneva. Era azzardata ma non aveva alternative, il sicario lo avrebbe ammazzato comunque, così agì.
Alzò di scatto il braccio bloccando al polso la mano che lo teneva stretto al collo e gli tirò simultaneamente una ginocchiata violenta alle palle, il killer non si aspettava alcuna mossa da parte sua e fu impreparato al colpo tremendo infertogli da Fra, mollò istintivamente la pistola e rotolò a terra urlando il suo dolore.
Francesco, approfittando della momentanea libertà di movimento, afferrò alla vita Tommy tirandolo su di peso e lo trascinò nella sala dove raggiunse il vano segreto facendo scattare la serratura mettendo su di essa il pollice, la fotocellula lesse le sue impronte digitali e il vano si aprì immediatamente permettendo a lui e al ragazzo (che nel frattempo si stava risvegliando dal profondo torpore procurato dal sonnifero) di nascondercisi dentro. Appena in tempo!
Il killer si riprese dal dolore straziante alle palle quel tanto per reagire alla nuova situazione che si era creata, ora era in svantaggio perché i due obiettivi da eliminare gli erano sfuggiti e l'effetto sorpresa era sfumato.
Afferrò la pistola caduta sul letto e corse dietro a loro cercandoli per le varie stanze, inforcò gli occhiali speciali che gli permettevano di vedere al buio ma dei due uomini non c'era traccia. Continuò furtivo a ispezionare tutto il piano superiore, non poteva scendere di sotto perchè era rischioso; di sicuro c'erano le guardie del corpo a ispezionare tutta la proprietà, compreso l'interno della villa.
Quello che il sicario sperava è che non si aspettassero la sua presenza già all'interno della proprietà e soprattutto che non avessero sentito la colluttazione e il suo grido di dolore di pochi istanti prima.
Girò circospetto l'angolo estremo dove in fondo c'era il bagno padronale e improvvisamente il calcio di un kalashnikov lo colpì con forza al volto. Urlò di dolore perché la violenza del colpo gli aveva fratturato la mandibola e sicuramente anche uno zigomo.
Si arrotolò su se stesso cercando di reagire ma il suo avversario era fenomenale, le luci si accesero di botto e vide in faccia il suo avversario; era Jack. Un brivido lo colse all'improvviso, il suo maestro di un paio d'anni prima, quello che gli aveva insegnato quasi tutte le tecniche di difesa e attacco trasformandolo in un vero marine, ora gli puntava deciso la mitraglietta al cuore e con lo scarpone lo bloccava alla gola dandogli solo la possibilità di respirare a mala pena.
Nel frattempo altri due uomini raggiunsero i due e uno di loro fece uscire Francesco e Tommaso dal nascondiglio, il killer sorrise beffardo: "guarda guarda, il grande Jack! Ti sei ridotto a difendere due conigli?"
"E tu ammazzi su commissione per un porco stupratore di bambini?".
"Mi paga molto bene, Jack. Io, all'incontrario di te, non sono diventato un cagnolino rammollito al soldo di checche danarose".
"Meglio così David, sarà un piacere farti fuori, un essere immondo in meno sulla faccia della terra".
Il killer lo guardò impassibile, ora cominciava a sentire un dolore terribile al viso che si stava gonfiando e la mascella rotta gli permetteva solo di biascicare le parole quindi pensò solo a come uscire da quella situazione. Sapeva che Jack lo avrebbe fatto fuori e l'unica via di fuga era coperta dai suoi due uomini, contrattare la sua libertà era probabilmente l'unica soluzione per rimanere vivo.
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L'Agenzia
Hayran KurguTommaso è un giovane studente universitario che lavora per l'Agenzia come escort per soli uomini per mantenersi agli studi e provare il piacere del lusso. Francesco è un giovane manager di successo che dopo la morte della moglie si dedica solo al la...