Parte 11

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 Parte 11


Tommy/Franci

Il primo risveglio in montagna fu accompagnato da una giornata di sole tinta del blu intenso del cielo e dai suoni del bosco dietro casa, il profumo dei fiori si mischiava a quello del caffè appena versato e delle brioche calde uscite dal forno e già apparecchiate in tavola pochi istanti prima dalla signora Werner.

Dopo una doccia veloce Tommy e Fra scesero in cucina affamatissimi e dopo essersi seduti fianco a fianco circondati di leccornie, con Fiocco attaccato a loro a elemosinare qualcosa di quel ben di dio, si spazzolarono tutto quello che era mangiabile.

Con la bocca ancora sporca di nutella Tommy si rivolse a Fra: "mamma che fame! Di questo passo quando torneremo giù a Milano avrò preso minimo 5 kg. Mi vorrai ancora con la ciccia addosso?"

"Vedremo".

Dopo avergli rifilato uno schiaffetto al braccio Tommy rispose piuttosto offeso: "e io che credevo di piacerti comunque! Te ne approfitti perché te non ingrassi neanche di un etto, quanto ti odio per questo!"

"Cosa ti fa pensare che io non ingrasso? Devo stare attento eccome. Non per niente ti ho agganciato apposta per fare molta ginnastica.... da camera. Sai vero che ogni volta che facciamo l'amore bruciamo 350 calorie? Meglio della palestra".

"Quindi tu mi hai voluto come sex coach?"

"No, tu sei il mio SEXY sex coach".

"Lo sapevo io che il tuo amore era tutto finto, che di me ti interessava solo il corpo e l'incredibile abilità che ho a letto" e fece finta di mettersi a frignare dando altri colpetti con il pugno al braccio tatuato di Franci.

Non l'avesse mai fatto! Fiocco fu subito addosso a Francesco e gli ringhiò di nuovo a un palmo dal viso mettendo in bella mostra una riga di denti tipo quelli di uno squalo.

Tommaso cadde a terra dalla sedia a forza di ridere e Fiocco lo guardò interrogativamente: quell'umano lì mica lo capiva tanto, una volta urlava, un'altra piangeva, un'altra tirava pugni per finire sempre a ridere come un matto.

Questa volta Fra non reagì e con molta circospezione iniziò a grattare la testa del cucciolone e parlandogli molto dolcemente: "Fiocco, ascoltami bene: se non la smetti di schiacciarmi le palle con le tue zampone pesanti, al tuo padrone preferito non rimarrà più niente con cui giocherellare alla notte".

Fiocco gli rivolse lo sguardo ascoltandolo con molta attenzione e si spostò cautamente sulle sue gambe, poi tutti e due guardarono Tommaso che non riusciva a smettere di ridere, come se fosse impazzito.

"Vedi Fiocco, quell'essere lì che si sta rotolando a terra dalle risate, ci ha fregato bene tutti e due ma noi ce l'abbiamo ancora un po' di dignità vero?" e Fiocco d'istinto piegò il testone da un lato come a cercare di ascoltare meglio.

"Quindi sai che ti dico cagnolotto? Ora, io e te ce ne andiamo fuori a fare una bella camminata e lasciamo questo essere irriconoscente al suo destino, cioè a studiare un po' visto che è indietro di un paio di lezioni eh?"

Appena Tommy sentì la parola 'studiare' si alzò in fretta e dichiarò che sarebbe andato con loro perché non poteva aprire i libri già al primo giorno di permanenza lì, aveva bisogno di un paio di giorni per acclimatarsi e schiarirsi le idee. Inoltre doveva riposarsi un po' da tutto lo stress accumulato altrimenti non si sarebbe concentrato bene per i test e gli esami on line. Non poteva di certo peggiorare la sua media voti, no?

Lo sguardo di Francesco fu eloquente e appena Fiocco scese dal suo grembo trotterellando verso la porta si prese lo zaino sulle spalle, il bastone per le escursioni e il cappello con la penna da alpino.

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