Parte 20

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 Parte 20

Tommy/Franci

Le settimane successive si rincorsero ad una velocità incontrollabile. Corinne entrò prepotentemente nella routine quotidiana di Francesco e Tommaso e ne sconvolse gli equilibri.

Tommy entrava nel suo ufficio alla maison in tarda mattinata per uscirne solo per un breve lunch in un ristorantino accanto al palazzo Armani ritornando poi in ufficio e rimanendovi fino a notte inoltrata, ormai preso nella creazione di nuovi modelli e di accessori di vario genere che stavano avendo un inaspettato riscontro positivo da parte degli acquirenti di molti negozi di tutta la Lombardia.

Se da un lato Francesco amava vedere il grande talento di Tommaso rimbalzare sulla stoffa dei modelli in lavorazione, sulle vetrine dei principali negozi di moda e soprattutto sui giornali che seguivano spasmodicamente le tendenze per le stagioni successive dettate dai grandi stilisti di tutto il mondo, dall'altro si stava accorgendo che la loro vita di coppia stava risentendo drasticamente delle troppe ore di lontananza tra loro.

Dopo i primi mesi durante i quali Tommy, nonostante i tour de force che gli imponeva Corinne, riusciva a ritagliare qualche ora per la loro vita di coppia, ora passati più di otto mesi dall'inizio dell'avventura da Armani, il ragazzo arrivava quasi tutte le sere verso mezzanotte alla villa ed era talmente distrutto fisicamente che a malapena riusciva a farsi una doccia, mangiucchiare qualcosa della cena che Damiano gli lasciava in caldo per poi infilarsi nel letto addormentandosi subito.

Se Fra riusciva ad aspettarlo alzato tutto quello che riceveva in cambio era un bacio distratto e stanco e con il tempo era certo che la loro relazione ne avrebbe risentito parecchio, non era disposto per niente ad accettare tutto questo. Il problema era come parlarne a Tommy specie in un periodo in cui tutti i suoi sforzi fisici e mentali stavano dando un risultato eccellente.

E se la carriera, anche se ancora all'inizio per ritenersi consolidata, poteva corrodere lentamente le basi che fino ad ora aveva considerato solide del loro legame? Poteva permettere, in nome della notorietà a livello mondiale, di vedergli tralasciare gli affetti vanificando con l'incedere inarrestabile del tempo quanto di bello erano riusciti a costruire insieme come coppia?

Era giusto far anteporre a tutto questo il lavoro che Tommaso amava immensamente e che gli stava ritornando in termini di soldi, fama e gioia nel creare cose che molte persone adoravano comprare e indossare?

La situazione al momento non gli suggeriva di affrontare Tommaso su questo argomento, a parte la difficoltà oggettiva di potersi parlare a quattrocchi per più di 5 minuti d'orologio al mattino concessi dallo svegliarsi, prepararsi in fretta e correre alla maison che 'tanto la colazione la faccio in ufficio'.

In Francesco c'era la certezza che non sarebbe stato capito, di passare per egoista e pronto a mettere i bastoni tra le ruote in un momento in cui il suo ragazzo stava avendo successo e stava facendo il lavoro che amava sopra ogni cosa.

Ecco il punto: Tommaso, allo stato attuale delle cose, era arrivato ormai ad amare il lavoro più di lui? Avrebbe accettato nell'immediato futuro di tirare un po' i remi in barca e dedicare parte del suo tempo da trascorrere con il suo uomo riprendendo in mano la loro vita di coppia? Francesco, da qualsiasi angolazione valutava la cosa, non riusciva a trovare una soluzione che non facesse saltare quegli equilibri di coppia sempre più precari, sempre più labili.

Decise allora di ricorrere a una sua amica psicologa di qualche anno più anziana di lui che però viveva a Roma ma che senz'altro non avrebbe avuto problemi a parlare a sommi capi della situazione anche al telefono, così un giorno, arrivato in ufficio nel primo pomeriggio, cercò il numero di Stefania e dopo pochi squilli la sua voce dolce e pacata gli rispose.

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