5. I really want to go

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Con un cenno del capo gli indico i due, intenti a 'ballare', se così si può definire il loro strusciarsi continuo. Francesca si volta un paio di volte non riuscendo a vederli, quando li scorge la sua mascella sembra toccare terra e spalanca gli occhi.

"Ti giuro... non ne sapevo nulla, mia sorella non... non mi aveva detto nulla". Ha la mia stessa espressione nel guardarli: DISGUSTATA.

"Non preoccuparti... vado a bere qualcosa" mi dirigo verso il bancone, sembro uno zombie. Inizio ad ordinare martini su martini, ho la seria intenzioni di ubriacarmi, come se così potessi dimenticare tutto... Fa male. E non so perché, dopo tutto ci conoscevamo da poco, eppure in me si era accesa una scintilla, un raggio di luce. Speravo che riuscisse a strapparmi dalla mia oscurità, dal mio mondo di insicurezze. Nelle poche ore con lui mi sentivo felice davvero. Apprezzata da qualcuno. Nessuno mi ha mai notata e vedere per una volta un ragazzo interessato a me, mi ha fatto uscire da quell'incubo, la mia vita...

Interessato... ti ha offerto da bere solo per sdebitarsi, perché gli facevi pena.

Ho aperto uno spiraglio nel mio cuore per farlo entrare ed ora non so come richiuderlo.

Non riesco più a tenere a bada i pensieri ed inizio con la vodka. Dopo pochi minuti sono KO. Ho un aspetto peggiore del solito. La musica è ovattata come se fossi sott'acqua, vedo le persone davanti a me muoversi a rallentatore. Sembra che al posto della testa abbia un masso, enorme. Ho caldo. Molto caldo. Eppure il mio vestito mi copre poca parte del corpo, ho lo stesso la sensazione di trovarmi alle Hawaii a mezzo giorno.

"Eli, prendi per me... Oddio! Hai un aspetto orribile..." dice Francesca, è preoccupata per me, lo noto subito.

"Tranquilla sto bene... cosa volevi?" cerco di sembrare sobria e le sorrido.

"Un Caipiroska" mi sorride... per fortuna non si è accorta di nulla. Ordino le nostre bibite, sto optando per un wiskhy ora. Matteo e Alessandra stanno ancora ballando... Due ore e non si sono mossi dalla pista, o forse sì. I ricordi dei minuti precedenti sono troppo sfocati.

Lui inizia a baciarla con foga. Con una mano le tiene la testa, dietro la nuca, per attirarla meglio a sé e con l'altra le stringe in un modo poco ortodosso il sedere. Eccola. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il barman ci porta le nostre ordinazione e con un gesto veloce prendo un bicchiere, senza nemmeno vedere cosa sia. Come una furia mi dirigo verso Matteo. Lo raggiungo. Apro i suoi jeans e gli verso il cocktail nelle mutande.

"La situazione si stava riscaldando troppo" rivolgo un ghigno ai due. Lei è sbalordita, non sa cosa fare. Lui, invece, ha un'espressione sofferente, a quanto pare c'era anche del ghiaccio nel drink... E' a terra, piegato in due, tenendosi i genitali. Ben gli sta.

Francesca ci si avvicina spaventata e sorpresa, allo stesso tempo, dal mio gesto.

"NOOOOOOOOOOO!" urla la mia migliore amica. Come mai le dispiace così tanto? Non sono nemmeno amici.

"Dici che ho esagerato?" le chiedo.

"Era il mio drink!" è arrabbiata... per un cocktail? Rido come una pazza.

Forse lo sono davvero.

Nel frattempo nessuno si è accorto di nulla e ognuno continua a ballare, bere, parlare e divertirsi. La mia povera vittima si riprende e la sua espressione cambia rapidamente da dolorante a 'ora ti uccido'.

"MA SEI PAZZA?" Urla con tutta la voce che ha in gola e i ragazzi intorno a noi si girano perplessi.

"Cos'è? Dimmi... Ti piace prendere in giro le ragazze? Prima esci con loro, le illudi e poi te ne vai?" sono al quanto irritata dal suo tono, mi avvicino a lui per potermi sfogare meglio e guardarlo negli occhi mentre mi parla.

Aspetto solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora