6. Prima ed ultima sbornia

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Avete presente quell'istante, appena svegli, dove non ricordate nulla di quello che vi sia successo e siete pervasi da una sensazione di felicità? Anche se per poco, la mia vita sembra fare meno schifo in quei secondi. Riaffiorano alcuni ricordi della sera precedente, tutto fin troppo sfocato. Insieme ai momenti trascorsi, inizio a sentire anche delle fitte lancinanti alla testa, devo aver bevuto troppo... Prendo il telefono per controllare l'ora, le 7:50. Come ho fatto a svegliarmi così presto? Devo aver dormito solo poche ore, dato che ieri sera siamo tornate verso le 4. Solo ora mi rendo conto di non essere nella mia stanza... dove sono? Dopo pochi secondi realizzo di essere nella camera di Francesca, mi volto su un fianco e la vedo, ancora addormentata, con la bocca leggermente aperta e un filo di saliva all'angolo delle labbra. E' così buffa e l'adoro per questo, è l'unica a sopportare i miei sbalzi d'umore e le mie follie. Quella visione è adorabile, mi viene voglia di coccolarla, però sta ancora dormendo. Meglio non svegliarla, diventa una belva, soprattutto a quest'ora. Decido di alzarmi per prendere qualcosa e far smettere questo mal di testa. Poggio i piedi per terra e al tocco con il pavimento gelido li ritraggo, poi mi faccio forza e corro a prendere le ciabatte. Purtroppo non ho considerato il post-sbornia e quando mi fermo cado al suolo come un sacco di patate, provocando un tonfo. Spero di non aver svegliato Francesca. Resto immobile per alcuni secondi, ma lei continua a dormire beata.

Come pensavo... Nemmeno le cannonate riescono a strapparla dai suoi sogni. Prendo una coperta e la avvolgo intorno alle spalle, come un mantello. Adesso devo sembrare un eroe della Marvel.

Con le occhiaie, i residui del trucco della sera precedente, la pelle d'oca a causa del freddo...

Per il resto sono wonder woman. Scendo in cucina e vedo che Antonella, la madre di Francesca, è già sveglia.

"Buongiorno" la saluto cercando di sorridere.

"Buon risveglio cara, ho sentito un rumore prima, è successo qualcosa?" risponde lei, continuando a preparare la colazione.

"Ho solo perso l'equilibrio e sono caduta. Ho un mal di testa terribile, potresti darmi un'aspirina, per piacere?" ho uno sguardo supplichevole, sto davvero male, lo ammetto. Devo ricordarmi di non bere troppo alla prossima festa. Si volta nella mia direzione e mi guarda comprensiva, ma anche un po' preoccupata.

"Certo, vado subito a prenderla, aspettami qui" detto questo esce dalla stanza, lasciandomi sola a cercare di ricordare cosa avessi fatto la sera prima. Ricordo di aver visto Matteo con un'ochetta del quarto, di essere andata al bar e poi... Buio totale. La visione di quei due insieme mi provoca una tale rabbia e tristezza contemporaneamente. Finalmente arriva la mia infermiera per un giorno con tutto il necessario e metto in pausa i miei pensieri.

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Sono le 17 e sono appena rientrata in casa mia. Stamattina Francesca mi ha raccontato l'accaduto alla festa. Credo di essere mentalmente instabile.

Dopo tutto l'ho sempre saputo.

"Eli!" vedo mia sorella Sophia venirmi incontro correndo.

"Ti sono mancata così tanto? Eppure sono stata via solo per una sera" rido nel vedere la sua espressione mutare da hey sono così felice, credo di aver mangiato un arcobaleno a non m'importa nulla di te.

"Ah-ah-ah no. E' morta una zia di mamma" abbassa il capo come per dire un minuto di silenzio, poi torna ad essere la psicopatica di tre secondi prima "il punto è che abbiamo ereditato una villa enorme! Ci trasferimo tra due giorni!" urla a squarciagola.

"Aspetta, che?" devo ancora assimilare la notizia.

"Non è così difficile da capire. E' morta una lontana zia di mamma e nel testamento le ha ceduto la sua casa... BELLISSIMA!" parla scandendo bene le parole come se fossi una bambina di cinque anni.

Aspetto solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora