9. Mura inattaccabili

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Sto, finalmente, tornando a casa da un pomeriggio di folle spese con Ada. Abbiamo comprato i vestiti e i vari accessori per la sua festa di stasera. Mi ha quasi costretta a comprare un vestito blu notte con uno scollo  a barca sulle spalle che lascia poi scoperta la schiena fino al bacino, coprendomi però interamente le cosce. E' di raso, ricoperto da un velo di tulle con lustrini, così luccicante da sembrare il cielo la notte di San Lorenzo. Ai piedi indosserò le sue Louboutin plattform blu. Ada per sé ha scelto un abito nero, smanicato, sul decolletè è trasparente, ma nella zona del petto si trova un corpetto con scollo a cuore. E' molto aderente ed è poco più corto del mio. Non ha ancora deciso quali scarpe indossare, ma non credo sia un problema per lei: ha circa una cinquantina di paia di scarpe.  Chissà chi ci sarà stasera a casa sua...

"Chi verrà stasera alla festa?" chiedo, mentre torniamo a casa.

"Solo poche persone, tranquilla" mi risponde sorridendo.

"Verrà qualcuno che potrei conoscere?" domando, mentre la mia mente vaga sul pensiero che possa esserci anche Matteo stasera.

"Credo di sì, dato che ho invitato tutto il vicinato" dice e fa spallucce.

Bene, ci sarà anche lui a quanto pare.

 Ora che ci penso, non lo vedo da sei giorni... forse è fuori con la scuola. Francesca mi aveva parlato di un viaggio di istruzione a Lisbona, in Portogallo. Deve aver aderito anche lui.

Ciò significa che potrebbe non esserci stasera.

Mentre sono immersa nei miei pensieri la voce di Ada mi riporta alla realtà.

"Questa sera ti presenterò mio fratello! Spero che possiate fare subito amicizia!" dice battendo le mani come una bambina di fronte ad una gelateria.

"Lo spero anche io..." dico non molto convinta. Non ho mai avuto buoni rapporti con persone di sesso opposto.

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Sono le 21 e sono già in ritardo per la festa di quarantacinque minuti, così velocemente termino di piastrare i capelli, che fortunatamente coprono buona parte della schiena lasciata scoperta dal vestito. Corro verso la stanza di mia sorella che è già pronta. Metto gli ultimi accessori, degli orecchini pendenti tempestati di diamanti, prendo la borsa ed il telefono ed esco a passo svelto con Soph, che indossa un abito con scollo a cuore. Sul torace è tempestato di paillettes argento fin sopra lo sterno, dove poi parte la gonna interamente in tulle, con più di veli di vari grigi diversi.

 Arrivate non dobbiamo nemmeno bussare, la porta è spalancata e la casa è gremita di ragazzi brilli che si strusciano tra di loro ad un volume fin troppo alto della musica, fatico a parlare infatti. Non trovando Ada, ci inoltriamo nel groviglio di braccia, gambe, capelli e sudore. Tanto sudore. I ragazzi che ballano sembra che abbiano corso una maratona, non oso dire quale sia l'odore che emanano, per non parlare della puzza di alcool. La notte è giovane e ci sono già persone ubriache.

Come trascorrere una serata indimenticabile.

Domani non ricorderanno nulla, potrei scommetterci la testa.

Spinte dalla mischia io e Sophi iniziamo a dimenarci, non sapendo ballare molto bene. Dopo circa una mezzora sono stanchissima, quando sento due mani grandi e possenti afferrarmi per i fianchi.

Mi volto e vedo colui di cui solo la vista mi rallegra la giornata: Matteo, che nel vedermi  mi fa un sorriso malizioso mozzafiato.

"Ti sono mancato, vero?" mi sussurra ad un orecchio e la sua vicinanza mi dà alla testa.

"Certo, quanto manca la criptonite a Superman" dico sarcastica, staccando lo sguardo dal suo ed esaminando bene la stanza. Una coppia di ragazzi è su un divanetto ed hanno un comportamento poco consono.

Aspetto solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora