19. Uno scherzo di cattivo gusto

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Prima di leggere il capitolo, vi consiglio di leggere "Impossibile" di givemelove019. A me è piaciuta tantissimo e spero piaccia anche a voi❤
Dopo essere sfuggita alle grinfie di quella perfida strega che è Ilaria decido di non dare troppa importanza alle sue parole ed esco dalla mia tenda. Arrivata fuori vedo Matteo da solo e lo raggiungo.

"Pensavo fossi a fare la spesa con gli altri" sussurro al suo orecchio abbracciandolo da dietro.

"Ho preferito rimanere qui" si volta sorridente e mi lascia un bacio a fior di labbra.

"Ti va se facciamo una passeggiata?" propongo.

"Certo" ed iniziamo ad incamminarci verso il lago. Non andiamo in spiaggia, ma restiamo inoltrati nel bosco, anche se basterebbe voltare il capo di poco per riuscire a scorgere una massa enorme d'acqua in lontananza. Qui è tutto molto calmo e me ne meraviglio, poiché pensavo che le urla dei ragazzi al lago potessero sovrastare le nostre voci, ma per mia, o meglio dire, nostra fortuna non è così.

Decido di raccontare a Matteo ciò che è successo con Ilaria, il tutto con molta nonchalance per fargli intendere che non me ne importa granchè.

Lui, invece, stringe i pugni sui fianchi e si blocca.

"E pensare che se non fosse stato per te ora sarebbe una delle amiche migliori che ho... dopo tutti questi anni trascorsi a divertirci insieme, pensavo che sarebbe stata contenta di vedermi finalmente felice con qualcuno, ma a quanto pare le importa solo di se stessa" afferma con lo sguardo perso nel vuoto ed una punta di amarezza nella voce.

"Hey" prendo il suo viso tra le mani "non dare troppa importanza a quello che dice o pensa, so che può deluderti il suo comportamento, ma ti prego, non roviniamo questa vacanza... a parere mio, se non le diamo retta, dopo un po' si stancherà di infastidirci" gli bacio il naso e lo abbraccio, accoccolandomi tra le sue braccia.

"Forse hai ragione" mi tiene così stretta da farmi mancare il respiro, ma è una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato. Mi fa sentire sicura e protetta.

"Vieni, voglio mostrarti una cosa" mi bacia l'angolo della bocca e scioglie l'abbraccio. Intreccia la sua mano con la mia ed iniziamo nuovamente a camminare. Arriviamo davanti ad una quercia secolare. Anche se unissimo entrambe le nostre mani insieme, non riusciremmo a circondare interamente il suo tronco. I suoi rami si estendono a metri di distanza e gli ultimi sono così alti da fare invidia alla Mole Antonelliana.

Matteo inizia a salire con scioltezza su un ramo basso dell'albero, come se lo facesse da anni.

"Seguimi" assume la posizione eretta e mi porge la sua mano, ma io esito a prenderla.

"Tranquilla, è sicuro, salgo qui ogni estate" mi sorride. Afferro la sua mano ed inizio ad arrampicarmi sul ramo dove si trova, ma sono la goffaggine personificata. Cerco anche io di rimettermi in piedi ma scivolo, rischiando di cadere giù. Fortunatamente Matteo mi afferra la vita e mi fa riacquistare l'equilibrio.

Continuiamo a salire ed io mi aggrappo sempre di più al tronco dell'albero. Ho una dannata paura dell'altezza da fare un baffo a Tobias. Più andiamo in alto e più il mio cuore accelera, facendomi tremare. Bene, credo di stare per avere un attacco di panico, perfetto. Matteo si ferma sopra di me e aspetta che io lo raggiunga, così mi faccio forza e mi posiziono al suo fianco.

Inspira.

Espira.

Inspira.

Espira.

Cerco di non pensare che sono a circa 12 metri da terra e mi siedo con le gambe a penzoloni, tenendomi al tronco dell'albero.

"Tutto bene?" mi chiede Matteo, sedendosi accanto a me.

Aspetto solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora