28. Come la prima volta

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Sto guidando come un pazzo da due ore ormai. Ho evitato semafori rossi e spesso ho quasi avuto un incidente, perché, devo essere sincero, non sono molto bravo al volante, poi la questione sul ritrovamento della mia Eli mi sta eccitando ancora di più. In parole povere, di solito ho una guida decente, in questo caso il nervosismo ha preso il sopravvento e addio senso di responsabilità, certo, non vorrei morire andando da lei. Sarebbe troppo scontato se fossimo in un film d'amore. Il bel (modestamente) fidanzato va a recuperare dopo un litigio la sua amata, fremente di ricongiungersi con lei e... BOOM! Si ricongiunge invece con Dio. Bella storia, potrei davvero diventare regista o, che ne so, sceneggiatore o magari anche scrittore eh? Che talento. Come ho fatto in tutti questi anni a tenere per me la mia arte creativa?
Sarcasmo a parte, stavo per investire un povero ciclista. So che per arrivare prima dovrei guidare sull'Autostrada, ma considerando che sono un pericolo pubblico nei paesi, figuriamoci dove posso anche andare a 140 k/h.
Il viaggio non finisce mai, non ho mai fatto soste, ma mi sembra di star guidando da un'eternità.

P.O.V. Alice

È da un paio di giorni che sono qui, e mi sto annoiando da morire. La mia routine è casa sull'albero-docce del campeggio, docce - scalata della morte, scalata della morte-(finalmente su) casa sull'albero. Che gioia. Mai 'na gioia.
Ormai sto rinunciando all'idea, anzi, alla speranza che Matteo abbia capito i segni che gli ho lasciato e stia venendo qui a trovarmi, ma ormai mancano meno di venti ore e andrò via di qui. Ormai da tempo il tramonto è sfumato per lasciar spazio al crepuscolo, che, ad essere sincera, non mi dispiace. L'aria fresca che mi da sollievo dal caldo afoso del pomeriggio e del mattino, la luce soffusa che rende tutto più poetico, con i suoi colori accesi, residui dal tramonto, e quelli più cupi che danno una squarcio della notte che sta per avvenire. Tutto è perfetto. Manca solo una cosa: lui, e so che non verrà, ma ho promesso a me stessa di rimanere qui fino al nostro anniversario e io mantengo le promesse. Non so che fare, il mio telefono è scarico, ho finito il cibo (e sto morendo di fame), e non ho nulla per non dar spazio ala noia. Se non avessi paura praticamente di tutto, considererei l'idea di uscire fuori a fare una passeggiata nel bosco, ma sarebbe una pessima idea. Morirei di infarto al primo minimo rumore. Forse ho trovato come trascorrere "quest'ultima notte".

P.O.V. Matteo
È ormai notte, ma ci sono quasi. Più mi avvicino, più dovrei essere felice ed eccitato di rivederla, no? Invece non riesco a non essere paranoico. Se lei fosse andata già via? Se andata essi fatto tardi? Se si fosse ferita? O ancora peggio, se fosse ... non voglio pensarci. Cavolo, sono un uomo, non una stupida ragazzina paranoica.
Basta pensare. Più azioni, meno paranoie.
Parcheggio l'auto cercando di fare meno rumore possibile per non rompere il sacro silenzio di questo luogo. Spengo i fari. "Respira. Lei è lì che ti aspetta."
Appoggio la testa su cruscotto e la tengo tra le mani, cercando di esternare da questa situazione.
...
"Ma che cavolo sto facendo? Sono qui ora, per lei. E cosa faccio? Vado in preda ad un attacco di panico? Patetico. Dovrei correre da lei."
Apro velocemente la portiera dell'auto e corro verso la casetta sull'albero.
Corro. Tacco-punta. Schiva l'albero. Evita la buca. Cerca di non urlare dall'ansia. Controlla il respiro.
Sono qui. Sono davvero qui. Sollevo lo sguardo verso l'albero e la vedo, la piccola casetta di legno, la nostra casetta. Mi arrampico così velocemente da superare in bravura Mowgli del libro della giungla.
Sono quasi alla casetta quando mi accorgo che l'unico rumore udibile sono le suole delle mie scarpe sui rami. Lei non c'è. Mi affretto ancora di più. Spalanco la porta e nulla. È tutto buio. Lei dov'è? Sono davvero arrivato tardi? Un senso di angoscia si impadronisce di me, partendo dallo stomaco. Mi siedo a terra, con la schiena appoggiata al muro. Sono distrutto. Ma non piango. Ho perso la mia Eli, ma non piango. Non so dove sei o se stia bene, ma non piango. Sono vuoto, perché è così che mi sento senza di lei e venire qui mi ha svuotato anche di quel briciolo di speranza che mi era rimasta. Vorrei solo chiudere gli occhi e dormire. Non pensare più a nulla.
Lentamente chiudo le palpebre, ma la mia mente inizia ad elaborare ogni singolo ricordo legato a lei, ogni minimo particolare: la bocca leggermente aperta quando si sveglia al mattino, il suo sorriso dopo aver fatto l'amore, le sue piccole dita quando si intrecciano con le mie, gli occhi che le brillano quando la faccio ridere... il senso di angoscia non fa che crescere.
Apro gli occhi e mi guardo intorno: pacchi di brioscine vuoti, bottigliette d'acqua finite e uno zainetto. Che sia andata via lasciando qui lo zaino? No. Non posso darmi così facilmente per vinto. Scendo velocemente lungo il tronco dell'albero e arrivato all'ultimo ramo salto, poi corro, corro e corro. Vado ai bagni, dopodiché tocca alle docce, al luogo dei falò. Ricordo ancora l'espressione di Eli quando raggiunse Ilaria infuriata e con i capelli verdi. Rido al ricordo.
Ma ora non è il momento. È rimasta solo la spiaggia.
A

rrivo al sentiero per il lago ed accellero ancora di più. Quando inizio a sentire ma sabbia sotto i piedi, ho il fiato corto e il cuore batte così velocemente da poter avere un attacco di cuore.
Cammino per cercare di riprendere fiato. Mi guardò intorno. Dove sei? Sposto la torcia qui e lì, ma nulla, fino a quando non scorgo una figura sul bagnasciuga. Corro come una saetta e la raggiungo. Più mi avvicino, più riconosco i suoi capelli ricci e rossi e la sua pelle candida. La raggiungo e noto che ha le palpebre chiuse, lentamente porto le dita al suo collo per cercare di sentire il polso cardiaco, ma lei con uno scatto di afferra la mano. Spalanca gli occhi spaventata, ma non appena mi riconosce sorride.
"Credevo che non saresti più venuto" afferma con voce impastata dal sonno.
"Non infrangerei mai una promessa" cito le sue parole e lei ridacchia contagiando anche me.
"Pensavo di anche certi persa" sussurro ed una lacrima sfugge ai miei occhi.
La prendo tra le braccia e la tengo stretta a me, come per accertarmi che sia davvero qui. Le lascio un bacio tra I capelli e lei si avvinghia al mio corpo. La cullo cotinuando ad accarezzarle i capelli, hanno ancora il suo profumo, Dio quanto mi è mancato.
Si stacca lentamente da me ed alza lo sguardo fissandolo nel mio. I suoi magnifici occhi hanno un effetto diverso ora e non so se sia negativo o meno, perché a me sembrano ancora più belli con questa velatura di malinconia.
Mi avvicino al suo viso e lascio che i nostri nasi si strofinino, lentamente. Ormai siamo così vicini che sento i nostri respiri fondersi in un unico ed eccoci qui, nella nostra bolla, dopo fin troppo tempo. La guardo. Mi guarda. È fin troppo bello per essere vero. Finalmente appoggio delicatamente le labbra sulle sue e lascio che siano loro a decidere cosa fare, come danzare un ballo che conosco a memoria, e con il quale sono però arrugginito. Lentamente ci stendiamo sulla sabbia, senza lasciare che le nostre labbra si dividano. All'orizzonte spuntano i primi colori dell'alba e non potrei desiderare un anniversario migliore. Lei è qui, con me, e non c'è niente che possa superarlo.
Riapre gli occhi delicatamente e si stacca da me, con le pupille che brillano per l'eccitazione e per i primi raggi del sole.
"Ed ora che faremo?" Chiede seria.
"Io direi di avvertire i tuoi genitori".
Ridiamo, perché non c'è null'altro che possiamo fare. Perché siamo qui, insieme, sulla spiaggia fredda tra i primi albori e non posso fare altro che pensare a quanto la amo e a quando sia fortunato per questo.

#angoloautrice
Okay, uccidetemi pure. So che non aggiorno da circa un mese, ma volevo che il finale fosse stupendo ed ho aspettato che le mie idee fossero "pronte". Vi ringrazio tutte, per esserci sempre stare e per essere rimaste fino alla fine, nonostante i miei intervalli irregolari. Vi adoro tutti e senza di voi questo non sarebbe stato possibile. Non ci credo che sia finito davvero. Grazie per tutto quello che mi avete dato durante questi mesi, non vi dimenticherò e spero che non vi siate dimenticate di me. Vi voglio bene e vi sono immensamente grata.
Con amore, Κατερίνα.

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